Il cantiere della Ville Lumière è aperto giorno e notte. Edifici che sorgono dal nulla, talpe meccaniche che scavano nel sottosuolo, progetti di riqualificazione urbana che coinvolgono interi quartieri. Gli obiettivi sono due: uno di breve termine fissato ai Giochi Olimpici 2024 e un altro di lungo termine, che guarda al 2050, quando Parigi prevede di diventare una città carbon neutral, dove le emissioni di gas nocivi saranno ridotte a zero.
La linea politica l’ha tracciata il presidente francese Emmanuel Macron, ma la guida operativa è nelle mani della sindaca Anne Hidalgo, che sostiene con forza i progetti infrastrutturali di rilancio cittadino. Una grande occasione per la Francia intera, il paese con un milione di ingegneri (secondo in Europa solo alla Germania), che vede nella capitale un polo di attrazione dove realizzare grandi opere e una incredibile occasione di sviluppo e di occupazione.
È una grandeur rivitalizzata quella che sta vivendo Parigi, capace di finanziare la costruzione della più ambiziosa rete metropolitana del continente e allo stesso tempo di investire nella riqualificazione delle periferie e dei comuni esterni al centro della città, che insieme costituiscono la Grand Paris.
La scommessa delle Olimpiadi
Il primo importante appuntamento per la capitale francese sono i Giochi Olimpici del 2024. Per organizzarli Parigi ha presentato al Comitato olimpico internazionale un progetto equilibrato e sostenibile, con un budget iniziale di 6,2 miliardi di euro che punta molto alla riqualificazione dell’esistente.
I lavori sono iniziati in tutta la città e, secondo i piani, termineranno in anticipo rispetto alla data di inizio delle Olimpiadi, consegnando alla metropoli 4.500 nuove abitazioni, 100.000 metri quadri di spazi per le attività economiche, e 20.000 nuove camere di hotel create per accogliere i turisti.
A beneficiare in modo particolare dello sviluppo infrastrutturale assicurato dalle Olimpiadi sarà l’area di Saint Denis, individuata per ospitare gran parte delle competizioni.
All’interno di quest’area saranno infatti rivalutati 3 milioni di metri quadrati, con nuovi edifici, spazi verdi, zone industriali, oltre al completamento di 4 linee del Grand Paris Express che serviranno Saint Denis.
Proprio il Grand Paris Express, il cui completamento è previsto per il 2030, è una delle opere considerate strategiche per la buona riuscita dei Giochi. Ed è per questo che in città è partita la corsa contro il tempo affinché almeno parte dell’infrastruttura sia pronta entro il 2024.
Grand Paris Express
È il progetto di mobilità sostenibile più ambizioso d’Europa: 200 chilometri di linee sotterranee, 68 stazioni, per una stima di 38,5 miliardi di euro investiti, e un impatto enorme sulla mobilità urbana e sul volto stesso della città. Forte di numeri unici, il Grand Paris Express è molto più di una rete metropolitana, perché per la prima volta collegherà la vastissima cinta urbana intorno a Parigi con il centro della città. Parliamo della Grand Paris, l’area metropolitana più grande d’Europa, dove vivono 12,1 milioni di persone.
Per questo la costruzione delle linee cammina di pari passo con il rinnovamento dei quartieri coinvolti. Molte zone, come il dipartimento di Val de Marne, quello di Les Ardoines così come l’area intorno all’aeroporto di Orly sono oggetto di un profondo cambiamento. Orly, ad esempio, sarà trasformata in un eco-quartiere attraverso la costruzione di uffici, centri congressi, centri commerciali, mercati e tantissimi parchi dedicati al verde pubblico.
La città cambia insieme alla sua infrastruttura, si modernizza e si sviluppa intorno alle nuove linee metropolitane.
Due di queste saranno realizzate da Salini Impregilo: la prima prevede l’estensione della linea 14 fino all’aeroporto di Orly; la seconda (un contratto da 719 milioni di euro) è invece i il il lotto 2 della linea 16 che servirà la zona nord e est della città metropolitana.
Nell’insieme un progetto enorme che punta a decongestionare molte aree della città, modernizzando in modo in significativo la mobilità di Parigi rendendola più sostenibile. Un cambiamento necessario per l’Institut Montaigne, secondo il quale in media i parigini trascorrono ogni giorno 38 minuti nel traffico, oltre al fatto che 9 automobili su 10 sono “abitate” da una sola persona.
Ridurre, quindi, il ricorso al trasporto privato per diffondere al massimo il trasporto su ferro è la strada indicata dall’amministrazione parigina per inseguire il sogno di dar vita a una città sostenibile.
Una metropoli attenta all’ambiente
È possibile che una grande metropoli impegnata in un complesso processo di riorganizzazione urbanistica metta al primo posto del suo sviluppo la sostenibilità? La risposta che arriva da Parigi è sì. Tutti i grandi progetti infrastrutturali lanciati negli ultimi mesi nella capitale francese mantengono alta l’attenzione sulla tutela dell’ambiente e restano focalizzati sull’obiettivo di dar vita a una città sostenibile in termini di qualità della vita e benessere dei cittadini. Questo è il senso del Grand Paris Express, ma è anche quello di molte iniziative lanciate in questo periodo.
L’amministrazione cittadina ha annunciato che tra il 2014 e il 2020 saranno piantati 20.000 alberi e ricavate nuove aree verdi per un totale di 500 acri. Iniziative importanti perché rientrano nell’ambizioso progetto che prevede di far diventare Parigi una città carbon neutral, interamente alimentata da energie rinnovabili, entro il 2050.
Per raggiungere questo obiettivo l’amministrazione ha avviato un percorso virtuoso dal 2004, con una visione di lungo termine, lanciando il Project of the Climate Action Plan, e già oggi sta raccogliendo i primi importanti risultati. Da qui ai prossimi due anni le emissioni di gas nocivi saranno infatti ridotte del 25% rispetto al 2004, un taglio che raggiungerà il 50% entro il 2030, fino ad arrivare all’obiettivo del 2050, quando la città sarà alimentata solo con le rinnovabili.
A guidare questa rivoluzione è la sindaca Anne Hidalgo che ha presentato nel settembre scorso il libro “Respirare” dedicato proprio al tema dell’ambiente. Intervistata da “Le Monde”, la prima cittadina ha dichiarato: «La più grande sfida attuale è quella contro i cambiamenti climatici».
Una sfida che ha deciso di sposare insieme alla sua città, nella convinzione che anche una metropoli possa trasformarsi in un grande attrattore di benessere e opportunità dove la tutela dell’ambiente e della salute siano sempre al primo posto.