Lo Spido solca il grande canale che finisce nel mare del Nord. Da un lato la città dei container, ordinata sulla sponda destra del porto di Rotterdam; dall’altro lo skyline urbano, grattacieli, ponti, snodi ferroviari.
Quello che si vede dai finestroni del battello pieno di turisti è una città in continuo movimento, dove il reddito pro capite è tra i più alti d’Europa e dove le infrastrutture non sono solo cornice dello skyline, ma parte integrante di un modo di interpretare lo sviluppo.
Non è un caso se proprio a Rotterdam è stato costruito, nel 1898, il primo grattacielo d’Europa: la Witte Huis, un palazzo di dieci piani alto 43 metri e ispirato all’Art Nouveau. È questo il primo segno urbanistico di una città sensibile verso la modernità, pronta a sperimentare nuove soluzioni infrastrutturali, e per questo destinata a cambiare velocemente.
L’inizio del rinnovamento
La Rotterdam di oggi è figlia di un profondo rinnovamento infrastrutturale che ha subito la sua grande accelerazione dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando la città venne quasi interamente rasa al suolo dai bombardamenti.
Gli anni ’50 sono stati così l’origine di un boom architettonico, iniziato con il lancio di un grandioso piano urbanistico che aveva come obiettivo quello di ricostruire da zero la città.
Il piano avviò la realizzazione di alcuni degli edifici e delle strade simbolo della nuova Rotterdam come il Lijnbaan (la prima strada commerciale pedonale nei Paesi Bassi).
Questo impegno destinato allo sviluppo infrastrutturale della città continua ancora oggi. Rotterdam è infatti dotata di un efficiente sistema di trasporto integrato, dove sono presenti piste ciclabili, tram, linee metropolitane e taxi acquatici. Gli investimenti hanno toccato tutti i settori: la Stazione Centrale è stata potenziata per accogliere i treni ad alta velocità e lo stesso è stato fatto con l’autostrada A15, ampliata per 47 chilometri con un investimento di 1,5 miliardi di euro.
Adesso, la sfida sul futuro si sposta sul rispetto dei principi della sostenibilità ambientale. Molti investimenti sono stati indirizzati alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, alla creazione di sistemi di trasporto meno inquinanti e alla realizzazione di costruzioni che rispettino la filosofia “green”. Nel 2015 l’amministrazione cittadina ha lanciato il “Rotterdam Sustainability Programme”, un piano di investimenti quadriennale che prevede lo stanziamento di 400 milioni di euro su progetti di sostenibilità urbana. Lo stesso porto di Rotterdam, nel piano di sviluppo “Port Vision 2030”, ha previsto una serie di interventi dedicati a migliorare la sostenibilità della struttura. Un percorso ambizioso che ha portato Rotterdam ad essere indicata nel 2015 dalla Rockefeller Foundation come la città più sostenibile al mondo.
Il porto
Il più grande snodo infrastrutturale e logistico di Rotterdam è sicuramente il suo porto, divenuto il primo scalo europeo e uno dei primi al mondo. Una città nella città che copre un’area di 120 chilometri quadrati all’interno della quale lavorano 90.000 persone e dove ogni anno transitano 32.000 navi oceaniche e 87.000 navi da entroterra.
La sua è una storia di investimenti e di crescita per tappe, l’ultima – nel 2014 – quando l’autorità portuale ha avviato i lavori di allargamento della struttura per altri 2.000 ettari di terreno sul Mare del Nord ampliando la porta d’entrata del 20%. Questo ha reso il porto accessibile alle più grandi navi da trasporto, quelle che superano i 400 metri e i 18.000 container. Per finanziare l’intervento la Port Authority, la società per azioni che gestisce il porto (partecipata per un terzo dallo stato e per due terzi dalla città di Rotterdam) ha investito 2 miliardi di euro, mentre i due soggetti privati che gestiranno la nuova area (Apm Terminals del gruppo Maersk e Rotterdam World Gateway) hanno investito un miliardo ciascuno. Obiettivo finale: arrivare entro il 2035 a movimentare 30 milioni di teu all’anno.
Intanto nel 2016 l’Autorità portuale ha lanciato un nuovo progetto, ossia la costruzione di un ponte che permetta alla ferrovia che collega il porto con la Germania di oltrepassare il canale senza intercettare il traffico automobilistico. Per realizzare questo raccordo ferroviario, annunciato nel 2016, sono previsti investimenti per 275 milioni di euro.
La ferrovia con la Germania
La forza commerciale del porto di Rotterdam viene anche dai suoi collegamenti con il continente che permettono alle merci di viaggiare veloci all’interno dell’Europa. Il più imponente è la Betuweroute, una ferrovia veloce per il trasporto delle merci che collega lo scalo con la Germania, raggiugendo un capolinea vicino alla città di Emmerich a 159 chilometri di distanza dal punto di partenza. L’opera è stata inaugurata nel 2007 dalla Regina Beatrix e per realizzarla ci sono voluti molti anni (il primo trattato per la costruzione venne firmato dai governi dei due stati nel 1992 ma i lavori sono iniziati nel 1997) con costi che hanno raggiunto i 4,7 miliardi di euro. La linea fa parte del Trans European Network (TEN), la rete di collegamenti strategici previsti dalla Commissione europea, e rappresenta un’infrastruttura complessa perché la sua costruzione ha richiesto la realizzazione di 18 chilometri di tunnel, 130 ponti e 12 chilometri di viadotti.
Ponti e grattacieli
Lo sviluppo infrastrutturale di Rotterdam passa attraverso i grandi snodi del trasporto, ma anche attraverso l’edilizia civile che ha contribuito a cambiare in tante occasioni il volto di questa città. Negli ultimi anni lo skyline cittadino è mutato profondamente: lungo i canali attraversati dallo Spido, uno dopo l’altro si mettono in mostra i grattacieli progettati da grandi architetti come Rem Koolhass, Renzo Piano e Álvaro Siza.
A svettare su tutti è l’Euromast, una torre alta 185 metri, dalla quale la vista spazia per 80 chilometri fino alla città belga di Anversa. Ma il tour nella modernità si conclude di fronte a quella che, dal momento della sua inaugurazione nel 1996, è divenuta l’opera simbolo della città. Il ponte Erasmus, con la sua linea industriale, è ormai considerato l’ambasciatore dell’immagine di Rotterdam nel mondo.
Costruito tra il 1990 e il 1996, il ponte è lungo 802 metri, ha una torre alta 139, ed è stato realizzato per essere un punto di snodo cruciale per il traffico che collega la parte nord con quella sud della metropoli. Per la sua costruzione sono stati investiti 165 milioni di euro