La dichiarazione di emergenza energetica nazionale, l’abbandono del cosiddetto “Green Deal” e uno sviluppo poderoso dei data center per l’Intelligenza Artificiale. Fin dal primo giorno del suo secondo mandato, il rieletto presidente americano Donald Trump ha indicato la strada che gli Stati Uniti intraprenderanno nel settore delle tecnologie avanzate, firmando una serie di ordini esecutivi il giorno stesso del suo insediamento alla Casa Bianca, il 20 gennaio 2025.
L’iniziativa che punta a rivoluzionare il panorama tecnologico globale si chiama “Stargate” e verrà attuata con fondi privati e il pieno supporto logistico e legislativo del governo. Il progetto prevede un investimento totale di 500 miliardi di dollari in quattro anni, mentre nella sola fase di avviamento saranno stanziati 100 miliardi. L’impegno economico verrà sostenuto da tre Big Tech quali OpenAI, SoftBank e Oracle (la società che, tra le tante cose, sviluppa ChatGPT, DALL-E e Sora), affiancate dal fondo degli Emirati Arabi MGX che ha intenzione di investire 7 miliardi di dollari nel progetto.
Questa partnership punta a realizzare anche dieci data center e infrastrutture di calcolo avanzate, con la possibilità di costruirne altri dieci. Il primo è già in costruzione ad Abilene, Texas, da parte di Oracle.
Da Microsoft a Meta, la corsa delle Big Tech ai data center
La nuova amministrazione americana prevede che Stargate acceleri ulteriormente un settore già in forte crescita per dare agli Stati Uniti la leadership globale nell’innovazione e nell’Intelligenza Artificiale. Sul fronte specifico dei data center c’è da dire che questi impianti di raccolta dati richiedono un massiccio consumo di energia, oltre a tecnologie avanzate e infrastrutture dedicate. Il loro sviluppo verrà agevolato con autorizzazioni rapide per costruire sia gli impianti che i sistemi per generare l’energia necessaria.
Questo percorso è di particolare interesse per i contractor come il Gruppo Webuild, con esperienza consolidata nella costruzione di data center, impianti di energia elettrica e idrica.
La priorità dell’amministrazione Trump sui database center non ha sorpreso gli analisti del settore. Nei giorni precedenti all’insediamento del presidente americano, la società di ricerche di mercato Dell’Oro Group ha stimato un investimento nel settore di oltre 180 miliardi di dollari nel 2025, con protagonisti Amazon, Microsoft e Google. Anche Meta ha annunciato la costruzione a Richland Parish, Louisiana, del più grande data center per l’IA del gruppo, con un investimento di 10 miliardi di dollari, mentre la startup di Elon Musk, xAI, sta espandendo il suo progetto di supercomputer a Memphis, Tennessee.
A caccia di energia per alimentare l’Intelligenza Artificiale
I programmi delle Big Tech e l’iniziativa “Stargate” sono in fase di aggiornamento continuo per la crescente domanda di data center e infrastrutture ad alta tecnologia con obiettivo di alimentare lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. A tutto ciò si aggiunge anche la necessità di prevedere infrastrutture capaci di generare l’energia sufficiente per far funzionare tutta la filiera tech.
Secondo l’Agenzia internazionale per l’Energia, per una “query” su ChatGPT servono in media 2,9 Wh, un consumo quasi 10 volte superiore a una ricerca su Google (0,3 Wh). Uno studio di Goldman Sachs Research sottolinea come la rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale stia freneticamente prendendo il volo. Si stima infatti che la domanda di energia richiesta dai data center crescerà del 160% entro il 2030, a fronte della quale le utility statunitensi dovranno investire circa 50 miliardi di dollari in nuova capacità infrastrutturale per la produzione energetica.