Congelamento del terreno: cos’è la tecnica utilizzata per la metro M4 di Milano?

Tutti i cunicoli di collegamento tra le stazioni e le gallerie della nuova linea metropolitana sono stati realizzati con questa tecnica centenaria.

La tecnica del congelamento del terreno è uno dei metodi più affidabili per scavare in terreni instabili a rischio cedimenti. Utilizzata di recente nella costruzione delle gallerie della nuova linea metropolitana M4 di Milano, questa tecnica ha in realtà origini ben più lontane.

Utilizzata per la prima volta intorno al 1862 nelle miniere del Galles e brevettata nel 1863 dall’ingegnere tedesco F. H. Poetsch. Successivamente, venne ampiamente adottata negli Stati Uniti a partire dal 1888. In Italia, questa tecnica sarebbe stata utilizzata per la prima volta nel 1937 durante il recupero dell’Ara Pacis Augustae a Roma.

Come funziona la tecnica del congelamento del terreno

Un terreno congelato diventa più stabile e agibile, e lo scavo può procedere in sicurezza. Inoltre, uno dei principali vantaggi è il basso impatto ambientale, perché  non vengono rilasciate sostanze chimiche nel terreno. E allora, come funziona la tecnica del congelamento del terreno?

Le sonde di congelamento (dei piccoli tubi) vengono inserite nel terreno da stabilizzare, posizionate alla profondità richiesta e collegate a un sistema di refrigerazione. In genere, si utilizza un refrigerante come l’ammoniaca o un sostituto del freon, insieme a una soluzione salina di acqua e cloruro di calcio raffreddata a temperature comprese tra -15° e -35°. In alternativa, le sonde possono essere collegate a serbatoi contenenti azoto liquido, fino a temperature di -196°. Proprio con quest’ultima modalità sono stati realizzati tutti i cunicoli di collegamento tra le stazioni e le gallerie della metro M4 di Milano.