Da un lato le scogliere a picco, roccia levigata dai millenni e sormontata da tetti di vegetazione fittissima; dall’altro l’oceano e i suoi mille colori, l’azzurro della barriera, il blu scuro del mare aperto. In mezzo, come fosse uno spartiacque tra la terra e l’orizzonte, una lingua di cemento che si snoda come una strada costiera panoramica, sinuosa e sconfinata, ora poggiata sul declivio delle montagne, ora sospesa su piloni piantati nel mare.
Un’infrastruttura divenuta un’esperienza, un viaggio che parte poco più a Sud di Sydney e conduce fino a Culburra Beach e quindi a Nowra, una cittadina di 30mila anime che si trova esattamente a metà strada tra Sydney e Canberra. Quest’esperienza si chiama Grand Pacific Drive, una delle strade più suggestive e conosciute al mondo (insieme alla Great Ocean Road) che corre nel New South Wales attraversando parchi nazionali, zone abitate, spiagge deserte.
Una grande attrazione per i turisti che a decine di migliaia ogni anno affittano un’automobile solo per percorrere i 140 chilometri della Grand Pacific Drive, ma anche un’opera infrastrutturale considerevole per via delle caratteristiche geologiche del territorio che attraversa, la costa australiana appunto.
Da Sydney verso il Sud sulla Grand Pacific Drive, tra balene e vecchie miniere
Una volta lasciata alle spalle la vitalità frenetica di Sydney, le sue strade affollate, gli edifici colorati e il centro finanziario, la Grand Pacific Drive punta verso Sud, prima tappa il Royal National Park. Questo parco, a un’ora di macchina dal centro di Sydney, è uno dei luoghi più amati dagli abitanti del New South Wales che soprattutto da maggio a settembre lo popolano. Il parco è infatti dotato di strutture in grado di accogliere visitatori e turisti e di hotel per trascorrere la notte al suo interno.
Molti viaggiatori scelgono proprio questa soluzione per ricominciare il loro viaggio alla mattina presto, quando la Grand Pacific Drive punta verso l’oceano Pacifico. Intervistato dalla rivista “Destination New South Wales, Steve Melchior, una guida storica della Pacific Drive, racconta: «Sono 29 anni ormai che guido tour lungo questa strada e posso dire con onestà che ancora oggi mi godo il viaggio. È un viaggio confortevole e affascinante, lungo una strada a due corsie di marcia e con un limite di velocità di 80 km/h, perfetto per godersi il panorama».
Affacciarsi dai finestrini delle automobili lungo il percorso è infatti un’esperienza unica perché dalla Grand Pacific Drive, una volta raggiunto l’oceano, è possibile vedere di tutto, a partire dalle balene che nuotano proprio fuori le coste di Sydney. Il fascino però non è concentrato solo sul mare. Anche all’interno della strada, oltre le costiere, ci sono le terre incontaminate dell’Australia, luoghi abitati dai ranger, o ancora insediamenti antichi degli aborigeni, oltre alle vecchie miniere da cui si estraeva quell’oro che ha sostenuto economicamente questa regione per tanti anni.
La Grand Pacific Drive diventa così un museo a cielo aperto, un’esposizione permanente che può essere goduta però solo grazie a un’infrastruttura moderna e perfettamente integrata con l’ambiente.
Il Sea Cliff Bridge, il ponte delle scogliere
Il mix perfetto tra le ambizioni infrastrutturali e quelle naturalistiche è stato trovato nella costruzione del Sea Cliff Bridge, un ponte lungo 665 metri con la forma di un serpente che segue la linea sinuosa delle scogliere a picco sul mare.
Aperto al pubblico nel 2005, il ponte è divenuto subito un’icona nazionale e non solo perché considerato una meraviglia architettonica e infrastrutturale. Fermarsi a Stanwell Tops, uno dei migliori punti per ammirare il ponte e quello che lo circonda, è infatti un’esperienza unica che permette di toccare con mano l’effetto di una integrazione perfetta tra l’uomo e la natura.
Il progetto per la costruzione del ponte venne lanciato nell’agosto del 2003 quando una frana distrusse la vecchia sezione della Lawrence Hargrave Drive, la strada che attraversava la scogliera.
Dopo quell’evento fu chiaro a tutti che sarebbe stato necessario realizzare un’infrastruttura moderna in grado di rendere stabile e sicuro il passaggio lungo quella costa. E alla fine di ponti ne furono costruiti due, Il Sea Cliff Bridge e il Lawrence Hargrave Drive Bridge (quest’ultimo lungo 210 metri), uno successivo all’altro. Oltre alle corsie per le automobili, i ponti sono dotati anche di ciclabili e di un percorso pedonale che permette di ammirare al meglio la bellezza del panorama.
Dal momento della sua inaugurazione, avvenuta l’11 dicembre del 2005 alla presenza del Premier del New South Wales, Morris Iemma, il ponte è divenuto subito un’icona per il paese ma soprattutto un simbolo per le persone. Non a caso il nome (Sea Cliff Bridge) gli è stato dato da Makenzie Russell, uno studente di 11 anni vincitore del concorso di idee lanciato proprio per dare il nome al ponte, contribuendo così ancora una volta a trasformare un’infrastruttura in un simbolo.