Il Medio Oriente corre sui binari e imbocca la strada della mobilità sostenibile come chiave di sviluppo delle sue grandi città. Dubai, Riyadh, Doha, Kuwait City, Abu Dhabi, metropoli trasformate in cantieri aperti dove spuntano stazioni come funghi e tracciati ferroviari si infilano nei viali ombreggiati dai grattacieli.
L’amore per i binari sembra condiviso da tutti i paesi della regione, tanto da aver coniato l’espressione “Middle East Rail”, lo stesso nome di una dell’esibizione trasportistica più importante di Medio Oriente, Africa e Asia del Sud, la cui ultima edizione si è tenuta a Dubai nel marzo scorso.
Sono i numeri a raccontare la portata, soprattutto in termini di investimenti, della “ferrovia del Medio Oriente”: nel 2018 i paesi del Golfo contavano progetti di trasporto urbano in corso per un valore di 175 miliardi di dollari Usa. Oltre a questi nuovi progetti per 393 miliardi di dollari sono oggi in produzione e progetti per altri 322 miliardi sono nella fase di lancio. Per un totale di 890 miliardi, uno degli stanziamenti nel settore più elevati al mondo.
Solo per strade, ponti e tunnel il valore dei progetti ad oggi nella regione è pari a 140,6 miliardi di dollari.
Sono questi i dati emersi dall’Esibizione “Middle East Rail” che, oltre al quadro generale, ha messo in evidenza l’impegno dei singoli stati e le opere più significative lanciate negli ultimi anni e destinate a segnare il futuro sviluppo di questa regione del mondo.
Grandi cantieri per la mobilità sostenibile nel Medio Oriente
Cantieri aperti e fondi stanziati: si parte da qui per descrivere cosa sta accadendo nei paesi del Medio Oriente in tema di mobilità sostenibile. Dall’Arabia Saudita a Dubai dal Qatar al Bahrain, quasi tutti gli stati di questa regione hanno lanciato progetti di sviluppo infrastrutturale basati su alta velocità ferroviaria e linee metropolitane cittadine.
Un sogno di modernizzazione dei trasporti sostenuti a colpi di investimenti miliardari. L’Arabia Saudita, da sola, ha in corso un piano di investimenti nel settore da 590 miliardi di dollari; 250 miliardi di dollari sono gli stanziamenti previsti dagli Emirati Arabi Uniti; 22 miliardi da Kuwait, 17 dall’Oman, 28 dal Bahrain.
Alle spalle di questi considerevoli stanziamenti ci sono progetti ambiziosi che stanno da un lato riscrivendo la mobilità urbana delle grandi città, dall’altro favorendo i collegamenti tra gli stati. Oltre alla metro di Riyadh e a quella di Doha, due opere colossali alla cui realizzazione partecipa anche il Gruppo Webuild, sono tantissimi i progetti sul campo così come quelli destinati a partire nel breve periodo.
Nell’agosto di quest’anno Dubai dovrebbe completare i lavori per la nuova linea metropolitana cittadina, realizzata per l’Expo 2020. Sempre quest’anno dovrebbero partire ad Abu Dhabi i lavori per la costruzione di una nuova rete integrata di trasporto, che prevede la costruzione di tram, metro e di più linee di bus veloci. L’Arabia Saudita investirà 16 miliardi di dollari solo per la modernizzazione dei trasporti nella città di Mecca, mentre il piano da 250 miliardi degli Emirati Arabi Uniti permetterà di avviare gare per mettere in pista 517 nuovi progetti, sempre nel settore dei trasporti.
Innovazione e sostenibilità, il cuore dei nuovi progetti
La maggior parte dei progetti che i governi della regione intendono portare a termine hanno come asset centrale l’innovazione. Nell’ottica dei finanziatori, le infrastrutture di trasporto acquistano senso solo se sono ispirate dalle nuove tecnologie e quindi metro driverless, treni ad alta velocità, sistemi urbani di gestione del traffico basati sull’analisi dei dati e perfino progetti avveniristici, come quello di Dubai dove l’automazione dovrebbe coinvolgere il 25% del trasporto pubblico entro il 2030.
Questo enorme sforzo finanziario ma anche sociale (le grandi città della regione sono oggi punteggiate dai cantieri aperti) ha guidato l’inarrestabile processo di urbanizzazione della regione in chiave sostenibile. A questo servono i grandi progetti di trasporto su ferro, decisivi per ridurre l’inquinamento atmosferico attraverso la riduzione dell’uso delle automobili.
Solo la nuova “Green Line”, realizzata a Dubai in vista dell’Expo 2020 dovrebbe arrivare a trasportare entro la fine di quest’anno 125mila passeggeri al giorno, che diventeranno 275mila entro il 2030.
Anche il cosiddetto Etihad Rail, il progetto che prevede un collegamento ferroviario di 1.200 chilometri tra gli Emirati e l’Arabia Saudita fino all’Oman, una volta realizzato, sarà in grado di trasportare ogni anno 16 milioni di passeggeri. E non è da meno la metro di Riyadh, ad oggi il più grande progetto di metropolitana cittadina in costruzione nel mondo, per il quale il Gruppo Webuild è stato chiamato a costruire la linea 3 (la più lunga delle 6 linee che costituiscono la nuova metro). Le sue 84 stazioni con oltre 175 km di tracciato permetteranno a milioni di persone di viaggiare per la capitale dell’Arabia Saudita senza più prendere l’automobile, riducendo così traffico, inquinamento e migliorando la qualità della vita delle persone.