Il governo svedese ha risposto rapidamente alla crisi del Covid. E le risposte hanno avuto un indirizzo comune: investire per rilanciare l’economia.
Molti di questi investimenti sono stati poi indirizzati proprio alla modernizzazione delle infrastrutture, con una particolare attenzione al tema della mobilità sostenibile, strategico in un periodo in cui l’uso dei mezzi pubblici legato all’obbligo del distanziamento impone un servizio ancora più moderno ed efficiente.
Una prima risposta è l’annuncio che il governo investirà sull’istituzione di treni notturni per intensificare i collegamenti tra la Svezia e l’Europa. Per mettere a punto il piano è stata incaricata la Swedish Transport Administration, alla quale è stato affidato il compito di inaugurare nuove tratte ferroviarie notturne tra Malmo e Bruxelles, e tra Stoccolma e Amburgo. Un progetto che dovrà essere operativo dal 1° agosto del 2022 e che, nell’ottica del governo svedese, dovrebbe assicurare una riduzione significativa delle emissioni di gas nocivo grazie al maggiore uso del trasporto su ferro rispetto a quello su gomma.
Oltre ai treni a lunga percorrenza, i prossimi anni saranno impegnati anche all’intensificazione della rete ferroviaria regionale. Su questa voce il governo investirà 3 miliardi di corone svedesi (300 milioni di dollari Usa) con l’intenzione di ottenere un doppio obiettivo: in primo luogo sostenere lo sviluppo di una forma di mobilità sostenibile, in secondo luogo mettere a disposizione dei cittadini più soluzioni possibili di trasporto proprio in risposta alle misure anti-Covid.
Il terzo piano di interventi riguarda invece i sostegni ad un settore che, come molti altri, ha subito scossoni significativi per colpa della pandemia. Come ristoro alla crisi del settore, legata alla riduzione del trasporto di passeggeri ma anche di merci, il governo svedese ha già stanziato 200 milioni di corone svedesi (23 milioni di dollari Usa) nel 2020 e sembra deciso a fare lo stesso nel 2021.
Nell’insieme una serie di misure urgenti e non previste, che tuttavia appaiono in linea con l’ambizioso piano di sviluppo, che guarda al 2029 con l’idea di trasformare la Svezia in uno dei paesi più moderni in termini di mobilità.
La Svezia e il suo maxi piano decennale
Un budget complessivo di 700 miliardi di corone svedesi (82 miliardi di dollari Usa). Basta questo per definire il National Plan for Infrastructure come la più grande iniziativa dedicata al trasporto su ferro nella storia moderna della Svezia. Il piano è stato presentato nel 2018, è tuttora in fase di sviluppo e prevede il termine dei lavori solo nel 2029.
Rispetto al totale gli investimenti previsti, la quota da destinare alle infrastrutture di trasporto tocca ungono i 622 miliardi di corone svedesi (72 miliardi di dollari Usa); il resto viene invece raccolto attraverso tassazione, tariffe ferroviarie e fondi privati. Gli interventi sono divisi lungo tre direttrici: la prima, dove è destinata la maggior parte delle risorse, prevede lo sviluppo di un nuovo sistema di trasporto, quindi nuove linee ferroviarie; la seconda punta invece alla manutenzione delle ferrovie statali mentre la terza è dedicata alla manutenzione delle ferrovie regionali.
Tra le grandi opere previste, la costruzione della North Bothnia Line, una nuova ferrovia che collegherà Umeå and Skellefteå nel Nord della Svezia e per il cui completamento saranno necessari altri nove anni di lavori. Oltre a questa, gli investimenti guardano allo sviluppo delle reti TEN-T, il network di alta velocità ferroviaria promosso dall’Unione Europea. L’obiettivo, in questo caso, è quello di completare il corridoio Scandinavo-Mediterraneo che oggi parte da Stoccolma, tocca la costa Nord della Svezia e da lì punta verso il Sud.
In generale, il piano guarda anche a una progettazione del tutto inedita della rete ferroviaria svedese, attraverso la realizzazione di nuove linee che possano collegare la costa con l’interno del paese e in particolar modo i grandi snodi logistici, a partire dai porti.
Anche la Svezia, come molti altri paesi europei, sta inseguendo – attraverso questo piano – il sogno di diventare presto un paese carbon neutral, quindi di abbattere in modo significativo le emissioni di anidride carbonica iniziando proprio da uno dei settori più inquinanti, quello del trasporto su gomma.
La “cura del ferro”, lanciata con un progetto più che decennale, permetterà al paese di modificare profondamente i suoi sistemi di trasporto, indirizzando i cittadini, ma anche le merci, sempre più verso la mobilità sostenibile.
Ricominciare dallo sviluppo urbano
Oltre all’alta velocità e alle reti di trasporto regionale, il piano svedese guarda con grande attenzione allo sviluppo della mobilità cittadina, in particolare nelle grandi città come Stoccolma.
La qualità della vita è da sempre una prerogativa per gli insediamenti urbani di questo paese, una conquista che gli svedesi non vogliono perdere adesso che lo sviluppo economico e demografico spinge verso l’aumento della popolazione e quindi anche dei bisogni dei cittadini.
E così il governo ha individuato tre principali regioni metropolitane (collegate alle città di Stoccolma, Goteborg e Malmo) nelle quali intervenire sviluppando in modo più capillare e moderno la rete dei trasporti. Una finalità che sarà raggiunta realizzando metro leggere, bus rapid transit, metropolitane tradizionali, ma anche nuovi percorsi pedonali e ciclabili.
Per lo sviluppo delle aree metropolitane i fondi nazionali (oltre 12 miliardi di corone svedesi, 1,4 miliardi di dollari Usa) saranno integrati con i fondi delle amministrazioni locali, necessari per portare a compimento tutti i progetti che sono stati annunciati.