L’anno zero della Parigi “verde” è stato il 2016, poche settimane dopo aver ospitato la conferenza mondiale sui cambiamenti climatici dell’Onu.
Un momento di svolta non solo per l’amministrazione cittadina, ma anche per il governo francese, d’accordo nell’accettare la sfida più ambiziosa: trasformare la capitale di Francia in una città carbon neutral entro il 2050 e dare così un esempio al mondo intero sulla possibilità che una metropoli da diversi milioni di abitanti possa ridurre dell’80% le emissioni di gas nocivi.
Il via libera definitivo è arrivato il 21 marzo scorso quando il comune di Parigi ha approvato il piano che dovrebbe portare la città a raggiungere il difficile obiettivo di essere alimentata al 100% da energie rinnovabili.
Per riuscirci, l’amministrazione locale – dopo aver incassato il consenso anche del governo francese – ha indicato 500 misure da adottare nei prossimi anni, che andranno a toccare i settori chiave dello sviluppo e della vita cittadina, dai trasporti all’edilizia, dal verde pubblico agli scambi commerciali, dalla gestione dei rifiuti a quella delle risorse idriche.
Un percorso graduale che, con un taglio medio annuale del 3% delle emissioni, conta di portare la città al passaggio intermedio del 2030 con una riduzione del 50% rispetto al punto di partenza per arrivare al 2050 al traguardo del -80%.
Addio alle auto e cura del ferro
Intervenire sulla mobilità, riducendo al massimo l’utilizzo di automobili, è sicuramente una delle leve primarie per tagliare le emissioni. Ogni giorno 1,1 milioni di parigini si muovono in città e a questi si aggiungono 220.000 turisti. Secondo lo studio “Paris, an Air of Change” commissionato dal comune di Parigi, ogni anno i parigini compiono dentro la città 8 miliardi di chilometri, con una media di 4.000 chilometri all’anno ciascuno. Il 60% della distanza è attualmente coperta dai trasporti su mezzi pubblici, una percentuale che dovrà aumentare in futuro, soprattutto grazie all’entrata in funzione della Grand Paris Express, la rete metropolitana attualmente in costruzione che rappresenta uno dei progetti di mobilità sostenibile più imponenti al mondo. Le nuove linee della Grand Paris avranno un impatto strategico nella riduzione delle emissioni perché, collegando le periferie parigine al centro della città, offriranno un servizio di trasporto su ferro proprio nelle zone dove manca. L’impegno sul rafforzamento del trasporto su ferro avrà un impatto importante sull’utilizzo delle auto in città, che passeranno dalle 600.000 che oggi girano ogni giorno per le strade di Parigi, alle 300.000 del 2050. Per arrivare a questo risultato l’amministrazione cittadina ha già approvato una serie di misure che disincentivano l’uso dell’automobile: dal 2024 non potranno più circolare veicoli a gasolio, un blocco che sarà esteso nel 2030 anche a quelli alimentati a benzina. Il futuro sarà quindi delle auto elettriche, ma soprattutto delle forme alternative di trasporto, dalla bicicletta fino alle metropolitane.
Ristrutturare i palazzi di Parigi
Un altro ambito su cui la città sta intervenendo è quello dei consumi edilizi, quelli riferiti alle case o agli uffici.
A Parigi ci sono 1,4 milioni di abitazioni, che occupano una superficie di 80 milioni di metri quadrati e sono responsabili del 20% delle emissioni di anidride carbonica. I consumi di energia sono naturalmente molto elevati. Lo studio “Paris, an Air of Change” calcola che i parigini consumano ogni anno 12.100 GWh di energia, con una media di 5.400 KWh per singolo abitante. Un consumo che aumenta quando si calcolano gli uffici, che nella capitale francese occupano una superficie di 59 milioni di metri quadrati.
L’obiettivo dell’amministrazione parigina nei prossimi anni è quindi rinnovare gli edifici esistenti, rendendoli energeticamente sostenibili.
Il primo progetto di rinnovamento è stato avviato nel 2014 e si concluderà il prossimo anno, al termine del quale saranno 40.000 le abitazioni sottoposte ad un processo di rinnovamento energetico e adeguate ai più moderni standard sui consumi. Dopo il 2019 la manutenzione sugli edifici della città proseguirà per arrivare al 2050 a ristrutturare un milione di abitazioni.
L’altra strada intrapresa è quella dell’autoalimentazione. E infatti è già in corso un progetto cittadino per installare sui tetti degli edifici cittadini pannelli fotovoltaici. Secondo le previsioni dell’amministrazione, entro il 2050 il 20% dei palazzi parigini (ossia 6 milioni di metri quadrati di tetti ricoperti da pannelli solari) sarà dotato di pannelli solari.
Come cambia la movimentazione delle merci
In una grande città come Parigi il trasporto delle merci rappresenta una realtà dalle dimensioni considerevoli. Ogni anno nell’area metropolitana vengono movimentati 6,5 miliardi di tonnellate per chilometro di merci, due terzi delle quali entrano in città, mentre il restante terzo esce per essere portato altrove. Per il loro trasporto le vie migliori e meno inquinanti sono i corsi d’acqua, quindi la Senna e le linee ferroviarie. Ed è lungo queste due direttrici che si sta già lavorando per creare un sistema di trasporto merci più moderno, che riduca al massimo l’utilizzo di camion e furgoni, responsabili non solo dell’inquinamento ma anche del congestionamento cittadino. E i risultati arriveranno – secondo l’amministrazione – perché mentre attualmente solo il 7% delle merci che vengono movimentate a Parigi transitano su ferro, questa percentuale sarà portata al 34 entro il 2050.
Parigi nel club dei virtuosi
Il primo importante banco di prova per la capitale francese sarà quello delle Olimpiadi del 2024. I Giochi non saranno per Parigi solo una vetrina mondiale, ma l’occasione per fare le prove generali di un sistema urbano che può crescere e funzionare nel rispetto dell’ambiente. Secondo quanto annunciato anche dal Comitato Olimpico Internazionale, quelli del 2024 saranno i primi Giochi organizzati con l’intento di ridurre al massimo le emissioni di anidride carbonica e per questo sono stati già ribattezzati “Paris Low-Carbon Olympic Games”. L’intero villaggio olimpico, così come i luoghi di molte competizioni sportive, saranno allestiti lungo la Senna, quindi vicini l’uno all’altro e comunque nel centro della città. Oltre a questo, nella costruzione dei nuovi edifici, verranno rispettati tutti i più moderni standard di tutela ambientale.
Una strada obbligata per Parigi che, come poche altre città, ha imboccato la via della sostenibilità. Insieme alla capitale francese, un drappello di città sta guidando la rivoluzione verde nel mondo. San Francisco, New York City, Londra, intenzionate come Parigi ad arrivare al 2050 con un taglio delle emissioni dell’80%, e Vancouver che punta addirittura a un azzeramento totale dei gas fossili.
Un impegno che, in chiave europea, è supportato anche dall’Ue. Lo scorso 28 novembre la Commissione europea ha infatti approvato un pacchetto di interventi di lungo periodo per ridurre a zero le emissioni nocive entro il 2050 in tutti i paesi dell’Unione.
Per riuscirsi la Commissione calcola che gli investimenti in energia pulita dovrebbero passare dal 2 al 2,9% del Pil comunitario. Una sfida condivisa per modernizzare, non una città, ma un continente intero.