L’incendio del 15 aprile 2019 alla cattedrale di Notre-Dame ha tenuto tutto il mondo con il fiato sospeso. Uno dei monumenti più belli e famosi del pianeta, infatti, sembrava destinato a sparire. Fortunatamente, però, non è stato così.
Il cantiere dei lavori di ristrutturazione è diventato uno dei più grandi di Parigi. Vi hanno lavorato in media 1000 persone, giorno e notte. Ma Notre-Dame è solo una delle tante meraviglie che ha rischiato di estinguersi.
Tra i patrimoni dell’umanità UNESCO che corrono lo stesso rischio, ce ne sono anche altri. Per questo, proprio l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza, la Cultura, la Comunicazione e l’Informazione, ha stilato la lista dei siti che potrebbero non esistere più. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sulle minacce che li riguardano e incoraggiare azioni di tutela.
Prima di inserire un sito in questa lista, se ne valutano attentamente le condizioni e viene proposto un piano di tutela in collaborazione con le autorità locali. L’ultimo aggiornamento risale al luglio 2024 e include 56 siti: 15 naturali e 41 culturali.
Tra i più importanti monumenti e aree naturali che rischiano l’estinzione, se non conservati a dovere, figurano l’antica città di Aleppo, il Parco Nazionale delle Everglades, il centro storico di Vienna e la città vecchia di Gerusalemme.