Astrup Fearnley Museum, il museo progettato da Renzo Piano a Oslo

Oslo, la capitale norvegese, è una frizzante metropoli scandinava che si distingue a livello internazionale per la sua rapida crescita: il fermento culturale e architettonico, in questa città affacciata sul fiordo, è infatti ininterrotto. L’evoluzione della capitale è continua, con il visitatore e lo stesso cittadino che possono trovare di volta in volta nuovi musei, nuove architetture, persino nuovi quartieri da ammirare e da visitare. Si pensi per esempio agli esuberanti grattacieli di Barcode, ovvero ai 12 palazzi di diverse altezze, larghezze e stili affiancati nell’area di Bjørvika, completati nel 2017; si pensi al famosissimo Palazzo dell’Opera, inaugurato nel 2008, che si erge direttamente dalle acque del fiordo ed è appositamente pensato per diventare, con il suo bianchissimo tetto, un luogo per romantiche passeggiate con vedute fantastiche; o ancora, si pensi al nuovo museo Munch, inaugurato nel 2021, con il palazzo progettato da Estudio Herreros che svetta per 60 metri di altezza, interamente rivestito da alluminio con vari gradi di trasparenza. Il volto della città norvegese negli ultimi anni è cambiato di continuo, con tante nuove architetture – spesso legate al mondo della cultura – che sono diventate rapidamente altrettanti simboli di Oslo. E di certo tra le opere più interessanti nate in questo millennio a Oslo c’è l’Astrup Fearnley Museum of Modern Art, quello che i norvegesi chiamano Astrup Fearnley Museet, inaugurato dal 2012. In questo peculiare caso, la trasformazione del waterfront di Oslo porta la firma di un italiano, ovvero quella dell’archistar genovese Renzo Piano.

 

Il quartiere Tjuvholmen

L’ Astrup Fearnley Museum non sorge in un luogo a caso di Oslo. La sua posizione è slanciata nel fiordo, in uno dei tanti lembi di terra – o di cemento – che dalla città si protendono verso il mare. Il quartiere in questione, estremamente piccolo e circondato dalle acque, si chiama Tjuvholmen, ed è una delle aree più recenti e moderne di Oslo. Tappa assolutamente obbligatoria per i visitatori attenti all’estetica e all’architettura, il quartiere Tjuvholmen è collegato alla città solamente da un piccolo ponte, che congiunge quest”isoletta al quartiere Aker Brygge, meta prediletta delle passeggiate urbane nella capitale. Indubbiamente il gioiello di Tjuvholmen è l’Astrup Fearnley Museum, ma va detto che questo quartiere sa brillare anche di luce propria, grazie ai fantastici panorami che i suoi moli sanno regalare sul fiordo e sul suo vicinissimo arcipelago di piccole isole verdi.

 

Astrup Fearnley Museum: la storia

Il museo è stato fondato nel 1993 da due fondazioni filantropiche, entrambe create e gestite da dei discendenti della famiglia Fearnley, ovvero dei famosi magnati marittimi e navigatori di origine inglese che nel Settecento emigrarono in Norvegia. Nel 1995 le due fondazioni, la Thomas Fearnley Foundation e la Heddy and Nils Astrup Foundation, si unirono per dare vita alla Thomas Fearnley, Heddy and Nils Astrup Foundation. Il museo guadagnò pian piano fama internazionale, suscitando per esempio scalpore a livello globale nel 2002 con l’acquisto – per 5,1 milioni di dollari – della scultura in porcellana dorata firmata dall’artista statunitense Jeff Koons, raffigurante la pop star Michael Jackson in compagnia del suo scimpanzé preferito, Bubbles. Nel 2012 il museo viene trasferito nella nuova sede a Tjuvholmen, meta degli appassionati non solo di arte contemporanea, ma anche di architettura.

 

Un museo marino

L’Astrup Fearnley Museum è stato inaugurato il 27 settembre 2012: conosciuto anche come Tjuvholmen Art Museum, essendo la ciliegina sulla torta del più ampio progetto Tjuvholmen Icon Complex, il maestoso edificio è stato costruito con l’obiettivo di creare un’integrazione forte con le circostanti insenature del fiordo. I tre grandi volumi del Museo Astrup Fearnley compongono così la forma di una grande vela, e sono a loro volta coperti da una copertura in vetro incurvata che rende questo paragono nautico ancora più significativo. La copertura in vetro bianco – che ricorda parallelamente anche il ghiaccio norvegese che si forma d’inverno nei fiordi – sembra infatti a tutti gli effetti una vela gonfiata dal vento, dando al tempo stesso la possibilità alle sale museali di godere di tantissima luce naturale. Il percorso artistico inizia in realtà all’esterno del museo, nel parco antistante, per poi proseguire tra canali e ponticiattoli in direzione delle sale espositive vere e proprie. Il contatto visivo con gli elementi naturali di mare e di aria, grazie alla struttura progettata da Renzo Piano, è continuo, così come tornano di continuo i panorami sul resto della città. Lo stringersi di un connubio tra architettura e natura, del resto, è da sempre uno dei tratti peculiari dei lavori dell’architetto italiano.

La struttura è per la maggior parte realizzata in legno, con delle colonne chiare in acciaio sottile che, a loro volta rinforzate da cavi in acciaio, richiamano l’immagine degli alberi delle barche a vela ormeggiata nel porto. La vela ricurva in vetro sorretta da questi pilastri bianchi, all’estremità del complesso museale, finisce per abbassarsi fino a quasi toccare il terreno: proprio in quel punto, però, si trova un piccolo specchio d’acqua (che peraltro, intelligentemente, rende impossibile per i visitatori avventurarsi sulla copertura in vetro).

 

Le sale interne dell’Astrup Fearnley Museum

In alcune aree ben definite la copertura in vetro presenta una sottile finitura in ceramica bianca, la quale permette di ridurre sensibilmente la trasparenza del tetto per proteggere le opere esposte dai raggi solari. All’interno il visitatore si trova a seguire un percorso che lo porta in spazi di volta in volta di dimensioni diverse, alcuni ristretti altri molto ampi, talvolta ad altezza raddoppiata. Le diverse sale espositive sono collegate in alcuni casi anche esternamente, con ponti che solcano il canale che taglia a metà il museo, costituendo a sua volta l’albero dell”immaginaria vela spiegata.

 

I lavori per la costruzione dell’Astrup Fearnley Museet

I lavori di costruzione dell’Astrup Fearnley Museum hanno avuto luogo tra il 2007 e il 2012, insieme con il progredire del cantiere complessivo nel rinnovato quartiere Tjuvholmen. La costruzione – su progetto di Renzo Piano in collaborazione con Narud-Stokke-Wiig – ha avuto un costo di 90 milioni di euro.