Formata da due regioni, separate dal Mare della Cina, la Malesia è una federazione multietnica e multireligiosa costituita da 13 stati, e tre territori federali. La sua è una delle economie più vitali del Sud Est asiatico, frutto di decadi di crescita industriale e stabilità politica.
Negli ultimi trenta anni, la Malesia ha vissuto un formidabile successo economico, trasformando la propria struttura produttiva dal 1970, da produttore di materie prime a un’economia emergente e multisettoriale, con una crescita del Pil nel 2015 del 4,7% e del 5% attesa per il 2016. Questo ha comportato un aumento della ricchezza pro capite della popolazione, spinta dalla crescita rapida registrata nell’attività economica e nei redditi. E favorita anche da un aumento esponenziale della domanda di sviluppo infrastrutturale.
Gli investimenti malesi nelle infrastrutture sono passati, tra il 2005 e il 2013, da 1,4 a 3,8 miliardi di dollari. E la spesa per il settore è attesa in crescita del 9% annuo tra il 2013 e il 2025, in linea con gli andamenti registrati dagli altri Paesi della regione, e a conferma dello sforzo compiuto dalla Malesia per diventare un’economia sviluppata entro il 2020.
Nel 2014, il contributo complessivo del settore costruzioni, legato all’espansione di tutto il comparto infrastrutturale, è stimato essere stato di 29 miliardi di dollari, 24 dei quali provenienti dal settore privato, mentre i restanti 5 finanziati da fondi governativi.
Oltre il 71% della popolazione della Malesia risiede nelle grandi città del Paese. Questa rapida urbanizzazione porta con sé sia opportunità che rischi, perché rappresenta una grande sfida per mantenere e insieme migliorare il benessere umano all’interno di una società più omogenea socialmente.
Il cuore dell’economia malese è concentrato nella capitale Kuala Lumpur. Con una popolazione di 7,5 milioni di abitanti, pari a circa un quarto del totale nazionale, Kuala Lumpur produce da sola il 37% del Prodotto interno lordo e genera circa un terzo dei posti di lavoro disponibili in tutta la Malesia.
Il Nobel per la Letteratura, V.S. Naipaul, ha detto una volta che Kuala Lumpur è una città senz’anima, una definizione che è stata contraddetta dalla storia. Nonostante, o forse grazie al suo peso economico, Kuala Lumpur è chiamata ad affrontare numerose sfide di mobilità urbana e accessibilità, legate principalmente al trasporto su strada. Nell’ambito del settore trasporti, quello su strada è infatti quello che comporta il consumo maggiore di energia. L’ultima rilevazione fatta nel 2008, dimostra che l’energia consumata dal trasporto su strada era pari al 78,6% del totale, seguita dal trasporto aereo (12,9%), da quello marittimo (8,1%) e da quello ferroviario (0,4%).
La crescita rapida della popolazione, accompagnata dallo sviluppo economico, ha contribuito ad aumentare la domanda di un sistema di trasporti più efficiente. E contestualmente alla sua crescita, il Paese sta migliorando le sue infrastrutture, e in particolare sta espandendo il network stradale all’interno e intorno alla Klang Valley.
Se da un lato ci possono essere aspetti negativi a viaggiare con i mezzi pubblici in queste aree, i loro abitanti sono senza dubbio ben collegati con le autostrade che permettono di muoversi velocemente nella regione. In ultimo, lo sviluppo di Kuala Lumpur Sentral, la più grande stazione ferroviaria della Malesia, garantisce un moderno sistema di mobilità, che integra le principali tratte su ferro, inclusi i collegamenti dell’Express Rail Link con il KLIA (l’aeroporto di Kuala Lumpur) e con Putrajaya, il nuovo centro amministrativo del governo. In questo quadrante, i servizi offerti sono alla pari con i migliori al mondo.
In generale, si tratta di un momento storico molto esaltante per il Paese perché, come Kuala Lumpur, anche molte altre città sono chiamate a sviluppare la propria rete di trasporto pubblico. Sono infatti numerose le linee di metropolitana leggera attive nella Klang Valley oltre ad una linea monorotaia operata dal Keretapi Tanah Melayu (il primo operatore del settore nella penisola malese). A questi si aggiunge il nuovo Mass Rapid Transit (MRT), un’altra linea che collegherà Sungai Buloh a Kajang e che dovrebbe essere completata nel luglio del 2017.
Nel frattempo i residenti di Sunway e Subang Jaya hanno accolto con soddisfazione l’apertura del Bus Rapid Transit (BRT), un sistema di autobus sopraelevati che taglia di netto il traffico cittadino e collega tra loro i residenti di Sunway e Subang Jaya. Il modello è replicato da esperienze estere, come ad esempio Brasile, Cina, India e Stati Uniti.
L’aeroporto di Kuala Lumpur (KLIA) è uno dei più frequentati del Sud Est asiatico, e riceve in media 27 milioni di turisti l’anno.
I tetti così come i parcheggi di automobili sono stati trasformati in generatori di energia pulita, principalmente energia solare, una fonte decisamente abbondante in Malesia. Il gestore dello scalo, la Malaysia Airports Holdings Bhd (MAHB), ha recentemente lanciato il primo progetto di generazione energetica da fonti solari nell’aeroporto con un investimento totale di 48 milioni di dollari e il ricorso ad una tecnologia sofisticatissima. Le istallazioni da 19 megawatt (MW) sono le più grandi in tutta la Malesia.
Enrique Peñalosa, sindaco di Bogotà, capitale della Colombia, una volta ha detto: «Un Paese sviluppato non è un luogo dove i poveri posseggono automobili, ma dove i ricchi utilizzano i mezzi pubblici». Ed è questa la prossima destinazione per la Malesia nella sua missione di trasformarsi, da qui al 2020, in un’economia sviluppata.