Per tutti è la signora vestita di una tunica grigia e con lo sguardo puntato verso l’Oceano, ma in pochi sanno che sotto quella tunica si nasconde il segreto della statua divenuta la porta d’ingresso immaginaria agli Stati Uniti d’America.
La Statua della Libertà si sorregge infatti su una struttura reticolare in ferro rivestita da 300 fogli di rame sagomati e rivettati insieme, una vera e propria armatura invisibile che sorregge questo imponente monumento, alto 93 metri e sottoposto a forti venti.
Questa struttura poggia su un sostegno la cui progettazione fu affidata a Gustave Eiffel, il padre della celebre Tour parigina. Il sostegno venne collegato alla Statua proprio attraverso questa struttura interna. L’idea dell’architetto francese fu quella creare un collegamento che non fosse rigido e per farlo realizzò una seconda armatura, costruita attraverso una mescolanza di nastri metallici, che furono rivettati al rivestimento della Statua.
In questa fase della costruzione furono gli operai a diventare protagonisti, perché ogni nastro metallico doveva essere fissato manualmente all’altro. Di fatto Eiffel brevettò in questo modo la tecnica della costruzione a facciata continua, dove la struttura esterna non è autoportante ma è sorretta da una seconda struttura interna.
Tutto questo, secondo il progettista, sarebbe stato necessario proprio per rendere il monumento elastico e in grado di rispondere in modo corretto alle pressioni dei venti.
Il montaggio della Statua della Libertà
L’idea di Eiffel si coniugò perfettamente con quella di Frédéric Auguste Bartholdi, scultore e pittore – anch’egli francese – incaricato di ideare la forma del rivestimento della Statua.
La realizzazione di uno scheletro flessibile ma allo stesso tempo molto solido permise a Bartholdi di far costruire la Statua in Francia. La mano che afferra la torcia è stata completata nel 1876 ed esposta alla Centennial Exposition di Philadelphia; la testa venne terminata nel 1878 e messa in mostra all’Esposizione Universale di Parigi, mentre l’intera statua fu costruita tra il 1881 e il 1884.
Una volta terminata, la struttura fu smontata, inviata via nave e riassemblata a Bedloe’s Island, quella che oggi tutti conoscono come Liberty Island. Ci vollero 215 casse e numerosi viaggi prima che la nave Isère completasse il trasporto dell’opera.
Una volta arrivata negli Stati Uniti la grande Statua fu montata pezzo per pezzo seguendo la struttura di sostegno realizzata sul progetto di Eiffel, in modo che ogni pezzo del rivestimento si adattasse alla perfezione con il suo scheletro invisibile.
La prima pietra fu messa il 5 agosto del 1884 e i lavori furono completati già nel 1885, mentre il monumento venne inaugurato il 28 ottobre del 1886, in una giornata umida e piovosa, di fronte allo sguardo ammirato di un milione di newyorkesi.
Il dono della Francia agli Stati Uniti d’America
Una volta completata la Statua della Libertà conquistò all’istante la baia di New York City. Grazie ai suoi 93 metri di altezza, l’opera è infatti visibile fino a 40 chilometri di distanza. Tutto questo affinché il messaggio di cui la Statua è portatrice diventasse un benvenuto per chiunque avesse raggiunto New York City dal mare. La statua, che si ispira alla dea romana della Libertà, tiene infatti in una mano una fiaccola (simbolo proprio del fuoco eterno della libertà) e nell’altra un libro che riporta il 4 luglio 1776, giorno dell’indipendenza americana.
L’opera fu una donazione della Francia agli Stati Uniti in segno di amicizia e per commemorare la dichiarazione di indipendenza, avvenuta circa un secolo prima. La costruzione del basamento della Statua della Libertà fu invece finanziata in America, ma vista la mancanza dei fondi necessari, il quotidiano “The New York World” lanciò una raccolta fondi alla quale parteciparono in tantissimi riuscendo a raccogliere 100.000 dollari, la cifra necessaria per sostenere parte dei lavori.
La Statua riapre le porte
Visitare la Statua della Libertà non è così scontato. Nel corso degli anni il monumento è stato aperto e chiuso più volte. La prima chiusura al pubblico risale al 1984 quando la statua fu ristrutturata prima delle celebrazioni dei suoi 100 anni. In quell’occasione fu sostituita anche la torcia e la vecchia – una volta restaurata – posizionata all’ingresso del basamento.
La seconda chiusura dell’opera fu invece decisa subito dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001. L’accesso al piedistallo fu aperto nel 2004 direttamente dal Presidente George W. Bush, mentre la riapertura totale della Statua è stata annunciata dal Presidente Barack Obama il 17 maggio del 2009, anche se con ingressi limitati e programmati.
Che sia aperta o chiusa, fin dalla sua costruzione la Statua della Libertà è rimasta un monumento e simbolo universale, tanto da essere dichiarata nel 1984 dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità. Ma oltre la sua bellezza e il suo significato, la dea che domina la baia di New York City è anche un’opera ingegneristica come poche al mondo, espressione di un modello nuovo di costruire.