Un tasso di crescita del 4,5% nei primi tre mesi del 2016, una ricchezza pro capite che supera i 9mila dollari e segna un +2% rispetto all’anno scorso, una inflazione stabile intorno al 3,3% da cinque anni.
Il Perù è considerato da molti economisti il mercato emergente chiave dell’America Latina non solo perché vanta una crescita ininterrotta da 80 mesi e, secondo le stime del Fondo Monetario, continuerà a crescere con una media del 4,8% fino al 2020. O perché nella capitale Lima la popolazione economicamente attiva è destinata ad aumentare del 3,2% nel secondo trimestre dell’anno e, secondo l’Istituto nazionale di statistica, il salario medio ha registrato un confortante +7,5% tra gennaio e aprile 2016.
Al di là dei numeri, Lima è una città in fermento, dinamica e ricca di opportunità: dal porto di Callao al Centro storico, famoso per i balconi coloniali in legno, si respira un clima radicalmente diverso dagli anni Novanta e Duemila in cui Sendero Luminoso, e subito dopo la corruzione, mettevano in ginocchio la democrazia e lo stato.
“El milagro peruano”
Dopo il leggero rallentamento del 2014 (+2,4% del Pil), il Perù torna a crescere a ritmi sostenuti e dimostra di essere in grado di confermare quello che gli economisti hanno definito “el milagro peruano”: uno sviluppo continuo che tra il 2010 e il 2013 ha mantenuto un tasso di crescita medio tra il 6 e il 7%. Ora la parola d’ordine è stabilità: secondo il Fondo Monetario, nell’ultimo semestre l’economia peruviana si è rafforzata più in fretta del previsto. Al punto che per il terzo mese consecutivo la Banca centrale ha potuto mantenere stabili i tassi di interesse al 4,2%, grazie a una inflazione sotto controllo nonostante la politica monetaria espansiva in questi mesi del 2016.
«Il Perù avrà un ruolo guida nel progresso economico in tutto il Pacifico», ha detto di recente Alejandro Werner, direttore del Fondo Monetario per l’emisfero occidentale. Uno dei motori di questo “ruolo guida” è il settore agroalimentare e minerario, che nei primi tre mesi del 2016 segna un 10% in più rispetto all’anno scorso grazie soprattutto all’estrazione di oro, argento e rame. Ma anche l’edilizia torna a crescere. «Il consumo interno di cemento è aumentato di oltre il 3% – spiega il capo dell’ufficio studi della Banca Centrale Adrian Armas – anche grazie alla ripresa degli investimenti pubblici in questi mesi dell’anno».
Il Ruolo delle infrastrutture
Alla fine del 2014 il governo peruviano ha annunciato l’intenzione di investire entro cinque anni 20 miliardi di dollari per lo sviluppo infrastrutturale del Paese. A beneficiarne saranno settori diversi, dalle ferrovie alle autostrade, dalle reti idriche all’energia.
In termini di nuova produzione energetica, negli ultimi due anni sono stati lanciati 23 nuovi progetti basati sulle rinnovabili. Ma gli investimenti coinvolgeranno anche le opere infrastrutturali legate al trasporto come l’Aeropuerto Internacional Jorge Chàvez sul quale dal 1° gennaio del 2018 inizieranno i lavori per la costruzione di una nuova pista che arriveranno a costare circa 1 miliardo di dollari. Nell’ottica dello sviluppo nazionale, il centro rimane sicuramente la capitale Lima, città che ospita circa 15 milioni di abitanti e che sembra destinata a crescere ulteriormente nei prossimi anni.
Oltre alle infrastrutture di trasporto, come la nuova metropolitana, a Lima si respira un grande fermento anche nella realizzazione di scuole, centri commerciali, alberghi e “viviendas”, ovvero l’edilizia residenziale. Soprattutto in provincia ma anche in città, con nuovi progetti come il Mall del Sur, il Jockey Plaza, il Megaplaza. Quest’anno il settore crescerà del 15% e in base ai dati del direttore generale di PMS Desarrollo Inmobiliario Jorge Montero, il segmento dei centri commerciali ripeterà il +20% registrato nel 2015. Non sarà da meno la “vivienda” e la costruzione di scuole. E questo offre buone opportunità agli investimenti e ai prodotti italiani, soprattutto manifatturieri, edili, agroalimentari, arredi e design.
La metropolitana di Lima
Fra le grandi opere in fase di realizzazione c’è la Linea 2 della metropolitana tra Lima e Callao. A costruirla è Salini Impregilo, insieme ai suoi partner. I lavori comprendono una linea metropolitana di 35 chilometri dal municipio centro-settentrionale di Ate all’area costiera di Callao, dove ha sede l’aeroporto internazionale Jorge Chavez e il porto più grande del Paese, uno tra i più importanti del continente. La commessa prevede anche la costruzione di 35 stazioni e la fornitura di 42 treni automatizzati di ultima generazione per una valore complessivo di circa 5,5 miliardi di dollari; infine sarà potenziata anche la linea 4 della metro.
L’opera, che collegherà tredici quartieri della città, ridurrà di due ore e mezzo i tempi di viaggio per più di 1,2 milioni di pendolari e dimezzerà il traffico in modo ecosostenibile, contribuendo a ridurre l’inquinamento atmosferico di una delle megacities più trafficate al mondo.
Da parte sua Lima sta rispondendo ai grandi investimenti con una crescita sostenuta in termini economici e sociali. Secondo Anibal Sanchez, direttore dell’Istituto nazionale di statistica, nel 2015 il reddito medio nella capitale è aumentato di 4,8% e da gennaio ad aprile di oltre il 5% rispetto allo stesso periodo del 2015. A beneficiarne sono soprattutto le donne e i giovani, il cui reddito ha registrato, rispettivamente, +7,5% e +9%; seguono gli over 45 con un reddito cresciuto del 5,7% e gli over 25 con +4%.
Il futuro del Paese
Progetti come questo attirano l’interesse delle istituzioni finanziarie internazionali nei confronti di un mercato ad alto potenziale come il Perù.
Nel 2016 la Banca Mondiale ha approvato cinque progetti per lo sviluppo infrastrutturale e sociale del Paese per un valore di quasi 3 miliardi di dollari. Al momento la Banca Mondiale ha 24 progetti aperti in Perù, mentre la Banca Interamericana per lo sviluppo – IDB - ha concordato prestiti per 2,3 miliardi, di cui 985 milioni per potenziare il settore dei trasporti, 330 milioni per l’inclusione sociale, 242 milioni per l’approvvigionamento energetico, 111 milioni per riformare la pubblica amministrazione. In tutto sono 23 i progetti aperti con le risorse della IDB.
In base al report Doing Business della Banca Mondiale, il Perù vanta infatti un indice di accessibilità economica di 71,3 su 100, è 50esimo su 189 nazioni e dopo Messico e Cile, è il terzo paese in America Latina dove è più facile fare affari.