L’attrazione turistica più popolare di San Francisco non è più il Golden Gate, Alcatraz, Lombard Street o ancora i caratteristici tram. Ma un luogo chiamato Alamo Square. E questo perché da quel punto è possibile godere uno dei panorami più belli della città. Dal un lato le casette vittoriane dai colori pastello; dall’altro il profilo fatto di grattacieli tra cui spicca la TransAmerica Pyramid, uno dei simboli di San Francisco.
Ma nelle ultime settimane questa immagine è cambiata profondamente e il panorama, impresso nelle caratteristiche cartoline della città, sembra ormai obsoleto. A mutarlo è stata l’inaugurazione della SalesForce Tower, uno scintillante edificio ultramoderno che, per via della sua altezza, ha modificato profondamente lo skyline urbano. Il palazzo ha una forma curvata, è composto da 61 piani, e ha conquistato il record di edificio più alto della città (secondo a ovest del fiume Mississippi), con i suoi 295 metri che raggiungono i 326 se si considera la corona decorativa posizionata sul tetto.
SalesForce Tower: la nuova immagine di San Francisco
La SalesForce Tower è stata inaugurata alcune settimane fa. Progettata inizialmente con il nome di Transbay Tower dal colosso di real estate Hines, che si è aggiudicato il contratto nel 2007, poco prima dello scoppio della crisi finanziaria, la concessione per la costruzione dell’edificio è stata poi venduta alla Boston Properties, che ha siglato nel 2014 un nuovo contratto con SalesForce per un valore totale di 560 milioni di dollari.
A guardarlo bene si capisce subito che non si tratta di una costruzione ordinaria: le fondamenta poggiano su una discarica vicino al lungomare cittadino, un'area ad alto rischio in caso di terremoti. Per questo gli ingegneri sono stati chiamati a progettare una struttura capace di sopportare tensioni violente e questo è stato reso possibile dal posizionamento di 42 pilastri che affondano nel terreno per 300 piedi.
Ma il nuovo palazzo è solo un primo e importante esempio di un percorso che da qui ai prossimi dieci anni porterà la città a vedere ridisegnato il proprio volto.
Urbanistica: grandi progetti per rinnovare la città
La rinascita infrastrutturale di San Francisco passa per una serie di progetti urbanistici per i quali sono stati già stanziati diversi miliardi di dollari.
L’appuntamento più ravvicinato è fissato al 2019 quando apriranno insieme il Chase Center, un’area con 18mila posti a sedere che diventerà la casa dei San Francisco Warriors, una nuova fermata di metropolitana nelle sue vicinanze e un centro commerciale da 30mila metri quadrati. I tre progetti rientrano all’interno di un piano più ampio chiamato Mission Bay che punta a rilanciare l’area industriale e portuale della città. Il suo impatto sarà enorme perché il masterplan prevede interventi su un’area di 1,3 milioni di metri quadrati dove saranno realizzati uffici, laboratori, centri di ricerca, campus medicali, ma anche hotel, spazi pubblici, scuole, e librerie.
Sempre in termini di sviluppo edilizio, è attualmente in fase di realizzazione il Parkmerced, che prevede l’ammodernamento di un’area di 152 acri sita a Sud Est della città. I lavori, che comprendono la costruzione di 70mila metri quadrati da destinare alle attività commerciali, 24mila metri quadrati per gli offici e 18mila per spazi pubblici, dovrebbero terminare nel 2035. Tuttavia alcune nuove unità residenziali sono già abitate e dal 2022 la prima fase di questo progetto da 1,35 miliardi di dollari dovrebbe essere completata.
I trasporti, nodo cruciale per il futuro di San Francisco
Accanto ai cantieri dove sorgeranno nuovi edifici, spazi verdi e centri di ritrovo per i cittadini, la città ha un assoluto bisogno di rinnovare il suo sistema dei trasporti. Attualmente San Francisco figura al quarto posto al mondo per congestionamento delle sue strade e – come riporta il “San Francisco Business Times” citando un recente sondaggio – il 70% della popolazione locale sarebbe disposto a pagare più tasse se servissero a risolvere il problema del traffico.
Consapevoli del problematico stato dei trasporti urbani, tanto l’amministrazione cittadina quanto gli investitori privati si sono mossi avviando e finanziando una serie di progetti utili a migliorare la mobilità.
Il più significativo è sicuramente il Transbay Transit Center, un progetto da 2,5 miliardi di dollari che sarà interamente completato solo nel 2030. Una volta terminato, il Transbay diventerà un enorme hub dei trasporti cittadini, con un impatto importante su milioni di passeggeri nella Bay area.
La struttura, che comprende un palazzo di 5 piani con un parco sospeso e una stazione sotterranea per i treni, sarà un centro multi-modale che servirà downtown di San Francisco, creando un sito dove si incontreranno metropolitane, autobus, treni e – secondo le previsioni – dal 2029 anche il treno ad alta velocità San Francisco-Los Angeles. Il nuovo polo logistico dovrebbe ospitare nel fine settimana 100.000 passeggeri al giorno, e 45 milioni di persone all’anno.
La sua evoluzione si lega alla lunga storia del Transbay Terminal, che aprì per la prima volta nel 1939 come terminal cittadino per i treni che attraversavano il ponte. Per alcuni anni il servizio ferroviario è stato discontinuo, fino a quando il terminal è stato riconfigurato per ospitare solo autobus. Lo scalo ferroviario è stato poi riattivato nel 1974, con l’apertura della BART, la metropolitana cittadina che passa sotto Market Street.
Il nuovo Transbay Transit Center è invece un hub dei trasporti ultramoderno e rientra in un piano più ampio, il cosiddetto Transbay Redevelopment Area, che prevede il rilancio dell’intero quartiere. La nuova area, la cui realizzazione costerà invece 4,5 miliardi di dollari, ospiterà 2.500 nuove abitazioni, quasi un milione di metri quadrati di uffici e spazi commerciali e tre torri.
Una volta terminate, da qui ai prossimi dieci anni, dal loro tetto si potrà ammirare lo spettacolo cittadino, una nuova San Francisco, affascinante come quella del passato ma più moderna e soprattutto più funzionale per i suoi cittadini.