Nelle scorse settimane le autorità statali della California hanno stanziato 14 milioni di dollari per avviare un ampio piano di messa in sicurezza e riqualificazione del Coronado Bridge, il ponte che domina la baia di San Diego, e occupa un posto di riguardo per la sua storia, la sua bellezza estetica, la sua complessità ingegneristica, ma anche la sua capacità di innovarsi. Il ponte è oggi infatti il terreno di prova per il più grande progetto interattivo di illuminazione green del Nord America. La sua struttura sarà infatti illuminata in maniera innovativa proprio grazie a un progetto elaborato da un team internazionale di architetti che si basa su un sistema di illuminazione a LED alimentato da turbine eoliche. La forza del vento produrrà così l’energia necessaria per illuminare il ponte con luci colorate e cangianti, la soluzione migliore per sottolineare la spettacolarità di quest’opera e della baia che la circonda.
Tutti i numeri del Coronado Bridge
Basta trascorrere poche ore nella baia di San Diego per assistere all’incredibile spettacolo delle portaerei della Marina Militare americana che passano sotto l’impalcato del ponte Coronado.
Osservare quei giganti sfilare senza problemi sotto il ponte è un’emozione unica, assicurata proprio dalle misure dell’infrastruttura che – benché non sia un ponte sospeso – raggiunge i 61 metri di altezza dal mare nella sua parte centrale.
Nel complesso il ponte è lungo 3,4 chilometri, ha una campata massima di 573 metri e si sviluppa con una lunga curva che gli permette di compiere un angolo di quasi 90 gradi proprio sulla baia.
Oltre a questo, è un’arteria di trasporto eccezionale perché fa parte della Route 75, una delle più importanti strade californiane. La sua bellezza architettonica gli è valsa nel 1970, un anno dopo la sua inaugurazione, il Most Beautiful Bridge Award dell’American Institute of Steel Construction.
Sorretto da pilastri immensi che sprofondano nei fondali marini, la sua eccezionalità è anche l’incredibile panorama che si apprezza passando da un lato all’altro della baia con la vista che spazia da Downtown San Diego e l’isola di Coronado, da sempre una piccola ma ricca comunità fatta di ville lussuose e spiagge bellissime.
Come nasce una grande opera
La storia del ponte Coronado inizia ufficialmente il 2 agosto del 1969 quando l’opera fu inaugurata in pompa magna con la partecipazione dell’allora Governatore della California, Ronald Reagan. Insieme all’ex-attore che di lì a pochi anni sarebbe divenuto presidente degli Stati Uniti migliaia di persone, ciclisti, bande musicali di mariachi, runner, curiosi, venditori di souvernir attraversarono il ponte che per la prima volta sostituì l’attività dei traghetti dopo 83 anni di onorato servizio trascorsi a trasportare persone e automobili da un lato all’altro della baia di San Diego.
I primi progetti per la costruzione di un ponte che attraversasse quel tratto di mare furono presentati già nel 1926. Alcuni ebbero l’idea del ponte, altri proposero la costruzione di una linea ferroviaria che corresse sotto la superficie del mare. Per diverso tempo l’idea del ponte fu abbandonata fino agli anni Cinquanta quando le automobili conquistarono massicciamente la California congestionando le sue grandi città che cominciarono a dotarsi di ponti proprio per ridurre il traffico e favorire i trasporti dentro e fuori i centri abitati.
Fu allora che il progetto di un ponte sulla baia di San Diego tornò di grande attualità e nonostante l’opposizione di alcuni residenti fu preso di nuovo in mano il progetto di un ponte molto più grande di quello che era stato inizialmente immaginato, ma soprattutto dalle campate abbastanza alte per assicurare il passaggio delle navi della Marina statunitense che proprio nella baia ha una delle sue basi più importanti.
Durante la sua costruzione fu avviato un sondaggio nazionale su quale avrebbe dovuto essere il nome del ponte e quando nel giugno del 1968 il senatore Robert Kennedy fu assassinato a Los Angeles, al termine di un discorso pubblico tenuto a San Diego, in molti proposero che il ponte fosse intitolato a lui. Alla fine, però, le autorità locali preferirono dare al ponte un nome legato al territorio e così si decise per il San Diego-Coronado Bridge, anche se ancora oggi chi vive nella zona continua a chiamarlo semplicemente Coronado Bridge.
Si arrivò così alle 12:01 della domenica 3 agosto del 1969 quando la prima macchina attraversò il ponte. Nel giro del primo mese sarebbero divenute 740.000 dimostrando fin dall’inizio in che modo quest’opera ingegneristica avrebbe cambiato la vita degli abitanti di San Diego.