Le talpe camminano per portare a termine la galleria ferroviaria più lunga d’Italia. Giganti cilindrici lunghi oltre cento metri e con un diametro di dieci che bucano il sottosuolo tra la Liguria e il Piemonte per dar vita a un’infrastruttura strategica, una nuova linea di alta velocità che permetterà di collegare Genova a Milano in soli 50 minuti, la metà rispetto al tempo necessario oggi.
È il Terzo Valico dei Giovi, 53 chilometri di ferrovia che rientra nelle reti TEN-T, la complessa rete europea dell’alta velocità, e che ha vissuto nei giorni scorsi uno dei momenti chiave della sua storia. Nel comune di Serravalle Scrivia, alla presenza della ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli e dell’amministratore delegato del Gruppo Webuild, Pietro Salini, è stato celebrato un doppio breakthrough, ossia l’apertura di due gallerie che permettono il collegamento diretto dei cantieri operativi presenti su una tratta lunga 17 chilometri.
«Siamo qui oggi con orgoglio per un doppio abbattimento – ha dichiarato Pietro Salini – e l’apertura di queste due gallerie è il simbolo della competenza straordinaria di tante persone, che ringrazio per l’enorme lavoro fatto».
Il pensiero di Salini va agli operai, tecnici, ingegneri che – come avvenuto per la costruzione del Ponte San Giorgio di Genova – stanno dando il loro contributo alla realizzazione del Terzo Valico. Oggi, tra personale diretto e indiretto, sono 5.000 le persone impegnate nel cantiere. Una grande occasione di sviluppo, oltre a un’infrastruttura strategica, che in questo periodo offre una risposta alla domanda di lavoro e alle incertezze sul futuro.
L’incontro delle talpe al Terzo Valico
Ancora una volta le talpe hanno fatto il loro lavoro. Il breakthrough celebrato pochi giorni fa riguarda il completamento dello scavo di due gallerie. La prima è la Galleria di Valico che, una volta terminata, raggiungerà la lunghezza di 27 chilometri, un record per l’Italia. Scavare il sottosuolo lungo questa direttrice è stato particolarmente complesso anche per le dimensioni del cosiddetto Camerone di Valico Nord, una cattedrale sotterranea che si apre durante gli scavi larga 30 metri, alta 22 e con una superficie complessiva di 540 metri quadrati.
Il secondo breakthrough ha coinvolto invece il binario pari della Galleria Serravalle lunga 7 chilometri. Protagonista di questa impresa è stata la talpa “Giovanna”, lunga 115 metri e con un diametro di 10 metri, ma soprattutto incaricata di portate a termine uno scavo lungo 6,7 chilometri. Un lavoro complesso anche perché il viaggio delle talpe è passato sotto le fondamenta di costruzioni come l’Outlet di Serravalle e di altre infrastrutture come la ferrovia storica Genova-Torino.
«Le nostre gallerie – spiega l’ingegnere Nicola Meistro, direttore generale del Consorzio Cociv e Area manager di Webuild – soprattutto quella di Valico, attraversano materiali che sono molto spingenti, quindi durante le fasi di scavo dobbiamo intensificare i sistemi di monitoraggio per poter calibrare sempre il progetto e contrastare le eventuali spinte che la montagna, anche in maniera alle volte molto rapida, mette in atto. Quindi abbiamo una serie di ingegneri che h24 controllano le risultanze del sistema di monitoraggio e di volta in volta calibriamo gli interventi da fare allo scavo».
Tutto questo ha richiesto l’adozione di sistemi di monitoraggio innovativi, ai quali i tecnici del cantiere hanno fatto ricorso tanto in superficie quando in sotterraneo. Complessità che tuttavia sono state affrontate senza problemi per portare a termine un’opera veramente strategica per i collegamenti nelle regioni del Nord Italia, e naturalmente tra queste e il resto d’Europa.
Il Terzo Valico, l’alta velocità italiana al servizio dell’Europa
Quel collegamento Genova-Milano che accelera in modo sostenibile il viaggio tra le due città è solo una parte dell’offerta di mobilità che sarà garantita dal Terzo Valico dei Giovi. I 53 chilometri di ferrovia fanno parte del corridoio Reno-Alpi, uno degli assi della rete TEN-T che punta a collegare in modo efficiente Rotterdam con Genova e quindi il Mare del Nord con il Mar Mediterraneo.
Per fare questo la nuova linea non rimarrà isolata, ma sarà collegata alle linee già esistenti attraverso la costruzione di quattro interconnessioni che saranno realizzate nelle località di Voltri, Genova Parco Campasso, Novi Ligure e Tortona.
Nella struttura complessiva dell’opera, la cui costruzione è stata affidata al Consorzio Cociv guidato dal Gruppo Webuild per un valore totale di 6,9 miliardi di euro, è stata annessa anche la realizzazione del Nodo Ferroviario di Genova, un sistema di collegamenti cittadini che permetterà di portare l’alta velocità fino al porto.
«L’opera – prosegue l’ingegnere Meistro – permetterà di muovere le merci che arrivano al porto rapidamente verso Nord. Oggi qual è il problema? Che il porto di Genova non riesce ad accogliere più di tanto, poiché il sistema di smistamento delle merci è molto più lento, le merci vengono dirottate tutte al Nord, nei porti di Rotterdam di Amburgo, e per fare questo giro, passando per il Canale di Suez, impiegano quattro giorni di navigazione. Quindi il sistema oggi preferisce sacrificare quattro giorni di navigazione, scaricare a nord e da nord muovere le merci verso sud e arrivare fino alla Svizzera, fino quasi al Nord Italia. Lo sviluppo che potrebbe avere la città e anche il paese gestendo questa enorme quantità di merci è facile da immaginare».
Il Progetto Italia sulle rotaie dell’alta velocità
L’apertura delle due nuove gallerie nel cantiere del Terzo Valico dei Giovi è un segnale importante non solo per l’opera in sé, ma anche per l’evoluzione del Progetto Italia, il piano di consolidamento industriale del settore delle costruzioni lanciato da Pietro Salini alcuni mesi fa.
Dopo il coinvolgimento della Cossi Costruzioni (azienda sull’orlo del fallimento prima di essere acquistata da Webuild) nella costruzione del nuovo Ponte di Genova, è stata la volta del ramo di azienda di Condotte, altra società storica del settore ma in gravi difficoltà finanziarie, e impegnato a svolgere un ruolo decisivo nella costruzione del Terzo Valico.
Grazie al supporto di altre grandi aziende italiane e di una filiera di fornitori che rappresentano alcune delle principali eccellenze nel settore, il Gruppo Webuild è oggi impegnato su alcuni dei più importanti cantieri dell’alta velocità italiana. Oltre al Terzo Valico, sono da poco iniziati i lavori sulla linea Verona-Padova, mentre proseguono già da tempo le lavorazioni sulla Napoli-Bari, nella tratta Apice-Hirpinia e Napoli-Cancello, e sulla Bicocca-Catenanuova, che permetterà di raddoppiare la tratta ferroviaria tra Palermo e Catania.
Terzo Valico dei Giovi: quella grande opera che mette in moto il Nord
L’alta velocità Genova-Milano non sarà solo il collegamento rapido tra due grandi città italiane, ma contribuirà ad alimentare gli spostamenti all’interno di una vasta area che va dal Piemonte alla Lombardia fino al Veneto. All’interno di questo triangolo, che produce il 45% del Pil dell’Italia, viene movimentato il 50% delle merci che si muovono sul territorio italiano. Tutto questo fa capire quale sia il valore strategico di un’opera che favorirà gli scambi di persone e merci in un’area molto vitale, oltre al ruolo di motore per l’economia di Genova.
«C’è un aspetto importantissimo del trasporto delle persone – conclude Meistro – perché Genova verrà collegata in meno di un’ora con Milano e tutti capiscono che un collegamento con questi tempi stravolge il sistema trasportistico delle persone. Oggi tra Milano e Genova ci vuole un’ora e quaranta in macchina, anche di più in treno. Dimezzando questi tempi Genova diventa appetibile anche per la vita di chi lavora a Milano. Sarà una rivoluzione».
Dopo l’inaugurazione del ponte San Giorgio, realizzato dal Gruppo Webuild insieme a Fincantieri, il Terzo Valico permetterà a Genova di rilanciare il suo porto, forte di una superficie operativa di 7 milioni di metri quadrati, 27mila metri di banchine, 4,2 milioni di passeggeri che transitano ogni anno e una movimentazione pari a 69 milioni di tonnellate di merci.
Da Genova a Rotterdam, un altro dei grandi porti europei, ci sono 1.178 chilometri. Nel mezzo un continente intero e due mari lontani, il Mediterraneo e il Mare del Nord. Sarà compito del nuovo treno ad alta velocità contribuire a ridurre questa distanza avvicinando le merci, ma anche le persone.