A pochi chilometri dai grattacieli di Tianjin, dagli edifici in stile europeo e le chiese di Wudadao (i cinque grandi viali della città), galleggia un viadotto lungo oltre 113 km (70 miglia).
Questa grande città della Cina, la cui popolazione ha superato i 15 milioni di abitanti e il cui nome significa “guado fluviale celeste”, non è conosciuta solo per la vitalità del suo porto e per ospitare la sessione estiva del Forum mondiale di Davos, ma anche perché è sede di una incredibile infrastruttura. Il Tianjin Grand Bridge è celebre per la lunghezza, che lo rende uno dei ponti più lunghi del mondo, ma anche perché sulla sua spanna corre la linea ferroviaria ad alta velocità che collega Pechino a Shanghai, una delle direttrici di mobilità sostenibile più affollate del paese.
La costruzione del Tianjin Grand Bridge
Costruire il Tianjin Grand Bridge è stata un’opera molto complessa, soprattutto perché gran parte del viadotto corre all’interno di alcuni dei quartieri densamente popolati dell’area urbana che circonda la metropoli. L’idea di far viaggiare il treno ad alta velocità lungo un viadotto sopraelevato è nata proprio da questa esigenza: ogni chilometro di ferrovia costruito a terra avrebbe richiesto uno sbancamento di 28,4 ettari e quindi un impatto ambientale devastante sulla zona urbana. La soluzione sopraelevata ha permesso invece di ridurre al massimo l’impatto fisico dell’infrastruttura nelle aree urbane, assicurando però l’adesione al percorso previsto dal progetto dell’alta velocità.
Naturalmente, allestire i viadotti di un ponte così lungo all’interno di una zona urbana ha richiesto interventi specifici, come ad esempio la frammentazione dei conci. Sono stati così progettate 32 sezioni del viadotto stesso, ognuna delle quali, pesante 860 tonnellate, è stata varata in modi e tempi differenti dalle altre.
Nonostante queste difficoltà, la costruzione è stata portata avanti in tempi da record. I lavori per la realizzazione dell’opera sono iniziati nel 2006 e si sono conclusi nel 2010, con l’inaugurazione avvenuta il 30 giugno del 2011. Al momento della conclusione dei lavori, il ponte figurava nel Guinness World Records come il secondo ponte più lungo del mondo.
La corsa dei treni sul Tianjin Grand Bridge
Sedere al finestrino di uno dei treni dell’alta velocità che sfrecciano da Pechino a Shanghai equivale a compiere un viaggio nei mille volti della Cina. Solo nel corso dei 113 chilometri vissuti galleggiando sul viadotto di Tianjin il panorama cambia in continuazione e si passa dalle aree più densamente popolate alle distese di acqua del Pearl River Delta fino a perdersi sotto terra.
Il percorso prevede anche l’ingresso all’interno di un tunnel lungo oltre 6 chilometri che collega due isole artificiali. Per realizzare tutti questo è stato necessario un maxi investimento che si aggira intorno ai 20 miliardi di dollari, reso possibile dallo sforzo politico profuso dalla Cina proprio in quegli anni.
Nel periodo in cui è stato realizzato il ponte di Tianjin sono stati quelli in cui la Cina ha profuso lo sforzo maggiore nella costruzione delle linee ad alta velocità. Il programma dell’alta velocità ferroviaria è partito nel 2003 con il progetto di una linea da 404 chilometri tra Qinhuangdao e Shenyang. Da allora al 2013, due anni dopo la conclusione del viadotto, le linee attive nel paese coprivano 10.000 chilometri. Una corsa incredibile dove proprio i viadotti ferroviari hanno rappresentato alcune delle opere più complesse. Oltre al Tianjin Grand Bridge, in quegli anni è stato costruito il Danyang-Kunshan Grand Bridge, lungo 164 km, e il Beijing Grand Bridge di 48 km. Per capire l’importanza in fase di progettazione riconosciuta a questi viadotti, basta considerare che il 69% del tracciato realizzato per la linea Shi-Zheng corre proprio su viadotti.
Il Tianjin Grand Bridge e la rete ad alta velocità cinese
La corsa dei treni proiettili che da Pechino sfrecciano verso Shanghai non poteva essere rallentata. Per questo la soluzione scelta per la tratta che va da Langfang a Qingxian è stata quella di un viadotto progettato per sostenere i viaggi dell’alta velocità. Alta velocità che è diventata il modello di trasporto preferito dalla Cina. Secondo i report ufficiali della China Railway Corporation (la società pubblica che gestisce la costruzione della rete), il paese ha raggiunto i 30.000 chilometri di linee ad alta velocità e punta ad arrivare a 38.000 chilometri entro il 2025. La corsa, quindi, non si ferma, premiata proprio dalla risposta dei cittadini che continuano a preferire questo mezzo di trasporto per muoversi tra le enormi metropoli del paese. Nel 2017, anno del sesto anniversario dall’apertura della linea che collega Shanghai con Chengdu, le autorità cinesi comunicano che solo 630 milioni di persone hanno preso il treno solo nel corso di quell’anno.
Numeri che si ripetono praticamente immutati per tutte le grandi direttrici che collegano l’Est con l’Ovest e il Sud con il Nord del paese, enormi distanze che vengono accorciate grazie ai treni ad alta velocità, frecce supersoniche che promettono presto di raggiungere i 600 chilometri all’ora.