Un lembo di terra tagliato in due dall’ingegno umano per congiungere due oceani, per unire il mondo. Il 15 agosto è una data fondamentale non solo per lo stato di Panama, nel Centro America. Rappresenta la svolta strategica per lo sviluppo del commercio mondiale, per il traffico passeggeri, per l’avvicinamento dei continenti. Da quando è stato inaugurato, quel Ferragosto del 1914, il canale di Panama ha cambiato la storia, inaugurando l’epoca intercontinentale, unendo l’Atlantico con il Pacifico. Centodue anni dopo, nel 2016, la storia è cambiata una seconda volta sempre attraverso quel tratto di 80 chilometri trasformati in una nuova via d’acqua che, con il transito delle mega-navi “New Panamax”, ha aperto l’era globale.
Un lembo di terra tagliato in due dall’ingegno umano per congiungere due oceani, per unire il mondo. Il 15 agosto è una data fondamentale non solo per lo stato di Panama, nel Centro America. Rappresenta la svolta strategica per lo sviluppo del commercio mondiale, per il traffico passeggeri, per l’avvicinamento dei continenti. Da quando è stato inaugurato, quel Ferragosto del 1914, il canale di Panama ha cambiato la storia, inaugurando l’epoca intercontinentale, unendo l’Atlantico con il Pacifico. Centodue anni dopo, nel 2016, la storia è cambiata una seconda volta sempre attraverso quel tratto di 80 chilometri trasformati in una nuova via d’acqua che, con il transito delle mega-navi “New Panamax”, ha aperto l’era globale.
Un milione e 200mila navi transitate in 104 anni attraverso i due canali. Tradotto in numeri l’impatto è stato a dir poco ciclopico. Imbarcazioni di ogni tipo con ogni categoria di merce a bordo: granaglie, legno, oro, acciaio, cemento, gas. Navi di ogni dimensione, dalla piccola barca a vela al transatlantico da crociera. Con una media, puramente statistica, di oltre 30 navi al giorno, ogni giorno.
Le bandiere della Repubblica di Panama hanno vestito il canale per l’anniversario del passaggio oceanico proprio nei giorni in cui transitavano le più grandi navi di tutti i tempi, attraverso il canale New Panamax costruito dal consorzio europeo di cui Salini Impregilo è stato il leader operativo. La super imbarcazione Maria Energy, un gigante per il trasporto del gas naturale liquefatto (GNL) ha percorso le nuove chiuse dall’Atlantico al Pacifico con il numero 4.000 stampato sul ticket d’ingresso.
Un risultato festeggiato dalle autorità locali come un “extra target”, cioè ben oltre i requisiti del progetto. Il nuovo canale di Panama, dalla sua entrata in servizio, ha visto passare oltre duemila porta-container, che oggi rappresentano il 52% del totale dei transiti, oltre mille petroliere e ben 400 gassiere GNL, alle quali era impedito - per dimensioni e sicurezza - il passaggio attraverso il vecchio canale.
Il nuovo canale marcia a tappe forzate macinando un record dopo l’altro. Simbolicamente la nave più imponente passata attraverso il canale New Panamax è stata la Theodore Roosevelt della compagnia marittima francese CMA CGM, lunga 365,9 metri, larga 48,2 e con 14.863 container a bordo. Fu proprio il presidente americano a sostenere e celebrare la costruzione del primo canale di Panama, incaricando dell’impresa il genio militare statunitense.
L’epoca globale disegna rotte nuove e ben definite. Oggi, il 36% del totale, oltre un terzo delle navi che transitano dal canale di Panama, unisce l’Asia con le coste orientali del Nord America, collega gli affollatissimi porti di Shanghai, Singapore, Shenzhen, Hong Kong, con i grandi porti di New York, Baltimora, Savannah, Miami. Grazie al taglio interoceanico le compagnie marittime evitano l’estenuante circumnavigazione attraverso dello Stretto di Magellano o il lunghissimo tragitto attraverso il canale di Suez. Dai dati dell’Autorità del Canale di Panama emerge al secondo posto, con il 10% del totale, una sempre maggior connessione tra le stesse coste orientali del Nord America e i porti occidentali del Sud America, soprattuto con San Antonio in Cile.
La lista delle merci traccia nuovi orizzonti. Nel 2017, attraverso i due canali di Panama, sono transitate merci per 155 milioni di long tons (1 long ton = 1.016,1 Kg). In un anno sono passate da un continente all’altro nuove autovetture e camion per un totale di un milione e mezzo di tonnellate. Un milione di tonnellate di prodotti agricoli non lavorati, 53 milioni di tonnellate di petrolio, mezzo milione di tonnellate di zucchero.
La possibilità del viaggio apre nuovi confini. Il 14 maggio scorso, attraverso il nuovo canale di Panama, è transitata la nave Norwegian Bliss, un gigante da crociera lungo 325,9 metri, largo 41,4 metri, in viaggio da Miami verso le coste californiane e messicane con 4mila turisti a bordo. Navigando dall’Atlantico al Pacifico, la Norwegian Bliss ha stabilito il nuovo record della nave da crociera più grande della storia. Un record destinato a durare ben poco. In un solo anno hanno attraversato l’istmo 320mila passeggeri, su 250 navi da crociera. Sempre più grandi.