Cambiamento climatico e antiche civiltà: 7 sorprendenti reperti storici riemersi dai fondali

La siccità dovuta alla crisi climatica sta riportando alla luce reperti archeologici in tutto il mondo, dai ponti romani alle impronte di dinosauro.

Il cambiamento climatico sta provocando siccità sempre più diffuse, causando l’essiccamento di bacini idrici e fiumi in tutto il mondo. E così, dai loro fondali possono anche riaffiorare antiche reliquie, rovine e resti che offrono uno sguardo sulle antiche civiltà, sottolineando al contempo gli effetti persistenti e profondi della crisi climatica.

Scopriamo 7 sorprendenti reperti storici ritrovati.

Impronte di dinosauro, Fiume Paluxy, Texas

La siccità estrema ha ridotto il Fiume Paluxy a una frazione del suo normale flusso, rivelando ulteriori impronte di dinosauro oltre alle orme già note nel Dinosaur Valley State Park del Texas. Queste nuove orme di dinosauro, probabilmente lasciate dal massiccio teropode Acrocanthosaurus, risalgono a circa 113 milioni di anni fa.

Impronte di dinosauro, Fiume Paluxy, Texas
Fonte: CNN

“Stonehenge” spagnolo, Serbatoio di Valdecañas, Spagna

Durante una delle peggiori siccità degli ultimi decenni, i livelli d’acqua del serbatoio di Valdecañas, nella provincia di Cáceres in Spagna, sono scesi drasticamente, portando alla luce il Dolmen di Guadalperal, spesso chiamato lo “Stonehenge spagnolo”. Questo cerchio di dozzine di pietre megalitiche, risalente al 5000 a.C., era stato sommerso negli anni ’60 ed è ora visibile solo per la seconda volta da allora.

Stonehenge spagnolo, Serbatoio di Valdecañas, Spagna
Fonte: Reuters

Statue buddiste, Fiume Yangtze, Cina

Nell’agosto 2022 una grave siccità nel sud-ovest della Cina ha fatto precipitare i livelli d’acqua del Fiume Yangtze, noto anche come Fiume Azzurro. Ciò ha rivelato l’isola sommersa di Foyeliang, facendo emergere tre statue buddiste stimate a circa 600 anni, probabilmente costruite durante le dinastie Ming e Qing.

Statue buddiste, Fiume Yangtze, Cina
Fonte: Reuters

Bomba inesplosa della Seconda Guerra Mondiale, Fiume Po, Italia

La grave siccità durante l’estate del 2022 ha abbassato notevolmente il livello del Po, portando i pescatori a scoprire una bomba della Seconda Guerra Mondiale da 450 chilogrammi, rimasta inesplosa. La scoperta ha costretto le autorità a sospendere il traffico aereo e fluviale nelle vicinanze ed evacuare circa 3.000 residenti. Dopo aver messo in sicurezza l’area, la bomba è stata fatta detonare in modo controllato.

Bomba inesplosa della Seconda Guerra Mondiale, Fiume Po, Italia
Fonte: Corriere della Sera

Antico ponte romano, Fiume Tevere, Italia

La siccità dell’estate 2022 ha abbassato anche i livelli d’acqua nel Fiume Tevere a Roma, rivelando i resti di un antico ponte romano, il Pons Neronianus, noto anche come Ponte di Nerone. Alcuni storici ritengono che sia stato costruito durante il regno dell’imperatore Nerone (54–68 d.C.) o ricostruito da lui in un secondo momento.

Antico ponte romano, Fiume Tevere, Italia
Fonte: Fanpage

Città perduta di Zakhikuan, Serbatoio di Mosul, Iraq

Quando una grave siccità ha abbassato i livelli d’acqua nel serbatoio di Mosul, nella regione del Kurdistan iracheno, gli archeologi hanno scoperto quella che si ritiene essere una città perduta di circa 3.400 anni. Il sito, descritto come “una città estesa con diversi grandi edifici”, si pensa sia Zakhiku, un antico centro dell’Impero Mittani (circa 1550–1350 a.C.).

Città perduta di Zakhikuan, Serbatoio di Mosul, Iraq
Fonte: La Moneta

Navi della Seconda Guerra Mondiale, Fiume Danubio, Serbia

La siccità estiva del 2022 in Europa ha fatto riemergere oltre una dozzina di navi naziste dal Fiume Danubio prosciugato, vicino a Prahovo, in Serbia. Molte di queste navi, che facevano parte della flotta nazista del Mar Nero nel 1944 durante la ritirata dalle forze sovietiche, contenevano ancora munizioni ed esplosivi.

Navi della Seconda Guerra Mondiale, Fiume Danubio, Serbia
Fonte: Ansa