C’è voluta la penna di Agatha Christie per regalare l’immortalità al treno viaggiatori che nel 1883 iniziò il suo servizio collegando la Gare de L’Est di Parigi con Costantinopoli, l’odierna Istanbul.
Uscito a puntate nel 1933 sul The Saturday Evening Post e pubblicato l’anno dopo in un volume dall’editore Collins Crime Club, “Assassinio sull’Orient Express” ha impresso nell’immaginario collettivo il treno che vide in azione il celebre investigatore Hercule Poirot.
Da allora migliaia di persone hanno passeggiato lungo le sue carrozze, riposato sulle sue comode poltrone, sorseggiato tè nei bar eleganti che offrono un diversivo al lungo viaggio, contribuendo a trasformare una linea ferroviaria in un mito collettivo, espressione di comfort e lusso, simbolo di come un’infrastruttura possa diventare intrattenimento e svago, e in molti casi perfino oggetto del desiderio.
Orient Express: la storia
La storia del treno che attraversa l’Europa e raggiunge l’Asia inizia il 4 ottobre del 1883, quando viene inaugurata la prima corsa. Il suo nome, allora, era “Express d’Orient” (poi trasformato nel 1891 in Orient Express) e il percorso prevedeva la partenza da Parigi, il passaggio per Vienna e l’arrivo a Giurgiu, in Romania, dove i passeggeri attraversavano il Danubio su una nave per prendere un nuovo treno a Varna, in Bulgaria, e da lì ripartire alla volta di Costantinopoli.
Nel 1885, al percorso originario ne venne aggiunto un secondo che da Vienna passava per Belgrado e Nis, per poi prevedere una tratta nelle carrozze a cavallo fino a Filippopoli (l’attuale Plovdiv, in Bulgaria) e riprendere la ferrovia nella tratta finale che conduceva a Istanbul.
Negli anni, grazie anche al successo della linea, i percorsi del treno furono prima raddoppiati e poi moltiplicati. Dopo la Prima Guerra Mondiale, a quello iniziale venne aggiunto il percorso chiamato Simplon Orient Express, una via meridionale della linea che – sfruttando il tunnel del Sempione – passava per Losanna in Svizzera e poi Milano, Venezia e Trieste in Italia.
Negli anni ’30 del Novecento i collegamenti divennero tre. Ai primi due si aggiunse anche l’Arlberg Orient Express che passava sempre in Svizzera ma da Zurigo; da lì toccava la cittadina di Innsbruck per poi dirigersi verso Budapest, Bucarest e Atene. È in questa fase che l’Orient Express divenne il treno raccontato da Agatha Christie e rimasto nell’immaginario collettivo con i suoi arredi rifiniti, le carrozze ristorante conosciute per la cucina ricercata, le carrozze notturne, comode e riservate.
Grazie a queste caratteristiche, l’Orient Express divenne il mezzo di trasporto dell’alta borghesia e della nobiltà di allora, soprattutto quando la linea arrivò fino a Londra.
Ma il lusso non valeva per tutte le linee. Nonostante l’immaginario collettivo, molte delle tratte venivano percorsi da treni tradizionali, utilizzati da migliaia di viaggiatori per attraversare l’Europa.
L’evoluzione dell’Orient Express
Negli anni ’60, complice lo sviluppo del trasporto aereo, l’Orient Express cominciò a perdere il suo fascino tra i viaggiatori. Nel 1962 le due linee Orient Express e Arlberg Orient Express cessarono il servizio e rimase in funzione la Simplon Orient Express, che fu sostituita da un treno più lento del precedente chiamato Direct Orient Express. La sua caratteristica era la copertura del tragitto due volte alla settimana, da Parigi, passando per Istanbul e terminando la corsa ad Atene.
Il treno rimase in funzione fino al 1977 quando – dal 19 al 22 maggio – compì la sua ultima corsa fino a Istanbul prima di essere sospeso.
Negli anni successivi rimase comunque attiva una linea, che copriva però una tratta ridotta rispetto alle precedenti, partendo da Parigi e fermando la sua corsa prima a Bucarest e Budapest, fino a ridursi nei primi anni del Duemila alla tratta Parigi-Vienna.
Nel 2009 anche questa linea fu soppressa e l’Orient Express, o comunque uno dei suoi eredi, sembrò sparire definitivamente dalla mappa delle ferrovie europee.
Il futuro dell’Orient Express
Il sogno dell’Orient Express rivive oggi grazie a un colosso dell’ospitalità: la Belmond Management Limited, società proprietaria di hotel di lusso, ristoranti, treni e navi da crociera.
La Belmond ha preso in gestione la vecchia linea del Simplon Orient Express per gestirne le corse con un percorso che va da Londra a Venezia, puntando proprio sull’eredità storica dell’opera e sull’offerta riservata a un turismo di lusso.
Grazie al passato, alla storia e al mito di quest’opera, l’esperienza sull’Orient Express – come spiega anche il sito del gruppo – cessa di essere un viaggio nello spazio e diventa un viaggio nel tempo, in epoche lontane, tra arredi che si ispirano all’Art Déco e richiami al fascino antico descritto da Agatha Christie.