Non c’è nulla di male a chiamarla “talpa” o “talpa meccanica”. La si associa al meticoloso e duro lavoro dei piccoli mammiferi, maestri nello scavare sistemi di gallerie alla ricerca di cibo, capaci di avanzare sottoterra lasciandosi dietro una nuova strada e aprendo di fronte a loro nuovi sbocchi di comunicazione. La straordinaria abilità delle piccole talpe la si ritrova amplificata da una imponente tecnologia nelle talpe meccaniche, il cui nome tecnico TBM, Tunnel Boring Machine, tende quasi a sminuirne il valore (in inglese “boring” significa perforazione, ma anche “noiosa”).
La TBM ha aperto nuovi orizzonti già dalle prime sperimentazioni a inizi del secolo scorso e, col progredire degli anni e lo sviluppo di nuove soluzioni, queste macchine sono diventate sempre più sofisticate nell’elettronica, efficienti in profondità, gigantesche nelle dimensioni e allo stesso tempo più maneggevoli, confortevoli e sicure per gli operatori che dal loro interno guidano lo scavo. Sono in grado di perforare, o meglio fresare, con precisione estrema praticamente ogni tipo di roccia, per realizzare gallerie ferroviarie, stradali o anche idrauliche. Il loro costo, che dipende tra l’altro dal diametro del tunnel da realizzare, è di svariate decine di milioni di euro, che ad opera completata si moltiplicano in termini di benefici economici per le aree e le popolazioni interessate.
Alla Mostra “Costruire il futuro, Infrastrutture e benefici per persone e territori”, promossa da Webuild e Triennale Milano e aperta al pubblico dal 3 al 26 marzo 2023, sarà esposta anche la testa della TBM Stefania, una delle sei talpe meccaniche utilizzate per scavare le gallerie della nuova Linea Blu del capoluogo lombardo. Un altro prodigio della tecnica, che ha scavato il sottosuolo della città a una velocità media di 18,5 metri al giorno, membro della “famiglia” delle 40 TBM oggi attive nei progetti in corso di Webuild.
Le TBM al servizio delle opere di Webuild
Con 3.400 chilometri di tunnel realizzati nel mondo Webuild ha assunto un ruolo primario in queste opere di importanza strategica per la mobilità, la tutela ambientale, lo sviluppo di infrastrutture capaci di portare benessere alle aree e alle comunità interessate. Iconiche realizzazioni, come il Cityringen in Danimarca, un anello composto da 17 stazioni metropolitane scavato a una profondità di 30 metri sotto la città di Copenaghen, o la costruzione del tunnel di Base del Brennero tra Italia e Austria, destinato a diventare con i suoi 64 km il collegamento ferroviario in galleria più lungo del mondo, hanno permesso di trasformare un’esperienza unica in progetti e soluzioni tecniche applicate innovative.
Le TBM sono macchine costruite a misura di progetto e, una volta completato il lavoro, vengono smantellate sul posto. Nell’ultimo decennio, lo scavo “più grande, veloce e profondo del mondo”, secondo l’American Society of Civil Engineers (ASCE), è stato anche uno dei lavori più complessi eseguiti nel cuore degli Stati Uniti, sotto il Lake Mead alle porte di Las Vegas. Il progetto Lake Mead Intake no. 3, concepito per ridare acqua alla metropoli del gioco, rimasta a secco nel corso dei decenni, è stato completato nel 2016 dal Gruppo Webuild con la realizzazione di un tunnel idraulico di oltre 4 Km, scavato a 200 metri di profondità al centro del lago.
La TBM, sottoposta a una pressione fino ai 15 bar, contro una media che va da uno a tre bar, al termine dello scavo si è congiunta alla perfezione con il tubo verticale (la terza cannuccia) costruito per pompare l’acqua verso Las Vegas.
Sempre negli Stati Uniti, alle porte di Washington, D.C., Webuild e la sua controllata Lane Construction sono state chiamate a supportare il cliente sul problema dell’inquinamento del fiume Anacostia con un tunnel idraulico di 3,8 km, scavato a una profondità media di 30 metri, adatto a convogliare separatamente le acque reflue e piovane. Il vecchio sistema fognario della capitale è stato spesso intasato dai grandi flussi di acqua di tempeste e piogge torrenziali. La città è corsa ai ripari per deviare questo mix tossico di acque non trattate e scarichi fognari nel ruscello Rock Creek e nei fiumi Potomac e Anacostia.
Durante l’attraversamento dell’Anacostia, la TBM ha scavato argille e terreni sabbiosi sotto una pressione che ha raggiunto i 3,5 bar. Nel novembre 2017, il progetto affidato a Webuild ha ricevuto il premio Sustainability Initiative of the Year assegnato dall’International Tunneling and Underground Space Association (ITA-AITES) e nel 2018 l’Award of Merit per il settore Water/Waste Water assegnato da ENR Global Best Project Award.
Un’esperienza maturata in tutti i continenti
Dall’America all’Australia, dall’Europa all’Africa fino all’Asia, la decennale esperienza di Webuild ha visto e vede in azione le TBM in ogni continente. L’Italia, anche per via della propria configurazione morfologica, è stata all’avanguardia nelle tecniche per lo scavo delle gallerie. Risale a 54 anni fa la prima galleria per la quale è stata adottata una TBM per uno scavo meccanizzato. A compierlo è stata SELI, di gran lunga una delle aziende più esperte nel mondo, entrata a far parte del Gruppo Webuild nel 2021.
L’utilizzo delle TBM, con gli anni, diventa imperativo negli scavi per la realizzazione di metropolitane, autostrade, acquedotti, impianti per il trattamento delle acque reflue. La necessità di realizzare gallerie sempre più lunghe si è accompagnata alla presenza lungo i tracciati di geologie sempre più complesse e variabili, con siti parzialmente in roccia e parzialmente in terreni friabili o sciolti. La TBM si è dunque evoluta e trasformata per adattarsi ai singoli progetti, con uno o più scudi frontali di scavo, con differenti attrezzature ed equipaggi tecnici a seconda del rivestimento delle gallerie, dell’evacuazione del materiale di scavo, delle condizioni sotterranee, a volte estreme.
La “talpa” TBM è in grado di aprire nuovi orizzonti per un futuro sempre più sostenibile. Ad opera conclusa i tecnici di un tunnel idraulico, i passeggeri di una metropolitana, gli automobilisti in un tratto autostradale in galleria potranno ammirare un nuovo gioiello infrastrutturale, un’opera d’arte, costruita grazie all’incredibile talento di donne e uomini coinvolti nella sua realizzazione, e della loro TBM.