Il 15 ottobre del 2010 il minatore austriaco Ubert Bär è stato il primo uomo a spuntare sul lato nord del tunnel del San Gottardo, portando con sé un’immagine di Santa Barbara, la protettrice dei minatori.
Dopo anni di scavi (i lavori sono iniziati nel 1999) l’Italia e la Svizzera si sono scoperte più vicine grazie a questa galleria scavata ai piedi del Passo del San Gottardo, una delle vie storiche per il passaggio delle Alpi. Come scalare una impervia montagna, così attraversarla alle sue fondamenta è stata un’impresa epica.
Il San Gottardo è infatti il tunnel ferroviario più profondo del mondo e in alcuni punti l’altezza della montagna che lo sovrasta raggiunge i 2.300 metri. In condizioni così complesse è stato realizzato il tunnel ferroviario ad alta velocità più lungo del mondo: 57 chilometri che collegano le località di Erstfeld a Nord e Bodio a Sud e permetteranno di raggiungere Zurigo da Milano in meno di tre ore, con una riduzione dei tempi di percorrenza di circa un’ora rispetto ad oggi.
I treni, che possono circolare ad una velocità di 250 km/h, sono i protagonisti di una grande infrastruttura che – una volta aperta anche al traffico commerciale – sarà in grado di accogliere i treni merci che portano fino a 3.600 tonnellate. La sua inaugurazione è avvenuta nel giugno scorso, mentre la circolazione regolare dei treni prenderà avvio nel dicembre di quest’anno. Una volta operativo, il suo impatto sarà decisivo sull’asse Nord-Sud del trasporto europeo, collegando l’Italia alla Svizzera attraverso un sistema ferroviario ad alta velocità.
Il San Gottardo è stato infatti definito dal ministero per le Infrastrutture italiano l’opera più importante del Corridoio Reno-Alpi, quello che dovrebbe collegare Rotterdam con Genova attraversando un’area economica che vale il 16% del Pil dell’Unione europea. Un corridoio strategico perché – in termini di movimentazione delle merci – collega i porti di Genova e Vado Ligure con i mercati del Nord Europa.
Tutto questo è reso possibile da una grande infrastruttura, per la cui realizzazione è stato richiesto il contributo di società di costruzioni fortemente specializzate. Salini Impregilo ha fatto la sua parte tra il 2001 e il 2013 per la costruzione dei lotti Bodio e Faido, quelli più vicini al confine italiano, che sviluppano una lunghezza di 30 chilometri.
Tutta l’opera è realizzata rispettando i più elevati criteri di sicurezza. Se si contano infatti tutti i cunicoli di collegamento e di accesso, nonché i pozzi, la lunghezza complessiva del sistema sotterraneo raggiunge i 152 chilometri. Due sono le stazioni multifunzionali (Faido e Sedrun) all’interno delle quali sono presenti le fermate di emergenza, ognuna delle quali dotata di due cambi corsia. In sostanza, se si dovesse verificare un incendio o un’avaria, il percorso del treno verrebbe deviato fuori dalla galleria principale. Qualora questo non fosse possibile, i convogli sarebbero bloccati alle fermate d’emergenza.
Il progetto, per quanto già ambizioso di per sé, fa parte di un piano più ampio denominato AlpTransit, che fu approvato dai cittadini svizzeri nel 1992 con un referendum, ed è finalizzato a riammodernare i principali assi ferroviari che passano per le Alpi.
Incaricata della realizzazione dell’intero progetto è stata la AlpTransit San Gottardo SA, società controllata dalle Ferrovie Federali Svizzere, che sta gestendo oggi la fase operativa.
Ma il Tunnel del San Gottardo, ideato nel 1947 e progettato per la prima volta nel 1962, non è solo un’infrastruttura essenziale per collegare rapidamente Italia e Svizzera, è anche un passaggio sotterraneo che mantiene intatta una delle catene montuose più belle delle Alpi Svizzere. Secondo i calcoli dell’Unione europea il traffico stradale transalpino raddoppia ogni otto anni, minacciando lo spazio vitale delle popolazioni e la natura stessa. Per questa ragione la Svizzera ha inserito, proprio all’interno della sua Costituzione, l’obiettivo di realizzare una mobilità sostenibile, principio che è stato rispettato con il San Gottardo, considerato oggi uno dei più importanti progetti di mobilità sostenibile mai realizzati in Europa.