Lo Stadio nazionale di Pechino si prepara alle Olimpiadi del 2022

Segreti e record del Nido d’Uccello, il celebre Stadio Nazionale di Pechino

Chi era presente all’inaugurazione dei Giochi Olimpici del 2008 lo ricorda ancora oggi per la sua struttura imponente, la forma inedita, la modernità dei servizi offerti. Conosciuto in tutto il mondo come il “Bird’s Nest” (il Nido d’uccello), lo stadio nazionale di Pechino è un’opera ingegneristica che parla prima di tutto con i suoi record: la più grande struttura d’acciaio mai costruita al mondo e uno degli stadi ingegneristicamente più complessi mai realizzati finora.

Ma questo è solo l’aspetto più evidente di un’infrastruttura destinata all’intrattenimento, allo sport, alla cultura, ma soprattutto progettata perché si integrasse alla perfezione con la città di Pechino.

L’opera sorge lungo l’asse Nord-Sud che taglia in due la città e lungo il quale si trovano la Città Proibita, Piazza Tian’anmen, il Tempio del Paradiso e naturalmente il parco olimpico, situato a 8 chilometri dal centro.

È qui che sorge lo Stadio Nazionale, nato per raccontare la grandezza della Cina in occasione delle Olimpiadi del 2008 e oggi pronto a ricoprire lo stesso ruolo in occasione delle prossime Olimpiadi invernali del 2022, quando proprio all’interno del Nido d’Uccello saranno celebrate le cerimonie di apertura e di chiusura dei Giochi.

Se il piano delle autorità cinesi si concretizzerà il “Bird’s Nest” conquisterà un nuovo record, quello dell’unico stadio al mondo ad aver ospitato la cerimonia di apertura tanto dei Giochi estivi quanto di quelli invernali.

La costruzione dello stadio olimpico di Pechino

Cinque anni di lavori. Cinque anni di cantiere per lo stadio di Pechino, inaugurati il 24 dicembre del 2003, con le opere preparatorie e il posizionamento delle pile di fondazione, profonde 37 metri sotto la superficie proprio per poter sopportare le forze orizzontali generate dalla struttura.

Una volta posizionate le pile di fondazione è stato costruito prima il corpo interno dello stadio, costituito da 14.700 lastre prefabbricate in calcestruzzo. La struttura interna è poi costituita da 24 colonne portanti, ognuna delle quali pesante 1.000 tonnellate.

Colonne massicce necessarie anche per sorreggere il tetto dello stadio che pesa 11.200 tonnellate. Intorno al corpo centrale è stata poi realizzata la rete di acciaio che dà la forma all’opera. Un altro passaggio di grande complessità che ha condotto alla conclusione dei lavori, nel marzo del 2008, con un costo finale di 423 milioni di dollari.

La struttura e il design del Nido d’Uccello

Alla base del disegno avveniristico di questo stadio e della sua complessa struttura, c’era la volontà di dar vita a un’opera che da un lato fosse a prova di terremoto e dall’altro desse un’immagine di leggerezza.

Il progetto è stato assegnato allo studio svizzero Herzog & de Meuron affiancato dall’architetto cinese Li Xinggang. Alla base della struttura è stato scelto fin dall’inizio un utilizzo massiccio dell’acciaio, per un totale di 41.875 tonnellate di quello che è stato definito l’acciaio più puro mai realizzato in Cina. Al termine della produzione il guscio esterno era formato da 36 chilometri di montanti di acciaio, intrecciati tra loro a dare l’inconfondibile forma del nido d’uccello.

L’intera struttura dello Stadio Olimpico di Pechino è stata poi ricoperta con una membrana di polimeri, un materiale impermeabile all’acqua che permette alla luce solare di passare attraverso raggiungendo il manto erboso all’interno. Proprio la membrana assicura una migliore illuminazione dentro lo stadio, riducendo al massimo i riflessi di luce e le ombre e creando un ambiente perfetto per lo spettacolo.

La scelta dei materiali e la forma della struttura sono state ispirate anche dalla necessità di offrire agli spettatori l’esperienza migliore in termini di suono. E infatti i materiali con cui è realizzata la struttura sono fonoassorbenti permettendo al pubblico di ascoltare i suoni che provengono dal campo da gioco in ogni punto degli spalti.

Pechino
Pechino

Lo Stadio Olimpico di Pechino oggi

I suoi 90mila posti a sedere (divenuti 80mila dopo la rimozione delle sedute temporanee allestite per le Olimpiadi del 2008) lo rendono uno dei luoghi di attrazione più apprezzati della Cina. Per la sua capienza, le sue caratteristiche e il fatto di trovarsi nella capitale Pechino, il Nido d’Uccello è una di quelle infrastrutture nate per un evento ma sopravvissute alla sua conclusione.

Dopo quella cerimonia di apertura delle Olimpiadi dell’8 agosto del 2008, lo stadio ha continuato e continua ancora oggi ad ospitare eventi, partite, kermesse, tanto nazionali quanto internazionali.

Attualmente, oltre ad essere un’attrazione turistica, è considerato lo spazio pubblico più importante della Cina. Ogni anno infatti vengono organizzati al suo interno oltre 60 eventi, sportivi ma anche artistici.

Tra questi anche il Bird’s Nest Ice and Snow Festival, un festival della neve che si tiene ogni anno all’interno del quale vengono allestite una serie di attrazioni, come piste da sci, campi da hockey, discese di snowboard. Naturalmente l’esplosione del Covid-19 ha bloccato questa attività, ma l’aspettativa di tutti è che lo Stadio Nazionale di Pechino possa presto tornare ad essere un luogo di attrazione e divertimento per migliaia di persone.

Lo Stadio Nazionale di Pechino e i Giochi Olimpici Invernali del 2022

Il prossimo appuntamento internazionale per questa grande opera è il 4 febbraio del 2022. Nella speranza generale che l’epidemia del Covid-19 sia superata e che il pubblico possa riaffacciarsi agli eventi sportivi, quel giorno saranno aperti i Giochi Olimpici invernali cinesi.

Per quell’occasione la Cina ha già annunciato che la cerimonia di apertura si terrà proprio dentro il Nido d’Uccello, confermando che questa edizione dei Giochi sarà realizzata con investimenti di gran lunga inferiori rispetto a quanto fatto per l’estate del 2008. Allora il governo cinese arrivò a spendere 43 miliardi di dollari, mentre per le Olimpiadi invernali del 2022 la cifra complessiva dovrebbe aggirarsi intorno ai 3,9 miliardi.

Questo risparmio sarà garantito proprio dal riutilizzo delle grandi infrastrutture costruite per l’edizione del 2008, a partire dallo Stadio Nazionale di Pechino, un’opera unica che rimane ancora oggi il palcoscenico ideale per eventi di portata mondiale.