I binari sono circondati dalla neve, due linee nere e parallele che si perdono nel bianco. Intorno, a destra e a sinistra, boschi, pendii scoscesi, soprattutto rocce. Al di sotto, quando le montagne lo permettono, si aprono le valli, alcune strette e anguste, altre ampie e profonde. E in mezzo le carrozze del treno verde delle Alpi, una linea ferroviaria d’altri tempi che collega la città italiana Domodossola alla svizzera Berna conducendo i viaggiatori in un percorso suggestivo – soprattutto in questo periodo natalizio – tra le terrazze soleggiate del Vallese e le montagne dell’Oberland Bernese.
Un viaggio lungo poco più di due ore fino al cuore della capitale federale della Svizzera, la cui città vecchia rientra tra i siti patrimonio dell’Unesco. Un viaggio tutto da scoprire, con fermate intermedie, come quella sul lago di Oeschinen, e salite ripide sui cigli delle montagne o all’interno di profonde gallerie. Tra queste anche i 19,8 chilometri della galleria del Sempione che collega l’Italia alla Svizzera da oltre cento anni, e precisamente dal 1906, anno in cui fu inaugurata.
Una volta raggiunto il passo, la linea ferroviaria offre lo sguardo a sud sui ghiacciai di Driest e dell’Aletsch e a nord verso il castello di Stockalper.
Da qui si inerpica ancora risalendo la valle del Rodano, raggiungendo Goppenstein per entrare alla fine nella valle del Lötschen. Lötschberger è infatti il nome austriaco di questo treno, il Trenino Verde delle Alpi, che oltre a essere diventato una inimitabile attrazione turistica è anche il simbolo ancora vivente di una ingegneria d’altri tempi, quando i pionieri delle grandi opere si mettevano alla prova su sfide mai viste prima.
La ferrovia che collega l’Italia alla Svizzera è stata infatti costruita all’inizio del Ventesimo secolo, oltre cento anni fa, una grande opera alla quale hanno preso parte circa 3mila lavoratori, soprattutto italiani che per avvicinarsi ai cantieri sono andati a vivere con le loro famiglie nelle località di Naters, Goppenstein, Frutigen e Kandersteg.
Tutti insieme hanno preso parte alla costruzione di questa linea ferroviaria, accompagnata anche alla realizzazione della galleria del Sempione, caratterizzata da passaggi particolarmente complessi come quella che viene chiamata la “rampa nord”, ovvero una salita con una pendenza del 27% nel corso della quale la linea attraversa una galleria elicoidale lunga quasi due chilometri. Da qui la linea corre sopra lo spettacolare viadotto di Kander, uno dei più noti nel mondo proprio per la sua altezza, fino poi a prendere l’ultimo tratto che dal paesino alpino di Thun conduce a Berna.
Le altre linee ferroviarie più belle al mondo
Le emozioni che si provano a bordo del Trenino Verde delle Alpi sono un assaggio delle sensazioni vissute percorrendo le linee ferroviarie più spettacolari al mondo, veri e propri spartiacque tra l’ingegneria e l’emozione, tra il lavoro dell’uomo e la passione per la scoperta del viaggiatore.
Foreste, ghiacciai, deserti, viadotti a precipizio, interminabili tunnel: alcune delle linee ferroviarie costruite per collegare città e paesi e quindi portare lo sviluppo in territori altrimenti inesplorati sono state anche l’occasione per mettere alla prova le capacità dell’ingegneria civile.
È il caso, ad esempio, della linea Nizza-Digne in Francia, una corsa mozzafiato tra le alture della Provenza lunga 151 km e segnata da 16 viadotti, 15 ponti metallici e 27 tunnel. Nel mondo il treno è conosciuto come il “Treno delle Pigne”, proprio perché il percorso della linea attraversa molte pinete, anche se la storia racconta che, durante la Seconda Guerra Mondiale, per via della carenza di carbone, i macchinisti usassero le pigne come combustibile per far correre il treno.
Una linea unica è anche quella che collega la parte sudorientale del Madagascar, avvicinando le città di Fianarantsoa e Manakara. Appena 160 km che tuttavia alla velocità ridotta del treno richiedono un viaggio di circa 12 ore. La caratteristica di questo treno è la sua età: la linea è stata infatti completata nel 1936, ma alcuni vagoni del convoglio risalgono addirittura al 1890.
Dall’altra parte del mondo, in Brasile, un’altra linea ferroviaria sfida la gravità. È la linea Curitiba-Paranaguà, in tutto 100 chilometri di tracciato tortuoso che attraversano la foresta fittissima del Brasile e costeggiano le montagne della Serra do Mar. Anche questa linea è un’opera antichissima, che risale al 1880. Alla sua costruzione lavorarono migliaia di uomini e molti, per via delle condizioni lavorative del tempo, persero la vita. Oggi è diventano un punto di riferimento per turisti e appassionati di avventure.
Di tutt’altro genere è il treno che attraversa l’Outback australiano in un viaggio quasi infinito che dura circa 24 ore. Il convoglio corre solo una volta ogni due settimane e offre un’esperienza unica per i viaggiatori intenzionati a osservare il segreto del deserto australiano. Un viaggio lungo 1.300 chilometri che collega Brisbane a Longreach per una linea moderna, inaugurata nel 1993 proprio per portare i viaggiatori laddove non sarebbero mai arrivati. Il senso ultimo delle grandi linee ferroviarie.