Lake Havasu City è una cittadina nella contea Mohave dell’Arizona, un luogo abitato da 50mila anime sorto sulle sponde di un fiume e rinfrescato dalle acque del lago Havasu. In questo angolo d’America, circondato dal deserto e posto al confine tra l’Arizona e la California, i turisti sono pochi, ma quei pochi amanti dell’insolito scelgono abitualmente come prima visita del loro tour una passeggiata sul London Bridge.
Lo storico ponte di Londra, o meglio la sua precedente versione che fu sostituita dall’attuale nel 1973, è stato infatti smontato, trasferito oltreoceano, e rimontato a Lake Havasu City, capriccio del magnate petrolifero statunitense Robert P. McCulloch, che il 19 aprile del 1968 ha acquistato il ponte inglese e ne ha pagato il trasferimento e la ricostruzione per festeggiarne l’inaugurazione nella sua città dell’Arizona il 10 ottobre del 1971, alla presenza dell’allora sindaco di Londra, Peter Studd, e del governatore dell’Arizona Jack Williams.
Incredibilmente, da allora e ancora oggi, il London Bridge in salsa americana insieme al parco tematico in stile inglese che gli è stato costruito intorno, è divenuto la seconda maggior attrazione turistica dell’Arizona dopo il Gran Canyon, potenza delle infrastrutture espressione di una storia millenaria.
Il primo ponte di Londra costruito dagli Antichi Romani
Le testimonianze lasciate dagli storici riportano le lancette del tempo al 46 d.C. In quegli anni i conquistatori romani fondavano il primo insediamento commerciale, quello che avrebbe preso il nome di Londinium e che nei secoli avrebbe dato vita a Londra.
Proprio per risolvere il problema dell’attraversamento del Tamigi, i romani allestirono una prima struttura, che in realtà non era altro che un ponte fatto di barche ad uso militare che permettevano il passaggio degli uomini da una sponda all’altra. Tuttavia, già nel 55 d.C. il ponte di barche fu trasformato in un vero e proprio ponte, che fu distrutto dalle rivolte degli anni successivi e poi ricostruito proprio nella posizione dove sorge ancora oggi, dando così vita all’antenato del London Bridge, il primo ponte di Londra.
Il ponte cambia insieme all’Inghilterra
La storia del Ponte di Londra corre spedita accanto a quella dell’Inghilterra. Prima durante il periodo sassone, concluso all’inizio dell’anno mille, quindi con il periodo normanno e infine durante il Medioevo, il London Bridge è stato più volte distrutto e ricostruito, divenendo trincea di sanguinose battaglie e anche colpito da violentissime tempeste, come il tornado di Londra del 1091 che lo mandò in pezzi.
Nel corso del Medioevo l’infrastruttura cambiò volto perché sul ponte stesso vennero costruite una serie di abitazioni tanto che il London Bridge divenne per un periodo il ponte abitato più lungo d’Europa. Siamo intorno alla fine del 1200 quando la comunità che abitava il ponte costituiva una vera e propria società. In quei decenni la storia del ponte diventa una storia più che mai cittadina, con momenti di festa e drammi assoluti, come i due incendi che divamparono contemporaneamente sulle sue due estremità nel 1212 e che intrappolarono gli abitanti al centro della struttura causando oltre tremila vittime.
Tra il Cinquecento e il Settecento il ponte – riconosciuto come il più antico della città – si guadagnò l’appellativo di Old London Bridge e divenne sempre più un’arteria di scorrimento per la città. Nella Londra del Settecento il traffico era già intenso e per la prima volta nel 1722 il sindaco emanò un decreto imponendo ai veicoli che entravano in città da Southwark di tenere il lato Ovest del ponte e quelli che invece uscivano dalla città di tenere il lato Est. Secondo molti, proprio da questo decreto sarebbe nata la prassi della guida a destra inglese.
A parte il colore della storia, più passavano gli anni e più era evidente che l’infrastruttura dovesse essere ammodernata per rispondere alla domanda crescente di trasporto cittadino. Questo avvenne e nel 1831 venne inaugurato dal re Guglielmo IV e dalla regina Adelaide un nuovo London Bridge mentre il vecchio fu distrutto. Il nuovo ponte era lungo 283 metri e 16 di larghezza, ma già nei primi anni del Novecento fu ampliato nella larghezza proprio per decongestionare il traffico.
Il nuovo London Bridge
Il ponte costruito nei primi decenni dell’Ottocento prestò il suo servizio alla città di Londra per oltre un secolo, anche se le operazioni di ampliamento dell’opera la resero troppo pesante per le sue fondamenta e ne avviarono un lento ma inesorabile processo di affondamento.
Ecco perché nel 1968 il ponte fu venduto al magnate americano mentre veniva costruito il nuovo London Bridge, lo stesso che ancora oggi si affaccia sul Tamigi proprio alle spalle di The Shard, il grattacielo “scheggia” progettato da Renzo Piano. Il 17 marzo del 1973 la Regina Elisabetta II inaugura la versione attuale del London Bridge, divenuto nel tempo un simbolo della infinita vitalità di Londra proprio per le migliaia di persone che ogni giorno scendono dalla metropolitana alla London Bridge Station e lo attraversano a piedi.