Pochi giorni dopo il calcio d’inizio dei Mondiali di Calcio Fifa 2018 è già il momento di fare un bilancio. Non ancora sul vincitore del torneo, ma sicuramente sulla partita degli investimenti, una voce essenziale e sempre più consistente in eventi internazionali come questo.
E mai come stavolta il tema è interessante perché – così come fatto con le Olimpiadi invernali di Sochi – la Russia ha battuto anche stavolta ogni record trasformando i Mondiali del 2018 nei più costosi della storia.
L’investimento complessivo da parte del paese ospitante è stato di 14 miliardi di dollari, quasi dieci volte superiori rispetto a quanto – secondo il sito Statista – è stato messo a disposizione dalla FIFA. L’International Federation of Football Association ha infatti investito nel torneo 1,9 miliardi di dollari. Di questi, 627 milioni sono stati destinati agli aspetti più puramente organizzativi, mentre il resto è stato diviso tra i costi per la gestione logistica delle squadre di calcio, l’organizzazione delle produzioni televisive, l’infrastruttura digitale e fisica per la vendita dei biglietti, ecc.
Un’inezia rispetto all’iniezione di liquidità voluta dal presidente russo Vladimir Putin per trasformare l’esibizione sportiva in un evento da ricordare anche al di fuori dei campi di calcio.
Un’occasione per investire nelle infrastrutture
I conti in tasca agli organizzatori del torneo li ha fatti qualche giorno fa il “Moscow Times” secondo il quale il costo finale della manifestazione è aumentato di 12 volte rispetto alla cifra indicata nel 2010 quando la Russia venne scelta per ospitare i Mondiali del 2018. Rispetto al budget totale di oltre 14 miliardi di dollari, le voci più significative di spesa sono quelle per le infrastrutture di trasporto (6,1 miliardi), la costruzione degli stadi (3,4 miliardi), la costruzione degli alloggi per le squadre (680 milioni).
E proprio le infrastrutture di trasporto sono quelle che hanno ricevuto le attenzioni maggiori da parte degli organizzatori. Tra le opere realizzate, la ricostruzione del Pulkovo Airport di San Pietroburgo, la costruzione di un nuovo terminal nel Kurumoci International Airport di Samara, oltre a una serie di importanti interventi sulle strade. Le partite dei Mondiali sono infatti ospitate da 11 città ad una distanza media di 500 chilometri l’una dall’altra. Per questo i collegamenti sono essenziali. Il governo russo ha così stanziato diverse centinaia di milioni di dollari proprio per l’ammodernamento delle arterie stradali che collegano una città all’altra.
Per quanto il governo abbia investito nel miglioramento dei trasporti, la cifra non era comunque sufficiente per migliorare in modo significativo la qualità delle infrastrutture russe. Secondo il World Economic Forum, la Russia occupa la 93esima posizione su 148 nazioni censite in termini di qualità delle infrastrutture e della logistica. Del resto, la crisi economica ha sicuramente inciso sulla disponibilità di spesa negli ultimi anni, sollevando grandi aspettative di rinascita proprio intorno ai Mondiali.
I Mondiali traino dell’economia
Oltre al ritorno d’immagine, il governo russo punta molto sull’impatto che gli investimenti fatti per la manifestazione potranno avere per l’economia del paese.
A questo proposito si è espressa in questi giorni la società di rating internazionale Moody’s spiegando che «la Russia trarrà un beneficio solo nel medio-breve termine dall’ospitare la Coppa del Mondo di calcio. Perché la parte più consistente dell’impatto economico è stato già acquisito ed è quello relativo agli investimenti fatti nelle infrastrutture».
E il senior vice president e analista di Moody’s, Kristin Lindow, è stato ancora più severo dicendo che l’evento calcistico durerà solo un mese e lo stimolo economico associato al Mondiale è destinato a impallidire rispetto a un paese che ha un’economia da 1,3 trilioni di dollari.
Tuttavia, molti studi internazionali dimostrano che l’effetto dei grandi eventi sportivi si esprime nel lungo periodo e si lega a fenomeni vari, come ad esempio l’aumento dei flussi turistici.
Secondo i calcoli degli organizzatori in un solo mese arriveranno in Russia per seguire le partite 570.000 turisti stranieri, e si muoveranno internamente al paese altri 700.000 russi.
Naturalmente la maggior parte dei visitatori si concentrerà nelle città più conosciute della Russia e infatti a Mosca e San Pietroburgo sono attese 400.000 persone nei giorni dei Mondiali.
Ma l’impatto è destinato ad aumentare negli anni. E la società Euromonitor, specializzata nell’analisi dei flussi turistici, calcola che se quest’anno i turisti in Russia aumenteranno dell’1,4%, la stessa percentuale è destinata a raggiungere il 4% annuo entro il 2022.
Il futuro delle infrastrutture russe
Superata l’esperienza dei Mondiali, la Russia continuerà a investire nelle sue infrastrutture. È questa la promessa fatta dal presidente Vladimir Putin nel marzo scorso, nel corso del suo annuale discorso alla nazione. Al fine di raggiungere, entro il 2025, l’obiettivo di un Prodotto Interno Lordo pro capite superiore ai 35.000 dollari (simile a quello di molti stati europei, rispetto ai 27.900 dollari registrati nel 2017), Putin ha indicato che una delle strade da seguire è quella degli investimenti. E lo stesso presidente ha annunciato che entro i prossimi sei anni saranno spesi nello sviluppo delle strade e di altre infrastrutture di trasporto 193 miliardi di dollari. Una cifra enorme che permetterebbe al paese di dotarsi di infrastrutture moderne, dando così un deciso impulso allo sviluppo economico.