C'era una volta la Via della Seta, un cammino lungo 8mila chilometri che partiva da Venezia, attraversava Istanbul, Damasco, Baghdad, arrivava a Samarcanda e Taskent, fino a raggiungere la destinazione finale di Chang’an, l’antica capitale di oltre dieci dinastie cinesi, oggi conosciuta come Xi’an. Un viaggio infinto, compiuto in groppa a cavalli e cammelli, inaugurato ai tempi di Alessandro Magno e sviluppatosi nell’antica Roma e nel Medioevo grazie ad avventurieri come Marco Polo. Il suo nome, Via della Seta, fu coniato solo alla fine dell’Ottocento dallo storico tedesco Ferdinand Von Richthofen, quando ormai la tratta era divenuta non solo un crocevia strategico dello sviluppo del commercio internazionale, ma anche degli scambi culturali, scientifici e sociali tra le principali civiltà dell’epoca.
Oggi quel percorso rinasce, ampliato da Venezia a Londra, e riconosciuto – secoli e secoli dopo – ancora una volta come una tratta strategica nei commerci mondiali. Il 18 gennaio è infatti arrivato nella capitale inglese il primo treno merci che ripercorre la Via della Seta. Il convoglio è partito il 1° gennaio dalla stazione di Yiwu, città industriale di un milione di abitanti a sud di Pechino; destinazione, la stazione di Barking, sobborgo della periferia est di Londra. I 34 vagoni portavano 68 container che contenevano quattro milioni di beni di consumo tra cui capi di abbigliamento, borse, scarpe, articoli per la casa. La sosta prevista a Londra è di due settimane, prima che il treno faccia ritorno in Cina, portando stavolta automobili, macchinari e prodotti alimentari provenienti anche da altri paesi europei.
Nove Paesi, 12mila chilometri
Il treno, gestito e di proprietà della China Railway Construction Corporation (CRCC), la società ferroviaria controllata dallo Stato, ha attraversato nove Paesi: Cina, Kazakhstan, Russia, Bielorussia, Polonia, Germania, Belgio, Francia e Gran Bretagna. Un lungo viaggio di 12mila chilometri che ha previsto diversi scali e scambi ferroviari perché la misura dei binari, dal Kazakhstan alla Gran Bretagna, cambia, quindi i container sono stati più volte scaricati e ricaricati su altri vagoni. L’ultimo scalo importante è stato a Duisburg in Germania, prima che le merci arrivassero a Londra.
La prima linea ferroviaria diretta tra Europa e Cina è stata inaugurata nel 2012 tra la città tedesca di Duisburg e il distretto industriale di Chongqing. Oggi i corridoi ferroviari sono 39 e collegano i centri industriali di Chengdu, Suzhou, Wuhan, Xiamen, Zhengzhou e Yiwu con le città europee di Lodz, Varsavia, Madrid, Amburgo, Lione. Annunciando a ottobre il collegamento con Amburgo, la CRCC ha dichiarato che nel corso del 2016 sono partiti più di 200 treni per l’Europa e che nei prossimi mesi aumenteranno. I vantaggi sono evidenti: sui binari si possono portare merci e prodotti manifatturieri non deperibili a un costo molto inferiore rispetto agli aerei e in due settimane, meno della metà dei tempi necessari alle navi cargo.
Il commercio tra Cina e Europa
Il corridoio Pechino-Londra rientra nel progetto “One Belt, one Road” inaugurato dal governo cinese nel 2013 per realizzare corridoi ferroviari e navali allo scopo di sviluppare gli scambi commerciali tra Estremo Oriente e il Vecchio Continente attraverso l’Asia centrale.
Un articolo pubblicato il 28 maggio del 2015 da “Bloomberg” riporta che la Cina ha stanziato 40 miliardi di dollari per realizzare vie di comunicazione navali e ferroviarie tra Europa ed Estremo Oriente, lungo la direttrice di quella che una volta era la Via della Seta. L’obiettivo è sviluppare un blocco commerciale che è già il più importante del mondo: secondo i dati della Commissione europea, il Vecchio Continente è infatti la destinazione di almeno un terzo delle esportazioni cinesi ed è il principale partner commerciale della Cina con un volume d’affari stimato in oltre 600 miliardi di dollari all’anno; una cifra che arriverà a mille miliardi entro il 2020, grazie ai corridoi ferroviari della nuova Via della Seta.
Dalle carovane al treno
Fondamentale, in questo progetto, il ruolo dei nuovi corridoi ferroviari: la CRCC calcola che i treni cinesi hanno trasportato all’estero nel 2016 un volume di merci pari a 42 milioni di tonnellate, con un aumento di oltre il 12% rispetto al 2015. Nel 2016, secondo i dati della società, i treni cinesi internazionali sono diventati 1.702 con un aumento del 116% rispetto al 2015.Nel dicembre scorso Pechino ha annunciato un piano di investimenti di 500 miliardi di dollari per sviluppare la sua rete ferroviaria nazionale che, secondo i piani del governo, sarà di oltre 30mila chilometri e collegherà l’80% delle principali città cinesi. Un piano ambizioso che sarà solo una tappa di un programma di crescita a lungo termine.