Gli occhi del mondo sono puntati sul cielo di Jeddah. Qui, nella città saudita che affaccia sul Mar Rosso, è in costruzione quello che diventerà il grattacielo più alto del mondo, il primo a raggiungere il chilometro di altezza, superando così l’attuale record del Burj Khalifa di Dubai.
La Kingdom Jeddah Tower (questo sarà il nome dell’edificio) arriverà a coprire 530mila metri quadrati distribuiti su 167 piani e sarà realizzata con un investimento di 1,2 miliardi di dollari. La sua costruzione è stata uno dei temi del Saudi Infrastructure Expo, l’evento organizzato a Riyadh l’11 settembre scorso nel corso del quale è stato fatto il punto sul maxi piano da 1 trilione di dollari che il paese sta sviluppando per competere alla gara internazionale dei paesi che sognano di ospitare gli eventi più importanti dei prossimi anni.
Proprio le infrastrutture sono il traino di Vision 2030, il piano miliardario lanciato dalla Dinastia Regnante per modernizzare l’Arabia Saudita e diversificare la sua economia dal petrolio. Una corsa nella quale occupano un ruolo importante anche i grandi edifici, i grattacieli che da anni stanno ridisegnando lo skyline delle metropoli saudite.
Le vette delle metropoli saudite
Mentre si attende il completamento della Kingdom Jeddah Tower, l’Arabia Saudita può comunque presentare al mondo alcuni tra gli edifici più alti e più moderni. Il secondo grattacielo del paese, la Clock Tower, risponde a queste caratteristiche. L’opera, realizzata a Jeddah, è un complesso di sei edifici il più alto dei quali raggiunge i 601 metri di altezza, un record che lo inserisce oggi al sesto posto tra i grattacieli più alti al mondo.
Il suo nome deriva dagli orologi che si trovano su ogni facciata della torre più alta, ciascuno dei quali raggiunge un’altezza di 56 metri.
L’edificio finanziario più alto dell’Arabia Saudita è invece la PIF Tower, ovvero il grattacielo del Public Investment Fund, il fondo sovrano saudita che gestisce un patrimonio superiore ai 600 miliardi di dollari. La PIF Tower è alta 385 metri ed è stata costruita a Riyadh, dove si trovano anche il terzo, il quarto e il quinto edificio più alto del paese. Tra questi, quello che ormai da anni segna lo skyline della metropoli è il Kingdom Centre. Il Kingdom Center, alto 300 metri, è ormai il simbolo dello sviluppo saudita. L’edificio, noto proprio per la mezzaluna che lo sovrasta, è la sede della Kingdom Holding, ma anche del Four Season Hotel, oltre che di uffici, appartamenti, un centro commerciale, ristoranti e sale conferenze. Completato nel 2002 e premiato con l’Emporis Skyscraper Award come “il miglior grattacielo al mondo per design” è stato realizzato dal Gruppo Webuild, presente da anni nel paese dove è impegnato nella realizzazione di infrastrutture complesse.
Progetti iconici in tutto il paese
Riyadh, la capitale, è il cuore della rinascita infrastrutturale dell’Arabia Saudita. Una metropoli con oltre 7 milioni di abitanti, divenuta negli ultimi anni un importante centro di gravità per i commerci e la finanza. Proprio la sua incessante crescita demografica ha richiesto interventi massicci in termini di infrastrutture, di cui il più importante è probabilmente la costruzione della nuova rete metropolitana cittadina. Le autorità saudite lo presentano come il progetto di trasporto urbano più ambizioso al mondo e forse non hanno tutti i torti, perché – una volta terminata – la Riyadh Metro raggiungerà una lunghezza complessiva di 176 chilometri con 85 stazioni, arrivando a trasportare circa 400.000 passeggeri al mondo.
A questo grande progetto ha partecipato anche il Gruppo Webuild, che ha realizzato la Linea 3 della metropolitana, la tratta più lunga dell’opera che raggiunge i 41,2 chilometri con 22 stazioni.
Ma la metro di Riyadh è solo parte di una serie di grandi progetti che dalla capitale coinvolgono l’intero paese. Il Makkah Pubblic Transport Programme è un altro progetto di mobilità cittadina che riguarda stavolta la Mecca. In questo caso, per la città che ormai ha superato il milione e mezzo di abitanti è prevista la realizzazione di quattro linee metropolitane per un totale di 180 chilometri con 88 stazioni. Un’iniziativa ambiziosa che secondo il governo saudita potrebbe essere conclusa nei prossimi 20 anni.
Nel ricco basket che compone il sogno di sviluppo saudita c’è spazio naturalmente anche per progetti di riqualificazione edilizia, come quello di Jabal Omar, ovvero un maxi-sviluppo della Mecca, definito il più grande progetto relativo alle costruzioni del paese. In questo caso è coinvolta un’area di 40 ettari, all’interno della quale saranno edificati hotel e edifici residenziali, capaci di ospitare ogni anno almeno 36mila persone.
Costruire nuove città, edificare grattacieli dove un tempo c’era solo deserto, sviluppare linee metropolitane per rendere più rapidi e sostenibili i trasporti sono i principi chiave che guidano la corsa saudita, una grande scommessa che ha l’obiettivo di trasformare il paese in un hub economico e politico della regione.