La grande città che diventa smart city. La capitale della Russia trasformata in una metropoli ultramoderna. Sembra essere questo il destino di Mosca che, nonostante una popolazione di 12 milioni di abitanti (la più grande area urbana europea), è ormai entrata nella lista delle città intelligenti.
L’esigenza di trasformare le nuove metropoli mondiali, destinate a raccogliere quote sempre più grandi della popolazione, in città intelligenti non è nuova. Dal 2015 l’Assemblea Generale dell’Onu ha infatti inserito la trasformazione in smart city come uno dei sustainable development goals, gli obiettivi di sviluppo sostenibile ai quali i paesi del mondo dovrebbero tendere.
Innovazione, trasporti, edilizia sostenibile: puntando su questi tre pilastri Mosca si è agganciata all’“Agenda 2030” delle Nazioni Unite, per lanciare un piano di sviluppo capace di trasformare la città del Cremlino in una smart city.
E in parte ci è già riuscita perché dallo scorso anno la società di consulenza PricewaterhouseCoopers ha inserito Mosca tra le prime cinque megalopoli pronte per compiere il salto verso la smart city.
Ecco i tre pilastri del futuro di Mosca come smart city
La strategia di sviluppo di questa enorme città piena di gru e di cantieri si gioca tutta lungo tre direttrici. La prima è stata lanciata nel 2010 e riguarda il “Masterplan 2010-2035”, un piano di sviluppo basato sulla mobilità sostenibile (quindi la costruzione di nuove linee metropolitane), sulla nascita di nuove aree verdi, sull’edilizia moderna e di qualità.
La seconda linea di interventi è la cosiddetta “Investment Strategy 2025”, una serie di riforme che puntano a semplificare prima di tutto la burocrazia, riducendo le lungaggini amministrative e favoriscono una maggiore trasparenza, e che sono state lanciate per attirare nuovi investitori dall’estero. E gli investitori hanno già risposto perché – secondo i dati dell’Oecd – il 70% dei capitali investiti lo scorso anno in città proviene da soggetti privati.
Il terzo ambito di intervento è invece quello più innovativo e rientra nel piano “Smart City 2030”, collegato all’ambizioso obiettivo di trasformare in pochi anni la megalopoli in una smart city, dove la vita di tutti i giorni venga regolata da tecnologia e digitalizzazione.
Mosca: una smart city per i cittadini
Uno degli ambiti in cui l’amministrazione cittadina ha investito molto è quello del controllo intelligente del traffico. Secondo il sito web ufficiale del sindaco di Mosca, attualmente in città oltre 2.000 semafori, 3.500 rilevatori di traffico, 2.000 telecamere, sono connessi digitalmente a un Traffic Management Center (un centro informatico di gestione del traffico), si scambiano informazioni e le condividono con i cittadini per ridurre al massimo il traffico e agevolare l’utilizzo dei mezzi pubblici.
Mosca è anche la prima città della Russia ad aver aperto un sito internet interamente dedicato al rapporto tra la cittadinanza e la pubblica amministrazione, e dove i cittadini possono ad esempio pagare le bollette, accedere ai servizi comunali, richiedere permessi o documenti, o anche fissare una visita con un medico. In tutto sono 222 i servizi messi a disposizione al cittadino all’interno del sito.
Evoluzione sociale e boom dei trasporti
Camminando per gli stradoni ordinati di Mosca l’impressione è quella di essere finiti in una metropoli cinese o in una Manhattan più moderna ed estrema. Grattacieli, aree verdi, grandi infrastrutture. La città ha vissuto negli ultimi anni un profondo cambiamento urbanistico, collegato alla sua evoluzione economica. Il Brookings Institute ha definito Mosca come la sesta città più potente al mondo, con un Pil metropolitano che supera ormai i 600 miliardi di dollari.
Negli ultimi dieci anni Mosca è stata al centro di un profondo processo di rinnovamento, prima di tutto economico e sociale. La quota di residenti che vivono al di sotto della soglia di povertà è scesa dal 10 al 7,2%, i disoccupati sono passati dall’1,8 all’1,3% della popolazione cittadina e la mortalità infantile si è dimezzata, da 10 a 5 bambini ogni 1.000 nascite.
Sono solo alcuni segnali di un processo di cambiamento che ha coinvolto tutta la città, divenuta vitale e in costante crescita. Secondo l’Oecd, tra il 2016 e il 2018 il numero di passeggeri che ha utilizzato i mezzi pubblici è aumentato del 40%, passando da 385mila a 540mila.
Lo scorso anno la frequenza dei mezzi pubblici è raddoppiata, con il tempo medio di attesa che è passato da 16 a 8 minuti. Nonostante questo, l’80% dell’inquinamento cittadino dipende ancora dall’utilizzo delle auto private. Ed è proprio questa tendenza che l’amministrazione moscovita vorrebbe cambiare nei prossimi anni, investendo nella mobilità sostenibile.
Per farlo sono stati lanciati imponenti progetti proprio nel settore dei trasporti. Oltre all’acquisto di migliaia di nuovi autobus, sui quali sono stati istallati sistemi di bigliettazione elettronica, una voce determinante è quella legata all’aumento del trasporto su rotaie. Risultato raggiunto grazie alla costruzione della Moscow Central Circle, una linea metropolitana che gira intorno alla città, simile come idea al Cityringen di Copenhagen realizzato dal Gruppo Webuild. Grazie a questi investimenti, il numero di corse pubbliche tra il 2010 e il 2018 è passato da 1,9 a 2,8 miliardi. Un importante passo in avanti che concorre, insieme al resto, alla trasformazione di Mosca in una smart city del futuro.