Rilanciare le zone costiere del Vietnam e promuovere così quelle aree industriali che già oggi sono responsabili di una fetta consistente dell’economia del Paese. Per farlo il primo ministro Nguyễn Xuân Phúc ha deciso di puntare sullo sviluppo delle infrastrutture, considerate lo strumento più efficace per sfruttare al meglio il potenziale produttivo di quelle aree. Così, poche settimane fa il governo vietnamita ha annunciato un piano di investimenti da 921 milioni di dollari americani dedicato ai parchi industriali che saranno scadenzati da oggi al 2020.
A beneficiare degli interventi inseriti nell’agenda dal primo ministro stesso saranno la rete stradale (è prevista la costruzione di 250 chilometri di strade), impianti di trattamento delle acque reflue (con una capacità di gestione di 13mila/14mila metri cubi al giorno), lavori di drenaggio e opere legate ai trasporti.
L’idea, alla base del programma governativo, è quella di dar vita a zone virtuose dove l’efficienza delle infrastrutture diventi un attrattore per gli investitori e in particolare per le industrie, anche straniere, che sono in cerca del luogo adatto dove aprire la loro sede.
Nello specifico il governo ha identificato 8 zone che si trovano tutte sulla costa e dove, oltre al finanziamento pubblico, si attendono investimenti privati concentrati soprattutto nella creazione di hub tecnologici e parchi industriali. Il loro sviluppo rientra nel più ampio piano del governo che mira a migliorare in modo decisivo la dotazione infrastrutturale del paese, e così lanciare la sfida competitiva del Vietnam alle altre economie del Sud-Est Asiatico.
Il nuovo corso delle infrastrutture vietnamite
Secondo il World Economic Forum Global Competitiveness Report del 2017 il Vietnam figura al 79° posto su 138 per la qualità delle infrastrutture, all’89° per la qualità delle strade e al 77° per la qualità dei porti. Migliorare questi dati è essenziale per rendere il paese competitivo, proprio come fatto da altre nazioni della regione. Molti interventi sono già partiti come ad esempio il collegamento ferroviario tra Hanoi e Ho Chi Minh City; la costruzione di impianti elettrici in grado di rispondere al fabbisogno energetico delle grandi città; la modernizzazione della rete stradale che ancora è pavimentata solo per il 20%.
Per dare idea dello sforzo profuso dal paese, l’ultimo Global Infrastructure Outlook del G20 calcola che – mantenendo questo ritmo di investimenti – entro il 2040 il Vietnam avrà coperto l’83% del suo fabbisogno infrastrutturale. In tutto servono 605 miliardi di dollari per colmare interamente il gap, mentre ad oggi i finanziamenti previsti nel lungo termine raggiungono i 503 miliardi. Nel dettaglio, i settori che hanno bisogno dei maggiori investimenti sono quello energetico (265 miliardi di investimenti necessari), la rete stradale (134 miliardi), le telecomunicazioni (99 miliardi), e gli impianti di gestione idrica (72 miliardi). In molti di questi casi i finanziamenti sono già previsti, con l’eccezione del settore stradale dove rispetto ai 134 miliardi necessari, ne sono stati previsti appena 79, troppo pochi per rendere la rete moderna ed efficiente.
La sfida economica del Vietnam
Come tutto il Sud Est Asiatico anche il Vietnam sta vivendo ormai da anni un periodo di sviluppo industriale che si accompagna ad un miglioramento delle condizioni economiche della popolazione. Per sostenere questo sviluppo l’attuale governo ha lanciato nel 2016 il Socio-Economic Development Plan (SEDP), un progetto di riforme con una durata quinquennale e l’obiettivo, da qui al 2020, di confermare una crescita del Pil annuale tra il 6,5 e il 7%, con un Pil pro capite che nel 2020 potrebbe arrivare a 3.500 dollari. Le strategie chiave per raggiungere questi risultati sono la crescita del settore privato, lo sviluppo dell’agricoltura in chiave più tecnologica, la ristrutturazione industriale e il miglioramento delle infrastrutture urbane. Tra queste, particolarmente significativi sono la North-South Express Railway (il collegamento Hanoi-Ho Chi Min City che dovrebbe costare 56 miliardi di dollari), il Long Thanh International Airport (situato nel Sud del Paese) e il Metro Rail System di Ho Chi Minh City (la linea metropolitana cittadina che tuttavia sta scontando numerosi ritardi nella costruzione). Questi ed altri progetti sono oggi il cardine intorno al quale ruota la strategia di sviluppo del paese; una strategia ambiziosa che vuole trasformare il Vietnam in un player importante dell’intera regione.