Un passo alla volta, il sogno del treno a levitazione magnetica che collegherà Washington D.C. a Baltimora si fa più reale. La strada è lunga e non è possibile compierla a grande velocità. L’ultimo atto è stato siglato il 22 gennaio scorso quando la Federal Railroad Administration e il Maryland Department of Transportation hanno annunciato l’apertura di una finestra temporale di 90 giorni per dialogare con tutti gli stakeholder del progetto sui suoi possibili impatti ambientali.
All’orizzonte la costruzione di un’opera altamente innovativa: un treno ad alta velocità che dovrebbe coprire le 40 miglia che dividono Washington D.C. da Baltimora in un tempo minimo, tra gli 8 e i 15 minuti, con l’idea di ampliare in futuro la linea fino a raggiungere New York City.
Una rivoluzione nei trasporti della East Coast perché permetterà di unire due delle città più popolose e rappresentative, ma soprattutto – già nella prima fase dei lavori – di alimentare lo sviluppo della grande area urbana Baltimora-Washington dove oggi vivono circa 10 milioni di persone.
Maglev: i numeri del treno ultraveloce
Nonostante il progetto debba ottenere ancora l’approvazione del governo federale americano, i dettagli tecnici dell’opera sono stati già resi pubblici.
Una volta completato l’iter autorizzativo, ci vorranno 10 anni di lavori per il completamento della prima tratta per un investimento complessivo variabile tra i 13,8 e i 16,8 miliardi di dollari.
Le caratteristiche tecniche del treno a levitazione magnetica gli permettono di raggiungere velocità elevatissime, superiori alle 300 miglia orarie.
Il primo paese a sviluppare la tecnologia Maglev è stato il Giappone, dove è tuttora in corso la realizzazione della linea Tokyo-Nagoya, e del collegamento con Osaka, che dovrebbe invece diventare operativo non prima del 2045.
Per realizzare l’opera la Federal Railroad Administration calcola che saranno creati oltre 195mila posti di lavoro e che circa 10 miliardi di dollari dell’investimento complessivo saranno destinati proprio al pagamento della forza lavoro.
Questo enorme impegno di risorse umane sarà finalizzato anche alla costruzione di tre stazioni, i capolinea di Washington D.C. e Baltimora, e una stazione intermedia presso il Washington International Thurgood Marshall Airport.
Washington D.C.-Baltimora: la storia del progetto
L’idea di realizzare una linea dotata di una tecnologia così innovativa arriva da lontano. La Federal Railroad Administration pubblicò nel 2001 un primo Maglev Deployment Program nel quale indicò gli stati che avrebbero potuto ospitare questo genere di infrastruttura. Tra i selezionati, California, Florida, Georgia, Louisiana, Nevada, Pennsylvania e, appunto, Maryland. Alla fine la scelta è caduta proprio sullo stato della capitale, grazie anche all’impegno del Maryland Department of Transportation e della Maryland Transit Administration, che sostennero il progetto.
Una prima analisi sull’impatto ambientale dell’opera venne portata a termine nel 2007, ma ci volle quasi un’altra decade prima di mettere a punto dettagli e costi del progetto. Nel novembre del 2015 la Maryland Public Service Commission approvò il progetto affidandolo alla società privata Baltimore Washington Rapid Rail. Un percorso che ha portato all’ultimo atto delle scorse settimane quando i dettagli del progetto sono stati resi pubblici e si è dato il via alla fase operativa.
Il futuro della regione attraverso la mobilità sostenibile
densità abitativa, cresciuta in modo significativo negli ultimi anni senza però un adeguato sviluppo della sua rete infrastrutturale.
Tra la capitale Washington D.C. e la città di Baltimora, entrambe nel Maryland, è sorta la più ricca area urbana degli Usa e una delle più popolose. In totale circa 10 milioni di abitanti che hanno bisogno di infrastrutture capillari e moderne per muoversi.
Anche per questo, oltre all’ambizioso progetto del treno a levitazione magnetica, lo stato del Maryland ha approvato nelle scorse settimane un investimento iniziale di 250 milioni di dollari su un altro progetto di trasporto su rotaia. Si tratta del Purple Line light-rail project, un treno leggero che – secondo l’idea del governo statale – potrebbe essere realizzato attraverso una partnership pubblico-privata.
L’opera potrebbe arrivare a costare 5,6 miliardi di dollari, ma il suo impatto sarà significativo perché la linea leggera – così come è stata concepita – arriverà a coprire una lunghezza di 16 miglia con 21 stazioni, partendo da Bethesda, a Montgomery County, fino a New Carrollton e Prince George County, intersecando il percorso dei treni Amtrak e dei bus locali.
In sostanza, un’altra grande opera di mobilità sostenibile che contribuirà a modernizzare i trasporti nella regione della capitale degli Stati Uniti d’America.