Joe Biden, il 46° Presidente degli Stati Uniti d’America, è già al lavoro. Dopo la cerimonia di insediamento nella quale il Presidente ha annunciato le linee guida della sua missione alla Casa Bianca, la nuova amministrazione Usa è pronta a entrare nel vivo per realizzare il programma elettorale, a partire da uno dei temi più attuali per l’America, quello delle infrastrutture.
Oltre alla promessa di massicci investimenti diretti proprio alla manutenzione e alla costruzione di grandi opere, tutti i punti chiave del programma del Presidente, dalla guerra al Covid-19 al rilancio economico, al contrasto ai cambiamenti climatici hanno un punto di contatto diretto con il settore delle costruzioni.
Le direttrici su cui si gioca il nuovo corso politico in tema di infrastrutture Usa sono due: la prima riguarda direttamente gli investimenti, i 2 trilioni di dollari promessi da Biden per sostenere il rilancio economico, da destinare in gran parte proprio alle infrastrutture; la seconda interessa invece la scelta di Biden dell’uomo che dovrà guidare il Transportation Department e quindi indirizzare le scelte degli Usa in uno dei settori più strategici, quello dei trasporti.
Buttigieg: l’uomo dei trasporti
Nella squadra presentata dal Presidente Joe Biden la poltrona di Segretario dei Trasporti sarà occupata da Pete Buttigieg, l’ex-sindaco di South Bend, nell’Indiana, tra i candidati alle presidenziali del 2020, che – all’età di 38 anni – sarà anche il più giovane segretario dell’Amministrazione Biden.
Buttigieg è un sostenitore delle infrastrutture, e proprio nel corso della sua campagna per le presidenziali, aveva avanzato una proposta di un piano da 1 trilione di dollari da investire sulle infrastrutture Usa. Il piano prevedeva almeno 165 miliardi di dollari da investire nell’Highway Trust Fund, il fondo per la manutenzione e il rilancio delle autostrade americane. L’obiettivo del piano Buttigieg era triplice: da un lato modernizzare la rete delle infrastrutture, dall’altro sostenere il settore e in ultimo creare lavoro, arrivando alla nascita di 6 milioni di nuovi posti di lavoro.
Tra le priorità, la messa in sicurezza delle strade e dei ponti, che avrebbe dovuto essere completata entro e non oltre il 2030.
L’annuncio di Buttigieg nella squadra di Biden è stata salutata con soddisfazione anche dai rappresentanti del settore. Brian Turmail, vice presidente di public affairs e strategic initiatives della Associated General Contractors of America, ha dichiarato a “Construction Dive”: «E’ un bene che il Presidente abbia scelto un ex-sindaco di una città come South Bend, in Indiana, perché si trova in una posizione unica per comprendere quanto siano strategici i trasporti per il successo delle imprese, per lo sviluppo delle comunità locali e in generale per il business».
Allo stesso modo, anche l’American Society of Civil Engineers, ha salutato l’arrivo del nuovo Segretario ai Trasporti. «Come sindaco – ha dichiarato Tom Smith, direttore esecutivo dell’Asce – Buttigieg ha potuto constatare da vicino l’importanza delle infrastrutture e l’impatto degli investimenti sulle famiglie, sul business e sull’economia locale».
Alla luce di tante aspettative, il nuovo Segretario deve adesso misurarsi con le sfide più complesse: rilanciare il settore, sostenere i progetti più innovativi, come quello dell’alta velocità in Texas, e fare in modo di dare un seguito immediato al piano da 2 trilioni di dollari lanciato da Joe Biden.
Il piano del Presidente per le infrastrutture Usa
Nella sua visione di un’America moderna, sostenibile e unita, un ruolo centrale lo avrà la modernizzazione delle infrastrutture. Per riuscirci la squadra di Biden ha messo a punto, nel corso della campagna elettorale, il “Build Back Better”, un ricco piano che si concentra principalmente sulle infrastrutture sostenibili e sulle energie pulite, con l’obiettivo – si legge nel piano – di «lanciare uno sforzo nazionale per creare i posti di lavoro necessari per costruire infrastrutture moderne e sostenibili, e permettere una transizione verso un futuro alimentato da energia pulita».
Il programma prevede un investimento di 2 trilioni di dollari che dovranno essere stanziati principalmente nella realizzazione di ponti, strade, impianti idroelettrici, ferrovie, mobilità sostenibile e integrata. L’obiettivo alle spalle delle scelte del Presidente è quello di arrivare al 2035 presentando al mondo un’America carbon free nel settore energetico. Un obiettivo raggiungibile proprio puntando sulla mobilità sostenibile, attraverso quella che molti cominciano a chiamare una rivoluzione ferroviaria. La rinascita degli Stati Uniti, dopo i mesi durissimi del Covid-19, passerà infatti anche attraverso la costruzione di nuove linee metropolitane nelle grandi città, e di ferrovie moderne e veloci per collegare città e stati.
È la linea del Presidente ma anche del partito che lo sostiene, i Democratici, che avevano già approvato al Congresso il Moving Forward Act, un piano da 1,5 trilioni di dollari per la manutenzione di scuole, ponti, autostrade e per nuovi progetti in termini di energie sostenibili.
Oggi l’America attende le prime mosse dell’Amministrazione Biden e del nuovo Segretario ai Trasporti, convinta che il rilancio delle infrastrutture potrà dare una spinta decisiva al mercato del lavoro, duramente colpito dalla pandemia.