Expedia, Facebook, Google e naturalmente Amazon. Sono i big a trainare il boom edilizio di Seattle, ormai da anni al centro di una rapida e profonda trasformazione urbanistica. Avveniristici campus, grattacieli destinati a uffici, appartamenti per uso residenziale, la città è in movimento e i numeri rilasciati nelle scorse settimane dalla Downtown Seattle Association lo confermano.
Nel 2019 sono 66 i grandi progetti immobiliari in via di realizzazione nel centro cittadino, più o meno lo stesso numero del 2018, e poco meno rispetto ai 74 progetti del 2017. Il solo campus di Amazon, ad esempio, è oggi costituito da 44 edifici, ma il gruppo ha già in mano i permessi a costruire per 32 nuovi progetti, più altri 129 inseriti nella lista delle cose future da fare.
È questo forse l’esempio più significativo del nuovo corso di Seattle, nata come città portuale e divenuta – dal 2010 in poi – una delle metropoli americane con la più alta crescita economica e demografica, capace di registrare un aumento della popolazione del 20% e dei posti di lavoro del 19%. Un risultato che si specchia oggi anche nella sua trasformazione urbanistica.
Una città cantiere
Per capire l’accelerazione che ha vissuto il mercato edilizio cittadino è sufficiente partire da un dato della Downtown Seattle Association, secondo cui circa la metà degli appartamenti presenti nel centro cittadino sono stati costruiti negli ultimi dieci anni.
Il record spetta all’area di Greater Downtown dove nel 2017 sono state realizzate 5.700 nuove unità immobiliari, 3.800 lo scorso anno, 3.500 attualmente in costruzione e 5.600 previste per il 2020.
Sono tutti segni di un fermento cittadino, che tocca anche il turismo e quindi il settore alberghiero. Solo nel 2018 sono entrate nel mercato della ricettività cittadina 2.100 nuove camere, più che in tutta l’ultima decade. Un risultato dovuto principalmente all’apertura dell’Hyatt Regency Seattle, il mega hotel da 1.260 camere inaugurato nel Denny Triangle. E proprio il Denny Triange, insieme a Capitol Hill, sono le due aree maggiormente interessate dallo sviluppo urbanistico della città dove peraltro – come indicano i dati dell’amministrazione comunale – il costo medio delle abitazioni è aumentato dal 2012 ad oggi dell’85%, trasformando il centro cittadino in uno dei luoghi d’America con il più elevato costo della vita.
Il ruolo delle multinazionali
Le grandi aziende presenti in città hanno un ruolo determinante nel suo boom edilizio. Un passo alla volta, Seattle sta infatti diventando un polo d’attrazione per alcune delle più importanti multinazionali americane. Una di esse, Expedia, firma oggi uno dei progetti edilizi più significativi: la costruzione di un campus aziendale da 600 milioni di dollari.
L’economia corre, il mercato del lavoro è vitale e le imprese cercano nuove sedi. Nel 2019 saranno aperti 420mila metri quadrati di nuovi uffici. A guidare questa “invasione” di colletti bianchi, oltre a Expedia, anche Facebook e Google, che hanno annunciato l’ampliamento dei rispettivi campus.
Più in generale i grandi gruppi, forti anche dell’esempio dato da Microsoft e dalla Bill & Melinda Gates Foundation, partecipano in modo attivo alla vita della città, intervenendo nelle fasi di condivisione dei progetti di sviluppo e dando il loro contributo per favorire la mobilità.
Nel mese di febbraio il tunnel Alaska Way, una delle arterie principali per l’ingresso in città è stato chiuso per tre settimane. Per evitare congestionamenti l’amministrazione ha chiesto ai cittadini di lasciare a casa le automobili e servirsi dei mezzi pubblici. Lo stesso hanno fatto le grandi aziende a partire da Amazon che ha incrementato le corse degli shuttle aziendali che collegano Colman Dock a South Lake Union servendo l’area di West Seattle. La Bill & Melinda Gates Foundation ha invece incentivato i suoi dipendenti a utilizzare i veicoli di trasporto condiviso messi a disposizione dalla Fondazione, mentre JP Morgan ha incoraggiato le persone ad andare a lavorare presso le filiali di quartiere riducendo così i movimenti verso il quartier generale di Downtown.
Infrastrutture per reggere il boom
Lo sviluppo urbanistico, al quale si accompagna la crescita economica e demografica cittadina, deve necessariamente essere sostenuto da un miglioramento della dotazione infrastrutturale, soprattutto in termini di mobilità sostenibile.
A questo proposito, uno dei progetti più significativi oggi allo studio è l’estensione della metro leggera che va da West Seattle a Ballard Link, un’opera di grandi dimensioni che attraverserà la città intercettando altre linee di trasporto cittadino. Secondo la timeline pubblicata da SoundTransit (l’Autorità regionale dei trasporti che opera nello stretto di Puget, nello stato di Washington) i prossimi anni saranno dedicati alla definizione del progetto, che passerà attraverso una serie di studi, tra cui quello di impatto ambientale, mentre la costruzione vera e propria inizierà solo nel 2025 con aperture scaglionate delle varie tratte e una conclusione lavori prevista nel 2035.
Oltre al progetto di ampliamento della metro leggera, Sound Transit ha investito negli ultimi anni nella modernizzazione della mobilità sostenibile di Seattle, realizzando una serie di progetti che sono tutti passati attraverso il vaglio dei cittadini. Così è nata la Central Link, la linea metropolitana leggera che corre sotto Downtown Seattle fino all’aeroporto cittadino.
E proprio l’incremento del trasporto pubblico urbano ha contribuito a decongestionare il centro cittadino convincendo sempre più persone a lasciare l’auto a casa. Le statistiche del Seattle Department of Transportation contenute all’interno del rapporto “All aboard” indicano che tra il giugno del 2017 e il giugno del 2018 è stato registrato un aumento giornaliero di 9.900 utenti di bus e metropolitane leggere, un +2,8% rispetto al totale di 365.300 persone. Un altro segnale che la città cresce insieme al suo sistema di trasporti.