«Noi immaginiamo un futuro nel quale Boston abbia un modello di trasporto multiplo ed efficiente, parchi che mettono in contatto le comunità e le diverse offerte culturali, e che riflettano le nostre tradizioni e il dinamismo del nostro futuro».
Con queste parole l’amministrazione cittadina spiega nel suo sito ufficiale il progetto “Imagine Boston 2030”, un grande piano di sviluppo che permetta, nell’arco di circa dieci anni, di modernizzare le infrastrutture e migliorare la qualità della vita. Un piano condiviso, alla cui formulazione hanno preso parte 15.000 cittadini che – tra il 2016 e il 2017 – sono stati coinvolti nell’indicazione dei progetti più urgenti per Boston.
Cittadini per ridisegnare il waterfront
Il primo tra i progetti lanciati da “Imagine Boston 2030” è l’ammodernamento del waterfront cittadino. Un grande progetto condiviso, che è stato elaborato non solo dalle autorità, ma dai cittadini stessi. Oltre 1.700 persone hanno infatti dato il loro contributo in termini di idee su come intervenire per migliorare il lungomare della città e ancora una volta l’accento è stato posto sui trasporti. Il piano approvato prevede infatti l’aumento dei traghetti che collegano East Boston con Charleston, Downtown e Seaport, ma anche del servizio taxi via mare sui fiumi: il Charles River e il Mystic River.
Ma questo non è tutto perché l’idea è quella di sfruttare il waterfront anche per ampliare la presenza di uffici, abitazioni e luoghi di incontro che possano diventare simboli per l’intera città. Un’attenzione particolare sarà poi dedicata alla gestione delle acque, un tema di primario interesse nelle grandi città americane, molte delle quali (come ad esempio Washington, D.C.) hanno avviato progetti di recupero dei fiumi che le attraversano.
Anche a Boston accadrà qualcosa del genere. Il piano “Imagine Boston 2030” prevede infatti interventi infrastrutturali sulle rive dei fiumi, la creazione di moderni sistemi di gestione delle acque reflue e l’innalzamento di argini contro le inondazioni.
Mettere in movimento la città
Il secondo obiettivo che l’amministrazione cittadina si è posta per i prossimi anni è l’ammodernamento della rete dei trasporti, che oggi è causa di congestionamenti oltre a rendere difficili i collegamenti con le zone periferiche della metropoli.
L’ultimo indice INRIX del febbraio 2018, che analizza il traffico nelle città in giro per il mondo, ha posizionato Boston al 14° posto tra le città con il peggiore congestionamento. In media, gli automobilisti trascorrono 60 ore all’anno all’interno delle loro automobili, rispetto alle 58 ore di un anno fa, e oltre il 30% dei residenti nelle periferie cittadine non sono serviti in modo adeguato dal trasporto pubblico. La metropolitana presente in città, così come i percorsi preferenziali riservati agli autobus, non bastano ed è per questo che il Comune di Boston intende lanciare nei prossimi anni la realizzazione di nuove opere infrastrutturali che contribuiscano a modernizzare la mobilità.
Tra questi il prolungamento della Green Line fino ad Hyde Square e dalla Orange Line a Roslindale Square. Nel breve termine saranno invece avviati corridoi preferenziali per il trasporto pubblico di superficie, oltre a percorsi riservati ai ciclisti. Tutto questo rientra nel piano “Go Boston 2030” che prevede da qui ai prossimi dieci anni che ogni abitazione avrà a meno di dieci minuti di distanza una fermata di metropolitana o di autobus.
La scelta di Amazon
I grandi progetti di rinnovamento cittadino, e il calore con cui sono stati accolti dagli abitanti di Boston, hanno acceso sulla città l’interesse di grandi aziende e investitori.
A questo proposito, è stato lo stesso sindaco Martin J. Walsh a dare l’annuncio pubblicamente: Amazon sta considerando di aprire proprio a Boston il suo secondo quartier generale in Nord America. «Siamo entusiasti di presentare il meglio di Boston ad Amazon – ha dichiarato il sindaco – con il supporto di realtà leader nella formazione, nel business, nella comunità filantropica e nel nostro quartiere di Revere, dove l’azienda intende realizzare il suo secondo quartier generale americano».
La scelta non è ancora stata ufficializzata, ma Boston sembra in pole position, e questo grazie al percorso di rinnovamento avviato dalla città e alla sua prospettiva di modernizzazione a lungo termine. E gli effetti sarebbero enormi perché il colosso ha annunciato che, nei prossimi 15 anni, investirà nella città selezionata 5 miliardi di dollari per la costruzione della sua nuova sede che darà lavoro a 50.000 persone.
L’idea di Amazon si inserisce nel solco aperto in questi anni da tante altre aziende. Tra il 2014 ad oggi in città sono stati creati 60.000 nuovi posti di lavoro e il tasso di disoccupazione è sceso dal 6,1% del 2013 al 3,4% del 2016. Inoltre, per il secondo anno consecutivo, la U.S. Chamber of Commerce Foundation ha premiato Boston come la migliore città negli Stati Uniti per sostegno alla crescita imprenditoriale e all’innovazione.
L’impatto di una città che cambia
Tutto è possibile in una città cosmopolita, dove – secondo quanto riporta il Massachusetts Institute of Technology (MIT) – il 29% della popolazione è nato all’estero e rappresenta 100 nazionalità differenti. Proprio la diversità, nella metropoli che ospita alcune delle università più prestigiose del mondo, è un valore aggiunto.
Il grande cambiamento cui sarà sottoposta la città contribuirà anche all’aumento della popolazione che, secondo i calcoli del Comune, dovrebbe passare dalle attuali 656mila persone a 724mila nel 2030. Un trend che se ne porterà dietro molti altri: il numero dei lavoratori impiegati in città passerà da 719mila a 829mila; la domanda di nuove abitazioni raggiungerà le 53.000 unità; mentre il bisogno di spazi commerciali toccherà entro il 2030 i 6 milioni di metri quadrati. Attualmente sono state progettate in città 25.000 unità abitative che risponderanno, almeno in parte, al bisogno di case dei nuovi cittadini. Il rinnovamento è partito, e la città è in movimento. Una vitalità che si respira ovunque, e che nei prossimi anni inevitabilmente riscriverà il volto della città.