È il più grande progetto ferroviario della storia del Cile, presentato al pubblico e alla stampa come “Chile on Rails”, il Cile sulle rotaie, e deciso a imprimere un robusto cambiamento nella rete di trasporti del paese puntando prima di tutto sui treni.
Un progetto da 5 miliardi di dollari Usa, lanciato dal presidente del Cile, Sebastian Piñera, con parole di grande soddisfazione. «La verità – ha dichiarato il presidente – è che i cileni hanno una vera storia d’amore con i treni. Credo che tutti abbiamo ricordi, aneddoti o nostalgia per i treni. E che dobbiamo lo sviluppo del nostro paese principalmente alla nostra rete ferroviaria».
Una rete ferroviaria che oggi lamenta gravi ritardi, tanto nella manutenzione delle linee esistenti, quanto nello sviluppo di nuovi percorsi, necessari per rispondere ai bisogni delle persone e delle merci. Attualmente – secondo i dati ufficiali del governo cileno – il sistema ferroviario cileno trasporta ogni anno 50 milioni di persone, una cifra molto bassa che negli ultimi anni è andata via via diminuendo.
Da qui la decisione di lanciare un massiccio piano di investimenti che servirà per ribaltare il paradigma, tornare a puntare sulla rete ferroviaria come strumento di crescita e di sviluppo, e investire sulla mobilità sostenibile in un paese molto che mostra da anni una grande attenzione per l’ambiente.
Ferrovie Cilene: i principali interventi previsti
Il programma presentato pubblicamente dal presidente cileno nei mesi scorsi partirà proprio nel 2020. L’obiettivo è quello di investire 5 miliardi di dollari per realizzare e manutenere 27 progetti infrastrutturali che dovrebbero contribuire a rilanciare tanto il trasporto passeggeri quanto quello merci.
Intervistato dal giornale online Latercera, il presidente ha dichiarato: «Stiamo profondendo un grande sforzo sulle ferrovie, non solo per migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini, ma anche per dare un importante contributo allo sviluppo del nostro paese».
Secondo il programma del governo i lavori che inizieranno quest’anno termineranno nel 2027, quando il numero dei passeggeri sulle ferrovie cilene triplicherà, passando da 50 a 150 milioni, e il volume di merci trasportate raddoppierà arrivando a 21 milioni di tonnellate.
Una quota consistente degli investimenti, pari al 44% del totale, sarà destinata a progetti che coinvolgono la capitale Santiago, mentre il restante sarà utilizzato per migliorare la rete ferroviaria nelle altre province, coprendo in tutto 1.000 chilometri di rete.
In particolare, uno dei progetti più significativi sarà la creazione di un collegamento ferroviario tra la stazione centrale di Santiago e la città di Melipilla, a Sud Ovest rispetto alla capitale. In tutto 61 chilometri di ferrovia, che permetterà di ridurre il tempo di viaggio di due ore rispetto ad oggi arrivando a servire 50 milioni di persone ogni anno.
Altri due progetti previsti dal piano sono la costruzione di un collegamento ferroviario che unirà il centro della capitale con l’aeroporto Arturo Merino Benitez, in grado di gestire un transito annuale di 30 milioni di passeggeri, e la realizzazione della linea Santiago-Batuco-Tiltit (attualmente in costruzione) che collegherà sei quartieri diversi, trasportando ogni anno 17 milioni di persone.
Il trasporto merci sarà invece alimentato attraverso la linea Santiago-San Antonio-Valparaìso, che sarà realizzata per favorire gli scambi all’interno nel corridoio che dalla capitale porta al mare collegando le due più grandi città del paese.
Un bisogno urgente di investimenti
“Chile on Rails” è ormai un imperativo per il paese. La mancanza di manutenzione e di sviluppo ha trasformato negli ultimi anni la rete infrastrutturale cilena in una delle più arretrate del mondo.
Secondo il Global Competitiveness Report del 2019 stilato dal World Economic Forum, il Cile occupa il 70° posto su 103 paesi per qualità delle infrastrutture ferroviarie e il 61° posto per efficienza dei treni stessi.
Nel corso del 2019, la situazione è peggiorata per via della catena di scioperi e scontri violenti, esplosi dopo l’annuncio di un aumento delle tariffe sulla metro di Santiago. La situazione generale del paese ha obbligato il governo a tagliare le stime di crescita del Pil nel 2019 (fermo ad un +2,2%), prevedendo un impatto molto grave sull’industria delle costruzioni. A fotografarlo è stata nel dicembre scorso la Chilean Chamber of Construction attraverso un report sulla condizione delle infrastrutture e degli investimenti. Circa la metà degli imprenditori intervistati ha dichiarato che le proteste hanno avuto un impatto negativo sui progetti in corso, e il 34% ha paura che anche i progetti del futuro possano subire uno stop per via degli scontri sociali esplosi nel paese.
Verso un’economia sostenibile
Il piano di rilancio della rete ferroviaria cilena non risponde solo al bisogno di trasporti dei cittadini, ma anche a una visione di lungo periodo che punta alla trasformazione dell’economia cilena in chiave sostenibile.
Il governo ha confermato l’obiettivo di far diventare il paese carbon neutral entro il 2050 e continua a lanciare misure che puntano proprio al raggiungimento di questo obiettivo. Così, oltre ai consistenti investimenti nelle energie rinnovabili, anche lo sviluppo di una mobilità sostenibile punta al raggiungimento di questo risultato.