Stonehenge, il monumento più misterioso al mondo, appare allʼimprovviso in cima a una collina. Gli archeologi ancora oggi discutono su cosa sia: forse un santuario celtico degli antichi druidi, forse un osservatorio astronomico, forse un ingombrante calendario, forse un cimitero. O forse, il triplo cerchio concentrico di pietre, eretto mentre i faraoni in Egitto costruivano le Piramidi, era tutte queste cose insieme. Il sentiero per raggiungerlo, poco più che una mulattiera che passa tra pascoli di mucche e capre ha 5mila anni.
Una coppia di sessantenni ha un passo svelto ed è super-organizzata: giacca anti-pioggia, pantaloncini corti e scarpe da trekking, zaino in spalla e borracce. Sono arrivati da Bath, unʼora di auto.
«Veniamo a Stonehenge ogni anno, sempre il 20 giugno, è il nostro pellegrinaggio annuale». È il giorno del Solstizio dʼEstate: ogni anno frotte di fan, seguaci New Age, storici e appassionati vengono a omaggiare il sole e la natura. Perché in questa ricorrenza, come il solstizio d’Inverno, 21 dicembre, a Stonehenge il sole sorge esattamente sulla punta in cima al trilite al centro del sito, un colossale arco di pietra costruito da tre lastroni giganteschi. Lʼallineamento dei cerchi con il sole (ce nʼè anche uno secondario con la luna) ha aumentato lʼaurea magica del posto.
In tempi normali, in questo giorno autobus e navette riverserebbero folle di turisti. Nel 2005 si toccò il record di persone: allʼalba del 20 giugno in 19mila salutarono il sorgere del sole. Ma non questʼanno: non si vedono autobus, non ci sono turisti, il sito è deserto, fatti salvi i pellegrini lungo il millenario sentiero. Stonehenge è chiuso, come tutti i musei del paese, per colpa dellʼepidemia globale di Coronavirus. E lʼunico modo per arrivarci è camminare tra i campi. Lʼingresso ufficiale, e unico, a Stonehenge è esattamente dallʼaltra parte della collinetta, sul lato opposto, più vicino alla città di Salisbury. Lì, chi arriva trova un comodo parcheggio, a pagamento, e un bellissimo Visitor Center, con tanto di museo super tecnologico, negozio e bar.
Sempre in tempi normali, molta gente usa il sentiero alternativo, con i suoi 6 chilometri di camminata, perché consente di vedere Stonehenge gratis (senza però entrare). C’è anche un altro motivo: passando per i campi il paesaggio è rimasto lo stesso degli uomini del Neolitico che costruirono Stonehenge: passare di lì equivale a entrare nella macchina del tempo ed essere trasportati indietro a 5mila anni fa.
Stonehenge: misteri di una grande opera
Il fascino di Stonehenge, letteralmente “recinto di pietra”, è tutto racchiuso nel mistero della sua costruzione: i triliti, porte con due montanti e un architrave, sono un arcano impossibile di ingegneria e tecnica. Ogni lastra di arenaria è un blocco unico da circa 20 tonnellate che arriva fino a 9 metri di lunghezza (e interrate per un paio di metri).
Ma ancor più enigmatiche sono le Pietre Blu che compongono il cerchio più esterno. Anche se rappresentano il più piccolo dei triliti (le pietre blu pesano 4 tonnellate), le Bluestone sono un tipo di pietra che in tutta lʼisola si trova solo nel Galles meridionale, a 200 chilometri di distanza. Le lastre devono per forza aver viaggiato lungo tutto il paese fino a Stonehenge.
Ma il mistero più grande di Stonehenge rimane il posizionamento delle pietre: perfettamente allineate con i Solstizi dʼEstate e dʼInverno.
Come sia stato possibile che uomini primitivi dotati di una tecnologia poverissima, senza conoscenze scientifiche, matematiche o geometriche abbiano potuto erigere delle pietre colossali in cerchi perfetti e secondo principi astronomici che sarebbero stati scoperti solo molti secoli dopo, non è ancora stato spiegato.
Alle origini, si credeva fosse stato il Diavolo a comprare le immense pietre da una donna in Irlanda e le avesse portate lì. Secondo ricostruzioni che risalgono alla saga medievale di Re Artù, Stonehenge sarebbe stato costruito da Mago Merlino. C’è anche chi fin dall’antichità avuto un approccio più serio: pare che Diodoro Siculo, storico greco vissuto all’epoca di Giulio Cesare, conoscesse Stonehenge. In un passo lo scrittore antico riporta i racconti di un’isola oltre il mare degli Iperborei (mitologica popolazione che abitava le zone del Nord dell’Europa) dove la popolazione avrebbe costruito un tempio rotondo, la prima attestazione storica del monumento.
Tutta questa stratificazione di teorie e leggende su Stonehenge, dai Druidi, al Diavolo a Re Artù, alimentano il mito del monumento come un luogo soprannaturale.
Stonehenge: la storia del monumento secondo gli archeologi moderni
La realtà, studiata dagli scienziati e archeologi moderni, è molto meno misteriosa e più banale: nessuna magia, nessun alieno, nessuna tecnologia arrivata dalle stelle. Sono stati uomini normalissimi a costruire Stonehenge. Il segreto è che hanno impiegato secoli per mettere in piedi quei cerchi di pietre. Anzi, la costruzione è iniziata migliaia di anni prima del cerchio stesso.
La storia della costruzione di Stonehenge è un manuale di ingegneria antica. In epoca preistorica civiltà megalitiche sono fiorite in tutto il bacino del Mediterraneo: una società e una tecnologia basate solo su pietra, legno e fuoco. Non è rimasto alcun documento o traccia di questi antichissimi e abili costruttori: le pietre verticali sono state issate scavando una fossa nel terreno; poi le lastre venivano fatte scivolare all’interno della buca con un sistema di leve appoggiate sopra un “castello” di tronchi. Le lastre infilate nelle rispettive buche venivano poi alzate in verticale tirandole con delle funi, e il foro veniva riempito con materiali di scarto. Si calcola che ci siano volute milioni di ore lavoro per scavare le decine di buche e il terrapieno di Stonehnege.
Secondo le ricostruzioni storiche, la costruzione inizia intorno al 3.000 a.C. con lʼapertura di un fossato nella zona meridionale del sito. Se Roma non è stata costruita in un giorno, per Stonehenge sono occorsi qualcosa come quindici secoli. Mezzo millennio dopo il fossato arrivò un primo cerchio, concentrico al fossato, anchʼesso di legno. Dal legno si passerà alla pietra solo attorno al 2000 a.C. con il cerchio di pietre in arenaria, gli immensi triliti. Altri secoli dopo, fu aggiunto il cerchio di pietre Bluestone, più piccole ma arrivate dal Galles. Stonehenge fu completata solo intorno al 1550 a.C., un lasso di tempo lunghissimo nel corso del quale le pietre furono spostate più volte e riposizionate.
Anche lʼallineamento con il Solstizio, il grande prodigio di Stonehenge, ha ben poco di magico. È stato infatti scoperto recentemente che per una bizzarra casualità geologica, la roccia di gesso su cui il monumento sorge ha dei solchi naturali che sono orientati proprio verso il solstizio dʼEstate. I costruttori usarono queste linee naturali come tracce per orientare le pietre.
Stonehenge è il canto del cigno dellʼEtà della Pietra che stava per finire lasciando spazio a quella del Bronzo. Prima di allora però, dal 3.000 al 1.500 a.C., la piana di Salisbury, una distesa ondulata di praterie, è stata un immenso cantiere. Popolato dagli uomini che hanno eretto il monumento più misterioso del pianeta.