Come un tappeto che viene srotolato in terra, così Los Angeles si allarga a vista d’occhio, conquista terra, cresce. Quarantasette chilometri da Est a Ovest e 71 chilometri da Nord a Sud: sono queste le misure di una metropoli destinata a crescere, che si estende a perdita d’occhio da Santa Monica a Pasadena, da Burbank a Manhattan Beach.
Un’area metropolitana dove vivono 18 milioni di persone, con il secondo aeroporto più affollato d’America e il quarto al mondo, il porto più trafficato dell’emisfero occidentale e una popolazione multietnica dove la massiccia presenza di latinos sta trasformando la città in un’enclave bilingue.
Los Angeles ha fame: fame di terra, di sviluppo, di innovazione. Una attitudine inarrestabile che chiama la città alla sfida delle infrastrutture. Strade, ponti, reti idriche ed energetiche, dighe, sistemi di trasporto: tutto è funzionale ai cambiamenti della metropoli.
E infatti la sua propensione allo sviluppo edilizio ha obbligato la città a realizzare reti stradali, elettriche e idriche tra le più grandi al mondo. Ma neanche questo oggi è sufficiente. A causa del clima e della popolazione in costante aumento, Los Angeles rimane un grande importatore di acqua ed energia. Il rinnovamento delle fonti energetiche è, infatti, un’altra delle scommesse dell’amministrazione cittadina e secondo la Los Angeles Area Chamber of Commerce entro il 2035 la città aumenterà l’energia installata da 1.500 a 1.800 MW, disinvestendo progressivamente sul carbone, fino a chiudere totalmente tutti gli impianti alimentati a carbone entro il 2025.
L’aumento della popolazione impatta non solo sul bisogno energetico, ma su tutte le reti cittadine, a partire da quella di trasporto. Ancora la Los Angeles Area Chamber of Commerce certifica che la metropoli è tuttora la città più congestionata d’America, dove i suoi abitanti sono costretti a passare ogni anno nel traffico una media di 64 ore.
Sono questi i numeri che hanno convinto tanto l’amministrazione cittadina, quando lo stato della California a lanciare nuovi progetti infrastrutturali, grandi opere che permetteranno alla città di farsi trovare pronta per gli appuntamenti del futuro.
L’occasione delle Olimpiadi
Los Angeles guarda già al 2028, anno dei Giochi Olimpici che si è offerta di ospitare. Lo farà, secondo quanto annunciato dalle autorità locali, senza sprecare soldi nella costruzione di stadi e strutture poco utili per la collettività, ma investendo sulle infrastrutture cittadine. Proprio come fece nel 1984, data delle ultime Olimpiadi di Los Angeles, che si chiusero con un surplus economico di 225 milioni di dollari (unico caso nella storia recente dei Giochi) e vennero realizzati network di trasporto oggi ancora attivi.
Per il 2028 la città vuole farsi trovare pronta, tanto che la State Transportation Agency, l’agenzia dello stato della California che gestisce le infrastrutture di trasporto, ha stilato una lista di cose da fare nel breve termine. Tra queste, il rifacimento delle intersezioni della Freeway 710, che serve i porti di Los Angeles e Long Beach (dove è in via di realizzazione il nuovo Gerald Desmond Bridge, costruito da Salini Impregilo); l’ampliamento della rete del trasporto pubblico, a partire dalla metro Purple Line e dalla linea di bus Orange Line; e l’avvio di un mega progetto per trattare e gestire l’acqua di Los Angeles che oggi finisce nell’oceano.
La sfida dei grandi investimenti nei trasporti di Los Angeles
Attualmente solo il 20% degli abitanti di Los Angeles si muove con mezzi pubblici, un dato che dimostra come il trasporto abbia bisogno di investimenti e di sviluppo.
In questa direzione va il piano di prolungamento della Purple Line, che dovrebbe essere concluso nel 2024 con un investimento di 7,8 miliardi di dollari. L’estensione di 9 miglia con 7 nuove stazioni, garantirà un aumento giornaliero nel trasporto passeggeri di 49.000 persone e contribuirà a creare 52.500 posti di lavoro.
Un’altra linea in costruzione, la Crenshaw Line, è una metro leggera che unirà due linee già esistenti (la Expo Line e la Green Line) coprendo una distanza di 8,5 miglia. Il progetto prevede un investimento di 2,1 miliardi di dollari e la conclusione dei lavori nel 2019.
Il terzo grande progetto già avviato prevede invece la realizzazione di una linea lunga 1,9 miglia che correrà a Downtown attraverso tre stazioni. In questo caso sono stati investiti 1,8 miliardi di dollari per un’apertura prevista nel 2021.
Sono grandi progetti che avvicinano Los Angeles a quanto stanno facendo altre città nel mondo come New York City con la realizzazione della Second Avenue Subway, Londra con la linea Crossrail e Parigi con il Grand Paris Express, che collegherà 100 comuni limitrofi con la capitale francese.
Los Angeles: una città che guarda al futuro
Il treno ad alta velocità attualmente in costruzione e che collegherà San Francisco a Los Angeles per un investimento di 64 miliardi di dollari, è solo la più tradizionale tra le nuove forme di trasporto che verranno testate nei prossimi anni nella metropoli californiana. La compagnia Uber ha infatti annunciato che proprio a Los Angeles proverà il funzionamento delle prime macchine volanti, che dovrebbero accompagnare i clienti in giro per la città. Un’idea tanto realistica da essere rilanciata alla fine del novembre scorso dal sindaco di Los Angeles, Eric Garcetti, nel corso di un incontro con la business community della San Fernando Valley. Citando Uber, il sindaco ha ricordato che presso la Union Station in città è stato allestito un Jet Propulsion Laboratory che studia proprio le macchine volanti,
con l’obiettivo primario di far transitare nel cielo di Los Angeles le ambulanze.
Altrettanto avveniristico è il progetto Hyperloop del magnate Elon Musk, fondatore di SpaceX. Il convoglio superveloce dovrebbe sfrecciare dentro un tunnel che collega la San Fernando Valley con Los Angeles ad una velocità che può raggiungere i mille chilometri orari.
L’impegno della California nello sviluppo delle infrastrutture
La California ha il PIL più elevato degli Stati Uniti d’America, tra le prime economie al mondo per prodotto interno lordo, e Los Angeles è uno dei suoi cuori pulsanti. Investire nelle infrastrutture diventa quindi uno strumento per sostenere la crescita economica.
Lo scorso anno lo stato della California ha sottoposto al governo federale una lista di progetti infrastrutturali da 100 miliardi di dollari, necessari per ammodernare il dissestato sistema di strade e ponti del Golden State. A parte gli stanziamenti federali, anche lo stato darà il suo contributo e il governatore Jerry Brown ha proposto l’inserimento nel budget annuale di un investimento annuo pari a 4,3 miliardi di dollari per la prossima decade.
Risorse necessarie, come conferma l’American Society of Civil Engineers nel suo ultimo report, secondo il quale servirebbero 44,5 miliardi per rimettere in sesto gli impianti di potabilizzazione delle acque, 26,2 miliardi per le reti idriche, oltre che interventi urgenti su 678 dighe considerate bisognose di manutenzione. Molte di queste opere incidono profondamente sui piani di sviluppo futuri di Los Angeles, la grande metropoli destinata a crescere ancora.