Lasciati alle spalle i boulevard di Parigi, dimenticati i palazzoni della periferia che circondano la città, la strada attraversa le colline verdi della Ile-de-France e punta verso Sud. A venti chilometri dal centro della capitale di Francia, nel mezzo di un bosco che prosegue sull’orizzonte a perdita d’occhio, il verde dei prati viene interrotto dai lotti di edifici avveniristici. Al loro interno, università, centri di ricerca, ospedali, laboratori di grandi aziende.
È il campus di Saclay, spuntato come un fungo nell’omonimo comune dove vivono 430mila persone, e divenuto uno dei dieci poli scientifici più importanti al mondo.
Qui, tra le grandes écoles (gli istituti di scuola superiore) e i centri di ricerca pubblici, operano migliaia di imprese private, attive principalmente in sei settori: tecnologie dell’informazione e della comunicazione, salute, efficienza energetica, aerospaziale, difesa, sicurezza, mobilità.
Un grande campus, che raccoglie oggi oltre il 15% dell’attività di ricerca scientifica realizzata in tutta la Francia, e che sarà presto collegato con il cuore di Parigi attraverso il Grand Paris Express.
Passerà anche di qui la nuova linea metropolitana, progettata per unire i comuni della Ile-de-France con la capitale favorendo il movimento delle persone nella cinta che circonda Parigi e così sostenendo lo sviluppo dell’intera regione. Uno sviluppo cui oggi guarda con interesse anche il campus di Paris-Saclay, destinato – nelle intenzioni del governo francese – a crescere ancora trasformandosi nella Silicon Valley d’Europa.
Grand Paris, la metro che unirà Saclay, la città della scienza, a Parigi
A due passi dalle arterie stradali che raggiungono il campus, non troppo lontano dal cuore degli stabilimenti delle grandi aziende, è qui che sorgerà la stazione della linea 18, quella che collegherà Paris-Saclay con la città, unendo di fatto l’aeroporto di Orly con una serie di centri economici strategici e arrivando fino a Versailles.
La linea sarà dotata di 10 stazioni, tre delle quali connesse alla rete di trasporto esistente (altre linee metropolitane, treni e autobus), toccherà 13 comuni,interessando 335mila abitanti, e trasporterà ogni giorno 100.000 passeggeri. In tutto saranno 35 chilometri di metropolitana che rientrano nei circa 200 previsti dal piano faraonico del Grand Paris Express, la rete che girerà intorno alla Grand Paris per collegare il territorio dei comuni della Ile-de-Francia con la capitale. Molti dei cantieri del Grand Paris, ai quali sta lavorando anche Salini Impregilo, sono già avviati, mentre per quanto riguarda la linea 18 la data di inaugurazione è prevista al 2026.
Una volta terminata il suo impatto sarà significativo per tutto il territorio perché – come riporta il sito ufficiale del Grand Paris Express – i tempi di viaggio tra Versailles e Orly passeranno da 48 a 30 minuti, e quelli tra Massy Opera e Chatelet da 53 a 34 minuti.
Le distanze si dimezzeranno e il campus scientifico più importante di Francia diventerà una propaggine naturale della capitale.
Saclay e Grand Paris Express: un magnete per i grandi investitori
Come un magnete capace di attrarre su di sé i protagonisti di una scienza messa al servizio del business, il campus ha iniziato la sua corsa verso l’autorevolezza nel 2002 quando la Danone scelse – prima tra le multinazionali – di aprire qui un suo centro di ricerca. All’inizio in pochi lo credevano, ma il gruppo francese avrebbe di lì a poco aperto una strada che in tanti hanno seguito.
In pochi anni Thales, Elecricité de France, Servier Laboratories, Kraft Food e Total hanno inaugurato una loro sede a Paris-Saclay. Il loro esempio è stato poi seguito da migliaia di aziende di medie dimensioni alle quali si sono aggiunti le università e i centri di ricerca, pubblici e privati.
Tutto questo sotto la forte spinta delle istituzioni francesi che, fin dalle prime battute, hanno sostenuto la trasformazione di questo comune in un’area ad altissimo valore aggiunto.
Nel 2006, sotto la presidenza di Jacques Chirac, lo sviluppo di Paris-Saclay è stato dichiarato di interesse nazionale, avviando un processo legislativo concluso nel 2009, quando l’area è passata sotto il diretto controllo dello stato, superando così i poteri di veto e di influenza degli enti locali.
In questo modo sono state messe le basi per un processo di sviluppo che riguarda un territorio immenso, distribuito su 7.700 ettari. Forte dell’appoggio delle istituzioni, il campus è cresciuto e negli anni 23 grandi scuole, dalla Normale di Cachan al Politecnico fino alle università di Parigi, hanno aperto una loro sede al suo interno.
Un agglomerato strategico di sapere che non può rimanere slegato da Parigi, al punto che nel marzo del 2017 anche la linea 18 è stata dichiarata infrastruttura di pubblica utilità e la sua costruzione indicata come necessaria per proseguire nello sviluppo dell’area.