Cresce la domanda di acqua; diminuisce la sua disponibilità; aumenta il costo per la collettività di un bene prezioso senza il quale è impossibile vivere. Per spezzare questo circolo vizioso sono necessari investimenti. Da un lato modernizzare la rete infrastrutturale esistente; dall’altro ricorrere alle nuove tecnologie e ai nuovi sistemi industriali come quello della dissalazione. Una strada obbligata rispetto a un fenomeno sempre più allarmante che rischia di colpire duramente la qualità della vita di miliardi di persone. Per questo, a pochi giorni dal “World Water Day 2019”, “We Build Value” approfondisce il tema dell’acqua e lo fa riportando dieci verità sull’argomento elaborate dalle più autorevoli fonti internazionali impegnate nella tutela dell’oro blu.
Quanto è aumentato l’utilizzo di acqua nel mondo?
Dagli anni ’80 ad oggi la quantità di acqua utilizzata è cresciuta annualmente dell’1%, un trend dovuto a una combinazione di fattori che vanno dall’aumento della popolazione allo sviluppo socio-economico fino al cambiamento degli stili di vita e di consumo. Questo ritmo di crescita proseguirà fino al 2050, mettendo a segno un ulteriore aumento – rispetto ai livelli di oggi – vicino al 30%.
Quante persone convivono con la scarsità di acqua?
Oggi nel mondo oltre 2,1 miliardi di persone non hanno un accesso diretto all’acqua potabile. L’80% delle persone chiamate a convivere con l’assenza di acqua vive in aree rurali.
Una situazione destinata a peggiorare se è vero che entro il 2050 la popolazione mondiale aumenterà di altri 2 miliardi di persone e la domanda di acqua crescerà del 30% rispetto a quella attuale.
Qual è il costo della scarsità di acqua e dei bassi livelli di igiene che ne derivano?
Secondo il “World Water Development Report”, pubblicato dalle Nazioni Unite il 19 marzo, se la pressione sulle risorse idriche disponibili rimarrà invariata nei prossimi anni, questo comporterà entro il 2050 un calo del Pil globale del 45%, mettendo a rischio il 40% della produzione di grano.
In termini assoluti, il totale stimato del costo collettivo annuale dovuto alla scarsità di acqua e ai bassi standard igienici che questa comporta è pari a 470 miliardi di dollari.
Qual è il ruolo dell’acqua negli eventi climatici?
Circa il 90% dei disastri naturali è legato all’acqua. Tra il 1995 e il 2015 il 43% dei disastri naturali è stato rappresentato da inondazioni, che hanno colpito 2,3 miliardi di persone, uccidendone 157.000 e causando danni economici per 662 miliardi di dollari. Nello stesso periodo le siccità hanno rappresentato il 5% dei disastri naturali, colpendo 1,1 miliardi di persone e causando danni per 100 miliardi di dollari.
Quanto costano siccità e inondazioni?
Negli ultimi anni si è assistito a un intensificarsi di fenomeni atmosferici estremi che hanno al centro l’acqua. Da un lato la siccità, che sta colpendo territori sempre più ampi; dall’altro le inondazioni, che hanno mostrato l’inadeguatezza di moltissimi sistemi urbani di gestione delle acque reflue. Il danno economico medio annuale della siccità è calcolato in 5,4 miliardi di dollari, mentre 31,4 miliardi di dollari è il costo per la collettività derivante dalle inondazioni.
Quali sono gli investimenti necessari per colmare il ritardo infrastrutturale?
La modernizzazione delle infrastrutture, dalle reti che gestiscono l’acqua fino ai sistemi di irrigazione e di coltivazione, è fondamentale per evitare che il mondo, da qui ai prossimi anni, si trovi a dover combattere una gravissima assenza di acqua. Le stime indicano che per colmare il gap infrastrutturale saranno necessari 6,7 trilioni di dollari entro il 2030 e 22,6 trilioni entro il 2050. Solo per mantenere ed espandere la rete di gestione idrica nei prossimi 25 anni saranno necessari investimenti pari a 1 trilione di dollari.
Quanta acqua viene sprecata ogni anno?
Ogni anno le reti idriche di tutto il mondo perdono in media tra il 25 e il 30% dell’acqua gestita, per un valore economico di 14 miliardi di dollari.
Negli Stati Uniti d’America ogni giorno vengono dispersi 22 milioni di litri di acqua potabile, mentre sulla rete idrica nazionale si verificano in media 240.000 guasti.
Oltre all’ammodernamento della rete idrica, una delle soluzioni per contrastare la perdita di acqua è l’adozione di sistemi digitali di controllo e monitoraggio. Il valore di questo mercato passerà dai 21,3 miliardi di dollari del 2016 a 30,1 miliardi di dollari nel 2021.
Quali sono le principali cause di consumo dell’acqua?
La principale fonte di consumo dell’acqua è l’agricoltura, dalla quale dipende l’utilizzo del 70% della risorsa idrica; il 20% spetta invece all’industria, il 9% viene consumato per usi domestici e solo l’1% riguarda l’acqua potabile da bere.
Qual è il ruolo delle dighe?
Da sempre le dighe rappresentano uno dei sistemi più efficienti di gestione dell’acqua, tanto per l’irrigazione quanto per la produzione energetica. Attualmente il 48% delle dighe è funzionale all’irrigazione; il 17% è impiegato per la produzione di elettricità; il 13% nella fornitura di acqua per usi domestici; il 10% nel controllo delle inondazioni, il 5% nella fornitura di acqua per scopi ricreativi e l’1% per la pesca.
Quanto è importante la tecnica della dissalazione?
La dissalazione è un processo industriale che permette di trasformare l’acqua salata dei mari e degli oceani in acqua potabile. Attualmente impianti di dissalazione sono presenti in 150 paesi e 300 milioni di persone vivono grazie a questo tipo di trattamento. La massima concentrazione si raggiunge nei paesi del Golfo dove l’acqua trattata è pari al 90% di quella utilizzata per scopi domestici.
Fisia Italimpianti, la società controllata da Salini Impregilo e specializzata nella costruzione di impianti di dissalazione, ha realizzato alcuni degli impianti più importanti in Arabia Saudita, Dubai, Abu Dhabi, Kuwait e Qatar.
Le fonti di questo articolo sono: Banca Mondiale, Unicef, United Nations, Asce, International Desalination Association, International Commission on Large Dams, Global Water Intelligence