Dal passato all’attualità, la storia di Sydney e del suo sviluppo coincidono con quella delle sue infrastrutture. Ponti, strade, linee metropolitane, porti, aeroporti capaci di rendere la metropoli australiana e capitale del New South Wales una delle città più moderne e vivibili al mondo.
Una tradizione che viene da lontano e che negli anni ha affidato agli abitanti di Sydney occasioni per segnare sul calendario le date di nuovi inizi legate all’inaugurazione di grandi infrastrutture. Una di queste è il 3 dicembre del 1995 quando è stato aperto l’Anzac Bridge, una delle opere iconiche della città soprattutto per l’impatto sulla viabilità che ha avuto. Il ponte permette infatti di collegare rapidamente il centro cittadino con l’estremo Ovest della metropoli. Ancora oggi, dopo quasi venti anni da quando le prime automobili lo hanno attraversato, il percorso del ponte rimane una delle principali direttrici cittadine da Est a Ovest, una direttrice accessibile a tutti perché non è previsto alcun pedaggio per attraversarlo. Sydney ringrazia, ed è anche grazie al ponte che la capitale del New South Wales è diventata la metropoli attuale: la più grande città australiana con oltre 5 milioni di abitanti capace di contribuire per un terzo al Pil australiano e di viaggiare con una crescita annua media del 2,5% nel numero di posti di lavoro creati.
Le caratteristiche dell’Anzac Bridge, un’opera iconica
Oltre a essere un’infrastruttura funzionale, l’Anzac Bridge è anche una delle prime opere di grande impatto visivo realizzate a Sydney. Il ponte è lungo complessivamente 805 metri, ha una luce centrale lunga 345 metri e viene sorretto da due torri alte 120 metri e da 128 cavi.
In realtà l’Anzac non è stato il primo ponte ad attraversare il mare di Sydney. Prima di lui lo stesso compito era affidato al Glebe Island Bridge, un ponte d’acciaio più piccolo e di portata altamente ridotta che era stato aperto addirittura nel 1903.
I lavori sul nuovo ponte terminarono il 24 luglio del 1995, ma si attese qualche mese prima dell’apertura per verificare, in ogni condizione atmosferica, quale fosse la risposta dei materiali utilizzati per la sua costruzione. E infatti il 3 dicembre del 1995 l’allora Premier del New South Wales Bob Carr prese parte insieme al sindaco di Sydney alla inaugurazione ufficiale. All’evento parteciparono 65mila persone che pagarono un biglietto per essere i primi a passeggiare sul ponte, mentre il ricavato fu devoluto alla Smith Family, un’associazione impegnata a sostenere le famiglie colpite dalla crisi economica e finanziaria. Il ponte stava dando il suo primo contributo all’economia e allo sviluppo di Sydney, come hanno fatto tutte le altre grandi opere di una città in perenne movimento.
L’evoluzione di un’opera nella città in movimento
La storia dell’Anzac Bridge non termina con la sua inaugurazione. Il nome attuale gli fu dato infatti solo l’11 novembre del 1998 dal Premier Bob Carr (il primo nome era Glebe Island Bridge), che decise di chiamarlo Anzac in occasione dell’80° anniversario dell’Armistice Day e per ricordare i caduti nella Prima Guerra Mondiale dell’Australian New Zealand Army Corps (ANZAC appunto).
Da allora è come se il ponte fosse cresciuto insieme a Sydney. Attualmente circa 125.000 veicoli al giorno lo attraversano confermando il suo valore di arteria strategica per la metropoli.
E infatti, proprio l’area Ovest della città, quella collegata dal ponte con il Central Business District, è oggi al centro di una profonda riqualificazione edilizia e sviluppo infrastrutturale.
Un’operazione per la quale il governo del New South Wales ha annunciato all’inizio del 2021 un investimento di 4,4 miliardi di dollari australiani (3,1 miliardi di dollari Usa) che dovranno essere spesi nei prossimi dieci anni. Il nome del piano è Western Sydney Infrastructure Plan e mira a rispondere attraverso nuove infrastrutture alla crescita demografica della città.
Tra i vari progetti è prevista la costruzione dell’autostrada Northern Road così come il completamento della M12 Motorway, due progetti che da soli permetteranno di creare 4mila posti di lavoro.
Obiettivo finale è quello di arrivare al 2026 pronti per l’inaugurazione del Western Sydney International Airport, un nuovo aeroporto progettato per servire l’area Ovest della metropoli. L’ennesima struttura strategica che sarà messa in asse con lo stesso Anzac Bridge, lo storico ponte essenziale per collegare l’Ovest con il centro cittadino.